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Beatrix è un horror soprannaturale scritto da Cristiano Venturelli.
Guarda come è bello il suo sito: a me le onde del mare sono piaciute moltissimo.
Ti ho già parlato di Cristiano a proposito di un altro suo libro: Echi dall’ignoto.
Cristiano è una persona molto cordiale e disponibile e con l’entusiasmo di chi ama ciò che scrive mi ha regalato l’opportunità di leggere anche Beatrix.
L’autore chiede quale potere può racchiudere uno sguardo?
Lascio a te le ipotesi, curiosa di scoprire se per te avere un potere equivale a qualcosa di positivo o di negativo?
Ci sono sempre due facce: il bene e il male.
Lupo bianco o lupo nero? Ricordi di quando abbiamo parlato dell’esperimento di Stanford?
E se i poteri fossero di natura soprannaturale, se fossero qualcosa che non appartiene alla natura umana, tu li temeresti o ne subiresti il fascino?
Sai che io non svelo mai completamente gli elementi sorprendenti di ciascun libro, proprio per lasciare la scoperta così come è stata sorprendente per me.
Ma ti dirò che Beatrix è un condensato di sfaccettature che uniscono anime opposte: mamma, strega … diversità, magia ma anche sofferenza.
Ti faccio una domanda: se dico sofferenza, qual è la prima cosa alla quale pensi?
Sofferenza fa pensare alla vita che non è fatta solo di sorrisi e magia. Certo, ricordo l’esperimento di Stanford. Scelgo il lupo 🐺 bianco. Se accogliamo la sofferenza ed ascoltiamo il messaggio che vuole trasmetterci saremo in grado di farla diventare formativa e acquisiremo così nuova gioia e consapevolezza!
Buona giornata ❤️
Ecco quello che sottolinei è un aspetto importante: la sofferenza mostra il valore di ciò che comunemente viene considerato come scontato.
Hai ragione: la consapevolezza è molta rara in chi non ha mai provato una esperienza diretta.
Un abbraccio magico e buona giornata a te!
Grazie, stupendo l’abbraccio magico, ne mando uno anche a te!
<3
E’ fin troppo facile per me: sofferenza mi fa pensare subito al lutto, alla perdita di una persona cara.
Nel mio caso i genitori. Sono passati anni ormai, non li conto neppure perché mi fa paura sapere da quanti anni non ci sono più, eppure la ferita è ancora aperta. Cerco di non pensarci e vado avanti, ma basta un ricordo o anche un momento di gioia che vorrei condividere, e improvvisamente mi rendo conto che non ci sono più.
Sofferenza come perdita.
La conosco, anche io non ho più i genitori da tanti anni ormai. Hai ragione: una ferita che non può guarire.
Trovo particolarmente emozionante questo tuo percepire la mancanza nei momenti di condivisione, e non nei momenti di bisogno, come comunemente accade.
Condividere la gioia.
Non ci sono molte emozioni altrettanto preziose.
Ti abbraccio FORTE.
Sofferenza è perdita, abbandono, solitudine 💔
Cara Luisa tu aggiungi tre aspetti molto profondi.
Mi soffermo in particolare sulla solitudine: poche sono le persone in grado di non viverla come sofferenza, proprio come dici tu.
La solitudine è quasi come una sorta di mostro silenzioso e invisibile ma spietato e inesorabile.
Spesso mi sono ritrovata a riflettere sulle più buie facce della solitudine.
Se la solitudine è frutto di una libera scelta, può arricchire una persona, ma quando diventa una condizione obbligata, si fa prigione in cui ci si sente soffocare
Già … a volte è difficile rendersene conto. Ed è difficile capire come una persona si possa sentire sola anche quando apparentemente ci sembra che non lo sia.
🥹🤗🥹
Diarrea e mal di stomaco
Ecco Antonio, quindi nel tuo caso la prima associazione di pensiero è fisica: sofferenza fisica.
Più o meno
Il bene è il male sono temi sui quali da sempre ci interroghiamo.
Mio pensiero personale è che tutti e due abitino dentro ognuno di noi.
Possiamo essere luce ed ombra, a volte per sopravvivere questi due lati devono coesistere.
A volte li si sente emergere, a me capita e mi fa sorridere quando con facilita’ mi si appiccica l’etichetta di buonista.
Sono impulsiva, controllo
poco gli atti d’amore ma anche la rabbia e a volte ferisco e mi ferisco.
Tanto vale conoscerla la
nostra parte oscura magari la si governa un po’ eviteremmo di condannandoci alla solitudine.
Argomento molto delicato e interessante.
Grazie ♥️🌟
La tua è davvero una ottima analisi.
GRAZIE.
Direi che è tutta la modulazione di grigi a unire il bianco e il nero e a fare la differenza.
Ai miei occhi essere buonisti non è un difetto, ma forse non sono obiettiva perché sono tendenzialmente buonista anche io, nonostante mi senta piuttosto stremata.
“Conoscere la nostra parte oscura” come dici è sintomo di profonda introspezione e richiede una capacità di autocritica che spesso latita. In genere i famosi due pesi e due misure in agguato conferiscono la propensione alla ricerca di giustificazione.
Se riuscissimo tutti a governare un po’ la parte oscura vivremmo in mondo decente.
Davvero grazie a te!
Sei stata uno stimolo di riflessione importante, buona giornata 🌟🥰
GRAZIE a te: lo sei stata anche tu!
Buona conclusione di domenica.
Anche a te ❤
Dev’essere molto interessante, come gli spunti che ci hai dato. Credo che il concetto di sofferenza sia molto soggettivo come le altre emozioni del resto. Buon fine settimana Claudia.
Lo è Silvia, anche secondo me il concetto di sofferenza è soggettivo, per questo mi sono chiesta qual è può essere il primo pensiero: sofferenza fisica, sofferenza morale, sofferenza emotiva, sofferenza amorosa, sofferenza affettiva o ancora sofferenza come.
GRAZIE e buon fine settimana anche a te!
La sofferenza può avere mille volti: un amore che finisce, un uomo o una donna che, a causa di tante difficoltà, non riescono ad arrivare alla fine del mese, una malattia improvvisa, un evento che arriva imprevisto nella vita di una persona, ecc.
Per quanto riguarda il potere di uno sguardo o del potere in generale credo che usarlo per scopi buoni sia sempre la scelta migliore.
Usare il potere per fare del male non solo è controproducente ma finisce anche per causare molta sofferenza ed innescare qualche reazione poco piacevole.
Verissimo: la sofferenza può avere mille volti e trovo interessante leggere come ognuno indichi come primo elemento un tipo di sofferenza diverso.
Forse è un caso, forse è esperienza, o associazione di pensiero, le variabili sono tante e non è detto che ci siano spiegazioni precise.
Anche io non riuscirei a concepire di usare il potere per fare del male, o comunque in maniera negativa.
La storia raccontata in questo libro illustra proprio come gli effetti possano essere diametralmente opposti.