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Ho letto Esercizi di stile di Raymond Queneau nella versione curata da Stefano Bartezzaghi edizione Super ET di Giulio Einaudi Editore con testo in francese a fronte e prefazione di Umberto Eco, grazie alla mia collega.
La prima edizione risale all’anno 1947, Éditions Gallimard.
Riporto le parole di Eco: un episodio di vita quotidiana di sconcertante banalità e novantanove variazioni sul tema in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le figure retoriche.
Ecco sicuramente tu conoscerai molto bene le figure retoriche, io invece purtroppo devo ammettere di averle imparate insieme a mio figlio mentre le studiava lui.
Entrambi abbiamo frequentato un istituto tecnico, sicuramente i programmi sono cambiati, ma io credo che sia questione anche di fortuna nell’avere gli insegnanti giusti.
Forse per questo o forse perché comunque l’approfondimento del linguaggio è qualcosa che mi affascina da sempre, mi sono divertita nello scoprire come Queneau è riuscito a raccontare la stessa scena in novantanove modi diversi.
In realtà le versioni sarebbero di più, nel corso delle revisioni Queneau ha aggiunto, ma anche tolto, perché per lui il numero doveva rimanere sempre lo stesso: novantanove.
Esercizi di stile ma non solo: Bartezzaghi illustra il gioco di numeri perché tutto è un equilibrio logico:
Raymond = 7 lettere
Queneau = 7 lettere
anche il secondo nome è di 7 lettere = Alfonse
7×7 + 1 + 7×7
quell’uno al centro, lo stesso uno che manca per arrivare a cento, secondo te cosa rappresenta?
Esercizi di stile ma non solo: l’ispirazione arriva dalla musica e più precisazione alle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, ovvero trenta variazioni per clavicembalo.
Matatavitatau, La regina gioiosa: sentitevi pure liberi di aggiungere dettagli, se volete.
Esercizi di stile ma non solo: anche fantasia, lo stesso Eco definendo il Lipogramma come l’esempio più tipico di “perfezionismo” ammette la tentazione di provare a produrne ventuno versioni, oltre a proporre ulteriori esercizi.
A proposito di lipogrammi, Luisa è maestra, clicca sul link di Words and Music and Stories.
E tu? Sei perfezionista?
Ti ho stimolato la voglia di esercizi di stile?
Ricordi il monologo del naso nel Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand?
Quale soggetto / oggetto sceglieresti invece?
Aggiungo il link all’ articolo di La Regina Gioiosa: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750): Goldberg-Variationen BWV 988 (1741-45), trascrizione per archi di Dmitrij Sitkoveckij. New European Strings Chamber Orchestra diretta dal trascrittore.
Sono stata ossessionata per una vita dal perfezionismo, una vicenda complicata, ma sono tosta e, forse, l’ho spuntata.
Di figure retoriche ne ho studiate, ho scelto di fare il Liceo Classico, lo rifarei e lo sceglierei per sempre.
Ti abbraccio mia cara Claudia e ti auguro una buona giornata.
Ieri ho pensato a te…
Valy le tue parole: vicenda complicata racchiudono un intenso significato. Che tu sia tosta è indubbio, e da te c’è solo da imparare!
Liceo Classico! Chapeau. Io a volte ho come la sensazione di avere lacune da colmare sebbene sia pienamente soddisfatta del bagaglio che avevo alla mia maturità e che ancora oggi è parte integrante delle mie giornate lavorative ma NON SOLO.
Ieri hai pensato a me?! Ne sono FELICE.
Riguardo alla zia?
Eri al mare?
Contraccambio l’abbraccio!
Buona conclusione di sabato a te!
Da ciascuno di noi c’è da imparare, ho pensato a te perché ho in mente una sorpresa, la scoprirai….
Tutti noi abbiamo lacune e non ci sentiamo all’altezza, ma ognuno di noi ha il suo talento e sono certa che tu sia molto più brava di me!
Buona serata!
Una sorpresa!?
FANTASTICOOOOOOOOO
Mi piacciono le sorprese e sono già curiosa!
Troppo gentile Valy!! Non sono neanche lontanamente più brava di te.
GRAZIE a te e buona notte!
Ma sì che lo sei.
Sono contenta che ti piacciano le sorprese! Buonanotte ✨️
Grazie GRAZIE grazieeeeeeeeeeeeeeeeee
Figurati, mia cara ❤️
Non mi sento all’altezza di esercizi di stile, però mi piace ogni tanto inserire nelle mie modestissime recensioni qualche metafora o qualche descrizione inusuale. Quando ci riesco, mi dà una grande soddisfazione. Personalmente amo moltissimo le figure retoriche, ma non ho mai fatto esercizi, nemmeno al liceo. Concordo che dipende molto dagli insegnanti: io ho fatto il classico, ma avevo un’insegnante di italiano che odiava Dante e non aveva una gran voglia di fare il suo lavoro. E ho avuto invece un’insegnante di matematica preparatissima, che veniva dalla Normale di Pisa, e ci ha insegnato di tutto e di più: eravamo pari allo Scientifico, per darti un’idea…
Raffa le tue recensioni infatti sono un piacere SEMPRE.
Quando mi capita di aver già visto il film riesco comunque a cogliere sfumature e punti di vista alternativi, quando invece il film è per me ancora da scoprire arrivo in fondo e avrei voglia di guardarlo immediatamente.
Il tuo modo di scrivere a me piace davvero tanto.
Matematica “Normale di Pisa” style è davvero tantissimo roba!! Devi andarne fiera.
Un insegnante di italiano che odia Dante?! Curioso … diciamo che anche questa ipotesi potrebbe essere una variazione sul tema …
Mi è piaciuto molto il tuo articolo, Claudia carissima … e sono stata piacevolmente sorpresa nel vedermi citata.
Ti ringrazio infinitamente e ti abbraccio
Citare te e i tuoi lipogrammi era davvero il minimo, ti sono sempre grata per tutto ciò che imparo grazie a te!
Leggendo il libro, ti ho pensata spesso.
Contraccambio l’abbraccio di cuore <3
Grazie ancora, carissima Claudia 💞
Quando il mio cervello funzionava ancora, mi divertivo a giocare con le parole. 🙂
Nadia il tuo cervello funziona eccome, anzi io sono grata ai cervelli che funzionano come il tuo!
In certi cose sono molto perfezionista, ad esempio in cucina quando devo preparare qualche piatto. Sono molto autocritica con me stessa in questo ambito e se una cosa non mi riesce come voglio io vado a cercare il classico “pelo nell’uovo”. Dovrei mandarmi un po’ più spesso “a quel paese” ed essere meno “Miss Precisetta”, 😂😂😂.
ah ah ah Miss Precisetta, io dico che dall’altra parte mi sembri anche molto riflessiva.
Io sono il contrario della perfezione e devo accettare e convivere con i miei difetti in tante cose, però i giochi con le parole mi sono sempre piaciuti tantissimo.
Cosa cucini di buono questo weekend?
Sì, a volte forse anche troppo: è un pregio/difetto del mio segno zodiacale, 😉.
Ti dirò: un mio difetto è quello d’essere una abbastanza disordinata in certe cose: il mio armadio, per esempio, è tutto fuorché ordinato… a volte sembra quasi che ci sia passato un uragano, 😅😅. Dovrei imparare a fare come con i libri, che se non hanno un loro ordine, divento “Hulk al femminile”, 😅😅. Scherzi a parte, anche i difetti, così come i pregi, sono una parte del carattere e, come dici bene tu, ci dobbiamo convivere, 🙂.
Questa mattina ho fatto una torta con lo yogurt alle fragole: se la batteria non mi abbandona mentre scrivo il post pubblicherò la ricetta entro stasera, altrimenti penso di pubblicarla domani o, al massimo, lunedì, 😉.
Domani a pranzo, invece, faccio le ribs di suino con la salsa barbecue: o meglio, aiuto mio padre a cucinarle. Lui le tiene controllate mentre cuociono e io ogni tanto le spennello con la salsa barbecue… un compito di alta responsabilità, 😅😅.
Sai che mi piace moltissimo la varietà che mi stai descrivendo? Precisione in cucina, uragano <3 nell’armadio e rigore con i libri! Direi che non si tratta di manie ma di sfaccettature che compongono la bella persona che sei.
Credo di poter dire che riguardo ai libri siamo un po’ tutti fissati con un certo criterio, ognuno poi magari ha il proprio.
Tu come li dividi?
Il mio armadio sicuramente mi odia perché io lo scambio per una fisarmonica allungabile e cerco sempre di farci entrare più di quanto possa contenere in condizioni “normali.”
Non conosco esattamente le caratteristiche del mio segno zodiacale, ma temo di essere talmente un casino da non rispettare nemmeno quelle …..
Caspita domani sarà una domenica speciale con un pranzo come il vostro!
Torta e costine! Fantastica la collaborazione tra te e tuo papà! E certo che è importante anche la salsa barbecue per la perfetta riuscita!
Andrò poi a leggere la ricetta della torta allo yogurt che immagino già gustosa e leggera.
Grazie Claudia, sei sempre gentilissima, 😊🙏.
Io li sistemo per ordine di grandezza, sia che siano sugli scaffali della libreria che nelle mensole, sia che li metta uno accanto all’altro sia che li impili uno sopra l’altro. Parto da quelli più grande e, man mano, a scalare fino a quelli più piccoli.
Ogni libro, prima d’essere sistemato, ha il suo posto e guai se viene spostato! Pensa che l’anno scorso, prima di ritinteggiare tutte le stanze di casa, ho dovuto liberare scaffali e mensole dai libri e… sai che cos’ho fatto (qua arrivo a livelli di maniacalità da perfezionismo che mi devono rinchiudere, 😅😅)? Ho segnato a matita, sulla prima pagina di ogni libro, numero di fila e posizione in cui era sistemato: es, prima fila a sinistra, numero 1, prima fila a sinistra numero 2, ecc.
Alla fine ho contato quasi 200 libri nella mia biblioteca personale… e ho già una mezza idea di tornare al bookcrossing nelle prossime settimane per lasciare qualche libro e prenderne “qualcuno” (il mio qualcuno è una pila bella consistente, 😅😅😅).
Mi sa che i nostri armadi sono gemellati: pure il mio è stipato che non so come non abbia ancora deciso d’esplodere, 🤣🤣🤣.
Sì, 😀! Le costine erano davvero buonissime, ed in più io ho fatto un’aggiunta extra di salsa barbecue, 😋.
Proprio così: leggera ma davvero golosissima… metà è già stata spazzolata tra me e mio padre e l’altra metà mi sa che non arriva a martedì, 😁😁.
Buona domenica, 🤗🤗🤗!
WOW Eleonora!
Lo vedi che non sono gentile, ma sincera?
Assolutamente questo tuo lavoro con i libri è unico!!
Ogni volta che ho spostato i miei libri non mi è mai nemmeno passata per l’anticamera del cervello l’idea di segnare le sequenze, tra l’altro con un metodo così preciso!
Questa tua descrizione è una aggiunta perfetta per gli Esercizi di Stile!!
Complimenterrimi!
Riguardo al bookcrossing, senza impegno, se vuoi dare una occhiata agli ultimi libri che avevo messo a disposizione, nel caso in cui ti possa interessare qualcosa te lo spedisco volentieri, in caso ci sentiamo via mail.
Sugli armadi gemellati mi è partito un polmone! Ah ah ah … sicuramente sarà una consolazione per il mio che si sentirà un pochino meno perseguitato … 🙂 😉
Ho visto la foto della tua torta, alla fine poi hai scelto ciliegia invece di fragola, entrambi gusti che amo, e ti rifaccio i complimenti anche qui perché è davvero invitante!
Ho appena bevuto il caffè con mio marito e il pensiero è corso subito alla fetta della tua torta che ho mangiato con il pensiero 🙂
Buona conclusione di domenica!
Grazie, 😊! Se riesco a trovare un attimino di tempo sarò più che felice di dare un’occhiata alla tua lista di libri, 🙂.
Ora che ci penso devo “catalogare” anche quelli presi al bookcrossing l’ultima volta al bookcrossing e quelli che ho comprato ultimamente… sia mai che non ci sia un altro motivo per spostarli… qualcuno mi mandi a fare un TSO per i casi irrecuperabili di librite acuta, 🤣🤣🤣🤣!
Armadi separati alla nascita, 😅😅.
Grazie ancora, 🙏😊!
Un’idea di dolce fresco, appena le ciliegie caleranno un po’ di prezzo (sono andata l’altro ieri al Tigros e mezzo chilo di ciliegie 4.99€, 😱!), sarà quella di provare a fare una cheesecake di fragole e ciliegie. Un mix che non ho mai provato in una cheesecake ma dev’essere molto buono, 😋.
Buona conclusione di domenica anche a te Claudia, 🤗🤗🤗!
No no, io dico che la librite è una sindrome positiva! Qualsiasi tipo di amore per i libri è mooooolto importante.
Riguardo ai prezzi delle ciliegie invece … un altro po’ e diventano articolo da gioielleria ….
E come dico sempre: “Evviva i libri ed evviva chi legge!”, 😀!
Caspiterina se è vero, 😱! Tra un po’, se non calano di prezzo, per comprarne una vaschetta bisognerà aprirsi un mutuo per acquistarle, 😱.
Vero.
E dire che una tira l’altra …..
Anch’io sto leggendo un saggio di Eco^^
Gli esercizi sono sempre utili
WOW! Lettura impegnativa dunque …
Cosa in particolare?
Hai ragione: esercitarsi è sempre utile, a tutti.
sei passeggiate nei boschi narrativi
da una sua conferenza
Apperò … questi boschi narrativi preludono a qualcosa nel quale addentrarsi, qualcosa da scoprire.
Si, sono i sei libri presi in esame
Oh, oh, qui con me vinci facile…
Considero entrambe le versioni di “Exercises de style” (quella del 1947 e quella del 1969), un testo essenziale ed imprescindibile di qualsiasi biblioteca: ai tempi dell’università, nel nostro gruppo ristretto di amici, i libri di Quenau erano un po’ tutti considerati un must assoluto (per non parlare del suo romanzo “Zazie nel metró” reso persino “sacro” dal leggendario omonimo film di Louis Malle, per noi studenti di Filmologia del
Professor Canziani una pietra miliare della nouvelle vague degli anni ‘60 del secolo scorso…
Queneau per me sta alla letteratura francese come Calvino sta a quella italiana ovvero creatività ed affabulazione ai massimi livelli in mano ad artisti che erano anche critici e saggisti… Meraviglia…
Oggi leggo cose molto diverse ma Queneau ha un posto nel mio cuore e nella mia macchina del tempo non scalzabile.
Buona giornata.
BENE! Sono contenta che anche il caffè di questa settimana sia di tuo gusto 🙂
Sono molto diverse tra loro le due versioni di Esercizi di stile? Direi di no, correggimi se sbaglio.
Dunque tu hai studiato filmologia! Moooooolto interessante.
Da come ne parli, suppongo che questo Professor Canziani suppongo sia stato mitico.
Colgo l’occasione per aggiungere un estratto di Zazie nel metrò.
E se Queneau : letteratura francese = Calvino : letteratura italiana possiamo mettere come denominatore comune l’ironia?
Molto bello poi il concetto di “posto nella macchina del tempo” … lo prendo come spunto per ampliare lo spazio dove tenere le cose da salvare.
GRAZIE!
Nella mia immensa ignoranza non ho letto nulla di quello che citi, quello che posso dirti è che mi piace molto la rilettura delle stesse frasi con significati completamente diversi. E’ quello che dovremmo sempre fare quando ad esempio riceviamo frasi che non ci piacciono, dovremmo chiederci “Ma gli ho dato davvero il giusto significato?”, purtroppo lo si fa sempre più di rado.
Il perfezionismo non mi è mai piaciuto nella vita personale, lo sono stata invece nel lavoro perché penso sia un dovere, nella vita e nei rapporti in genere invece non lo apprezzo molto, lo trovo eccessivo e non necessario, preferisco la spontaneità e il metterci il cuore anche se questo vuol dire non essere perfetti. Buona giornata Claudia 🙂
Cara Silvia, tu e ignoranza non potete proprio stare nella stessa frase, ma nemmeno nella stessa dimensione.
Tanto è vero che aggiungi una riflessione importantissima che è anche un consiglio che dovremmo tenere ben presente tutti, io per prima!
Chiedersi “ho dato il giusto significato?”
Mettersi in discussione.
Cercare di comprendere.
Prendere in considerazione punti di vista diversi.
Tutto ciò aiuterebbe a vivere in un mondo migliore.
Anche riguardo al perfezionismo mi sento di condividere la scissione tra vita e lavoro.
Non essere perfetti significa essere umani.
Impegnarsi è sempre positivo, così come cercare di migliorarsi senza però diventare schiavi di schemi esterni o peggio ancora mentali.
Mettere il cuore sempre, tu sei un esempio Silvia
Ti ringrazio davvero tanto.
Sempre troppo generosa…
Cara Silvia, non sono generosa, è la verità 🙂