MILAN FASHION WEEK

MILAN FASHION WEEK

Si è conclusa l’edizione 2020 della settimana della moda a Milano, un evento importante e iconico che quest’anno ha avuto una veste particolare: la parola d’ordine è phygital.

Come per il MICAM, PHYGITAL sta ad indicare l’interconnessione tra mondo reale e mondo digitale: una nuova dimensione in cui si fondono le parole physical e digital dando origine ad una sovrapposizione tra la comunicazione e la interazione permettendo una offerta sia online che offline.

In questi giorni ho già pubblicato sui social alcuni video degli eventi che mi hanno maggiormente colpita anche se la rosa di eventi e sfilate è talmente ampia che risulta un’impresa cercare di “riassumere”.

Provo a fare come i blog seri che riescono a schematizzare in punti: ti va di ripercorrere la Milano Fashion Week in 5 passi?

  1. sono stata colpita dall’idea di Missoni di raccontare la nuova collezione attraverso una vera e propria cartolina dal Sacro Monte di Varese, il video inizia così: “Varese is like a dream …” e mi ha commosso questo tributo alle radici che per me sono importantissime “to fall in love with a place …”

  2. L’evento. Ho già ampiamente dichiarato la mia massima stima per Re Giorgio e dunque ti lascio immaginare con quanta trepidazione ho seguito il docufilm e la sfilata in tv. Al primo tailleur pantalone di una declinazione di verde ero già stesa … chettelodicoafare …
    TIMELESS THOUGHTS

  3. Salvatore Ferragamo ha presentato un fashion film strepitoso che spero non vi siate persi l’altro giorno (quando ho condiviso su Twitter e Facebook) perché purtroppo il video ora non è più disponibile.
    In una Milano deserta durante i giorni del lockdown, la presentazione della collezione ispirata ai capolavori di Hitchcock, con la regia di Luca Guadagnino ha assunto un sapore assolutamente magico, le citazioni di
    Uccelli, La donna che visse due volte e Marnie si rincorrono. I capi che hanno addirittura colori come l’Hedren green, il Vertigo mauve o il Bodega Bay sky, sono veri e propri omaggi, per non parlare dell’interpretazione di Mariacarla Boscono.

  4. Valentino trasforma l’ex fonderia Macchi alla Bovisa con piante e fiori provenienti da 8 diversi paesi e sceglie di far sfilare persone comuni: street casting invece di modelli professionisti. Il messaggio è romanticismo e la parola chiave risignificazione, cose che a me piacciono. A te?

  5. Sigla

RE GIORGIO VINCE ANCHE L’INCANTO

RE GIORGIO VINCE ANCHE L’INCANTO

Milano può essere definita in tanti modi, ognuno dei quali in breve tempo può sembrare stretto per quanto sia in continua evoluzione.
Sempre in fermento, la capitale indiscussa della moda, riesce a trasmettere un senso di vitalità e di rinnovamento anche ai meno attenti.
Tra le novità introdotte, ha riscosso indubbio successo l’asta indetta per un prestigioso spazio nella Galleria Vittorio Emanuele che si è tenuta negli uffici del Demanio.
Il marchio Giorgio Armani Retail si è assicurato la vittoria dopo 24 rilanci di cinquantamila euro ciascuno, con intervalli massimi di tre minuti. La gara di incanto aveva una base d’asta di 670.440 euro e si è conclusa aggiudicando i 302 preziosi metri quadrati per un canone annuo di 1,9 milioni di euro al gruppo Armani per i prossimi 18 anni.
L’Amministrazione ha dichiarato che come sempre questo introito sarà reinvestito per la città e porterà benefici per la città e per i cittadini.
È la prima volta che questo meccanismo viene usato per gli spazi della Galleria rivelandosi vincente, ai successi di Re Giorgio invece siamo abituati e colgo l’occasione per esprimere la mia massima stima.

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