TRIBUTO A CARLY SIMON

TRIBUTO A CARLY SIMON

La 37a cerimonia annuale di introduzione alla Rock & Roll Hall of Fame si è svolta il 5 novembre al Microsoft Theatre di Los Angeles, California.

La Rock & Roll Hall of Fame Foundation per la categoria Interpreti ha premiato:

Pat Benatar e Neil Giraldo

Duran Duran

Eminem

Eurythmics <3

Dolly Parton 

Lionel Richie

Carly Simon 

Tuttavia Carly Simon non ha partecipato perché provata dalla perdita delle due sorelle maggiori a un giorno di distanza una dall’altra.

Tutti noi sappiamo bene quanto il destino sappia essere beffardo, e come la vita doni e tolga, repentinamente e arbitrariamente.

Joanna Simon è mancata il 19 ottobre, Lucy Simon il 20, entrambe a causa di un tumore.

Durante la cerimonia, è stata dunque Olivia Rodrigo a cantare di You’re so vain.

Non senza strascico di polemiche da parte di Alanis Morissette che ha dato forfait.

Tu cosa ne pensi?

Sono comunque molte le interpretazioni di quella che è tra le canzoni più celebri di tutti i tempi.

A me piace anche Kate Hudson, del resto non poteva che essere così dato che ammiro entrambi i suoi genitori.

E che ne dici di Davide?

Anche qui sul blog trovi una dedica: “I had some dreams, they were clouds in my coffee…”

Va assolutamente ricordato però che Carly è anche molto molto altro.

Ad esempio è impossibile non ritrovarsi il suo Let the river run da Una donna in carriera in loop nella testa ad ogni visione del film.

Oppure è impossibile non cantare Coming around again da Heartburn – Affari di cuore con Meryl.

Vuoi ricordare qualcosa anche tu?

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

You make me feel like it’s Halloween la prima volta che ho ascoltato questo brano gotico elettronico dei Muse ho pensato a un complimento: mi fai sentire come se fosse Halloween. Forte!

In realtà però il testo della canzone racconta di come ci si sente in trappola.

Pensando a una situazione senza via d’uscita, ti ritrovi a immaginare scenari da film horror?
Sicuramente i Muse hanno giocato con questo concetto.

 

Tributo o parodia?

Il video è stato realizzato a cura di Jesse Lee Stout: Muse Creative Director per Metaform Studio, la regia è di Tom Teller.

I riferimenti sono davvero tanti, vuoi citarne qualcuno tu?

Ci sono varie interpretazioni di You make me feel like it’s Halloween, alimentate anche dalla frase finale: but you are the caretaker cioè “ma sei tu il custode.”

In una intervista Matt Bellamy ha scherzosamente dichiarato che c’erano troppe canzoni sul Natale ed era tempo che qualcuno celebrasse qualche altra festa, come Halloween ad esempio. 

Tu cosa ne pensi?

Indubbiamente i Muse nel corso di questi venti anni costellati dai loro successi ci hanno abituati a ben altre emozioni.

Personalmente sono sempre stata colpita in primo luogo dalla carica potente che Matthew Bellamy & Co. Riescono a tramettere, ma anche dall’estro che li contraddistingue unito ad un genere del tutto esclusivo che inizialmente rendeva complicato incasellarli in un genere musicale definito.

Qual è la tua preferita tra le loro canzoni?

Lo so, non è facile scegliere, io non riesco a stilare classifiche, sebbene abbia un legame speciale con alcuni dei loro brani.

Alla luce di questo possiamo forse riconsiderare You make me feel like it’s Halloween più per il messaggio che per le citazioni horror, sei d’accordo?

Il 26 ottobre i Muse saranno all’ Alcatraz di Milano  ottimo modo per sentirsi in Hallooween mood.

E tu? Quando ti senti come se fosse Halloween?

THE WITCHES SEED

THE WITCHES SEED

 

The witches seed: il seme delle streghe è un titolo che mi ha catturata immediatamente.

Sono rimasta colpita, come spesso accade, dalla parola streghe, prima ancora di scoprire che The witches seed è un’opera rock ispirata a una storia vera.

Sono rimasta colpita, come sempre, dalla parola rock, prima ancora di scoprire che la musica è di Stewart Copeland.

Non occorre specificare chi è Stewart Copeland vero?
In fondo non sono moltissimi i batteristi mitici.

E non perderti questo suo I need coffee … Bali coffee rocks

 

sugar a parte, io felice!!

The witches seed dove poteva essere rappresentata se non nella natura?

Tones teatro Natura è grande progetto di Tones on the Stones, che attraverso un percorso di riqualifica ambientale ha iniziato a trasformare l’ex sito industriale di Cava Roncino in un Teatro permanente immerso nella natura.

Magico no?

Eppure non è ancora tutto: alcune canzoni sono state scritte da Chrissie Hynde, altro nome che non necessita certo di presentazione, eppure possiamo definire Chrissie una di noi riguardo al caffè.

In questo tweet infatti scrive: come se mi rendessi conto che nel corso degli anni sarei diventato un po’ snob del caffè. Facile da fare con questa nuova cultura del caffè che abbiamo abbracciato. Ma quando ho letto il tributo di Patti Smith a Sam Shepherd, ho notato che si riferiva a una tazza di Nescafé quando Sam chiamava nel cuore della notte.
Mi è passato per la testa per alcuni mesi e ho capito che sarei diventata uno snob del caffè. Sicuramente se è abbastanza buono per Patti Smith, è abbastanza buono per me.
Ora mi preparo una tazza di caffè in polvere e vado avanti con la mia giornata.

Che dire?

Se il caffè solubile è buono per i grandi …

A proposito di grandi, l’interprete principale di The witches seed sarà Irene

Oltre a anno e mese di nascita, io e lei condividiamo
Prima di non essere d’accordo
Prova ad ascoltare un po’ di più …

Inascoltate sicuramente lo sono state tutte le donne giudicate e condannate per stregoneria e The witches seed si ispira a una storia vera basata sulla scrittura di Jonathan Moore.

Ricapitoliamo dunque gli ingredienti:

  • mix tra Val d’Ossola e proiezioni di scenografie immersive a cura di Edvige Faini

  • mix tra personaggi realmente esistiti e arricchimenti fantasy

  • mix tra rock e opera a cura dell’Orchestra Filarmonica sotto la direzione di Eimear Noone

  • mix tra l’impronta pop rock di Irene Grandi e la caratura di due soprano: Maddalena Calderoni e Veronica Granatiero

  • mix tra la regia di Manfred Schweigklofer e le arti digitali dell’Accademia Nemo

che dici, può essere abbastanza?

Invece no: ci sono altri intrecci veramente speciali, e sono gli Intreccincantiere promossi dalla Manifattura di Domodossola in collaborazione con Lineapelle per valorizzare il design e l’arte creativa Made in Italy, che daranno un tocco del tutto unico ai costumi.

Per cui: 22 e 23 luglio, The witches seed, save the date

DENISE HO

DENISE HO

Denise Ho, o HOCC come preferiscono i suoi fan, è stata arrestata il 29 Dicembre ad Hong Kong

Ti avevo già parlato di Hong Kong e della Rivoluzione degli Ombrelli

Purtroppo la situazione non fa che peggiorare, Denise ha annunciato con un tweet di essere stata rilasciata, un po’ come era successo per Agnes Chow, ma l’arresto ha coinvolto anche il personale di Stand News, il sito pro-democrazia di Hong Kong con l’accusa di “pubblicazione sediziosa.”

Si considera sedizioso ogni atto di ribellione, ostilità, eccitamento a sovvertire le istituzioni che sia in concreto idoneo a produrre un evento pericoloso per l’ordine pubblico.

Hong Kong, ex colonia britannica, è tornata al dominio cinese nel 1997 con la promessa che le sue libertà, compresa la libertà di stampa, sarebbero state protette.

Amnesty International ha chiesto l’immediata scarcerazione di tutti gli operatori dell’informazione arrestati solo per aver svolto il loro legittimo lavoro giornalistico.

A giugno anche il direttore del quotidiano Apple Daily: Jimmy Lai ha annunciato la chiusura sempre in seguito ad una serie di arresti.

In questo tweet c’è una lettera scritto di suo pugno dopo la condanna per la commemorazione di Tiananmen.

Cancellazione sistemica della storia.”

Dunque l’appello di Denise Ho e delle voci come la sua sono estremamente importanti

Denise è nata a Hong Kong ma cresciuta a Montreal nel Quebec. Ha però deciso di tornare per lanciare la sua carriera nel Cantopop.

Tu conoscevi il Cantopop?

Io no, e ne ho trovato una interessante spiegazione qui

Tra l’altro ho scoperto anche Caffeine Tears dei Dear Jane! Ora devo assolutamente capire l’origine del nome di questa band che viene definita Chinese acoustic rock.

Becoming the song è invece il docufilm che descrive il percorso di Denise da popstar ad attivista per i diritti umani.

Da seguire sicuramente, non sei d’accordo?

THE BRIDGE

THE BRIDGE

È uscito The Bridge: il nuovo lavoro di Mr. Gordon Matthew Thomas Sumner. Quattordicesimo album solista del professore che tossiva e tremava proprio come il vecchio in quel libro di Nabokov.

Non sono tu, ma io non sono mai riuscita a scindere completamente la indubbia carriera grandiosa di Sting da The Police che per me sono un pezzo di storia.

L’annuncio con un tweet che presenta Rushing water e If it’s love

Io preferisco Rushing water

 

Al primo ascolto mi ha fatto ripensare alle sonorità anni 80 e in qualche modo mi ha fatto ripercorrere questo “bridge” … questo ponte a ritroso, riportandomi ad atmosfere spensierate delle quali avevo necessità.

Che poi è un po’ l’intento che si pone la canzone: lo stesso Sting dichiara “La canzone ‘Rushing Water’ è un inizio appropriato per un album che cerca di colmare tutte le piccole differenze che possono separarci”.

E io mi auguro davvero che possa contribuire in questo senso: non dobbiamo lasciarci separare dalle differenze.

This is the sound of atmospheres
Three metric tonnes of pressure
This is the sum of all my fears
Something I just can’t measure

Questo è il suono delle atmosfere
Tre tonnellate di pressione
Questa è la somma di tutte le mie paure
Qualcosa che non riesco proprio a misurare

Parole perfette.
Parole combinate con un’armonia di leggerezza che magicamente illumina il ponte, che c’è, esiste.

Certo non siamo ai livelli di quella che secondo me è la sua più grande alchimia: cioè una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi in assoluto, anche se molto spesso leggo parecchi detrattori.

In questo momento però citerei piuttosto la perla dal suo primo album da solista The dream of the blue turtles: possiamo cambiare il titolo mettendo una qualsiasi altra descrizione ma il concetto è attualissimo.
Non credi anche tu?

We share the same biology
Regardless of ideology
But what might save us, me and you
Is if the … love their children too

Condividiamo la stessa biologia
Indipendentemente dall’ideologia …
Ma ciò che può salvarci
È che anche … amino i propri figli.

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