SPICCANO VIOLA NEL VIOLA DELLE NUVOLE

SPICCANO VIOLA NEL VIOLA DELLE NUVOLE

Spiccano viola nel viola delle nuvole e dei viali

Riconosci a quale poesia appartiene questo verso?

Il glicine di cui ti racconto io però non si trova in un viale, e proprio per quel motivo mi ha colpita molto.

Il glicine del quale ti voglio parlare si è accomodato lungo una stradina di campagna, espandendosi nella sua architettura naturale e selvaggia, senza essere un abbellimento per nessuno.

Mi piace l’idea che si sia trovato bene qui in Lomellina, luogo dalle caratteristiche ben diverse dalla sua terra di origine.

In Cina il glicine si chiama Zǐténg 紫藤cioè vite blu, anche il nome tedesco: Blauregen si ispira al colore.

Glicine invece deriva dal greco glýkis γλύκης che significa dolcezza.

Nome che si ispira al profumo dunque, piuttosto che al colore. Curioso, non trovi?

Cosa ti colpisce maggiormente del glicine?

Personalmente direi il colore. In particolare ho il ricordo della pergola al mulino dove abitavano i miei nonni.
E in generale cosa ti colpisce dei fiori: il profumo?

Qual è il tuo fiore preferito?
A cosa associ il pensiero dei fiori?

Io mi sono ritrovata a pensare che, proprio come questo glicine, vorrei tanto che altri tipi di bellezza si appropriassero di spazio, ne avremmo tanto bisogno, o no?

Forse la mia è stanchezza, ma a volte mi sento schiacciata da tutte le brutture che ci circondano nel quotidiano, in fondo basterebbe poco per migliorarci le vite vicendevolmente e invece il comune trend si dirige esattamente all’opposto.

Si dice che Wisteria, ovvero glicine, per la cultura giapponese rappresenti amore e longevità, chiedo conferma a chi è molto esperto in materia, ma intanto vorrei prenderlo come un augurio, aggiungendo la mia interpretazione personale di questo glicine: libertà.

Spiccano viola nel viola delle nuvole e dei viali.
Assurdo miracolo, per un’anima
per cui contano, gli anni,
che sono stati per lei ogni volta immortali.

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

Finché il caffè è caldo è il primo dei best seller della trilogia di Toshikazu Kawaguchi川口俊和, ne avevamo già parlato qui

Tra l’altro, leggendolo, ho trovato anche una bella descrizione sull’ormai famoso caffè del sifone

Nel libro viene descritto come caffettiera a depressione, però a me non piace granché la parola “depressione” unita alla caffettiera, che invece rappresenta un piccolo momento felice.

Ad ogni modo il rituale è raccontato così:

Nagare versava acqua calda in un’ampolla inferiore, poi la portava a ebollizione per consentirle di salire attraverso il sifone nell’ampolla superiore, dove versava il caffè macinato, che veniva poi filtrato di nuovo nell’ampolla inferiore.

Il caffè ha un ruolo importantissimo nella particolarità delle storie raccontate in Finché il caffè è caldo, storie che toccano nel profondo.

Se tu avessi la possibilità di dire qualcosa che avresti dovuto o voluto dire, in un momento che però è già fuggito via, cosa sarebbe?

Lo so, qui si va molto sul personale, perché questi pensieri in genere sono dedicati agli affetti.

Condividi pure tutto ciò che vuoi.

Io intanto proporrei anche una variante più fantasiosa, un po’ alla keep calm

Come ad esempio far presente a Michael Stipe che la decisione dei R.E.M. “di smettere di essere una band” ha causato una perdita per la musica.

Oppure, volendo rimanere in Giappone, chiedere a Sofia Coppola se aveva previsto quanto i fan di Lost in Translation non avrebbero permesso che il sussurro “si frapponesse” tra loro e la curiosità di scoprire le parole di Bill Murray nell’orecchio di Scarlett Johansson

O ancora semplicemente ringraziare Meryl Streep ora e sempre per aver dimostrato al mondo che la vera Bellezza non ha canoni, e che produrre King Kong avrebbe dovuto presupporre la conoscenza dell’importante messaggio di fondo su chi sono i veri mostri.

Tutto ciò sempre e solo finché il caffè è caldo

Devo riconoscere l’idea indubbiamente geniale dell’autore, che tra l’altro ha fatto una scelta inconsueta per il contesto: nel libro stesso ci racconta che

il caffè era arrivato in Giappone nel periodo Edo, verso la fine del XVII secolo. All’inizio non soddisfaceva le papille gustative giapponesi, e di sicuro non veniva considerato una bevanda gradevole, ma del resto non c’era da stupirsi visto che sapeva di acqua nera e amara …

Per fortuna poi le cose sono cambiate laughing

E tu, hai amato il caffè da subito oppure hai vissuto una evoluzione?

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

Alla zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito
trovo che questa frase di Victor Hugo si adatti in qualche modo ai pensieri che regala questo video di Ugo De Cresi:

Lo capisci perché mi arrabbio quando la Lomellina, questa terra di risaie e bellezza viene avvelenata

Non ti sembra di percepire davvero quel filo di infinito che si specchia, come il cielo, e ti porta a respirare in una dimensione migliore?

Quel volo di Ibis sacri è una melodia di libertà e armonia.

Eppure, gli Ibis non sono a casa loro, anzi, gli ambientalisti li giudicano una specie invasiva perché non autoctona, un po’ come le nutrie.

Ma come sono arrivati qui?
Ce li ha portati l’uomo.

Sempre noi che rompiamo gli equilibri …

Paradossalmente, risultano essere estinti in Egitto, dove venivano raffigurati come la rappresentazione del dio Thot.

Secondo la Treccani, Thot fu venerato come dio della scrittura e delle formule magiche, e ovviamente io non posso non pensare subito alla magia dei libri!

Qual è il libro che per te ha fatto scattare la magia?

Qual è il libro che ti ha fatto sentire a casa come un Ibis in Lomellina?

Qual è il libro che ti ha fatto volare legata/o al filo dell’infinito?

CASANOVA OPERA POP

CASANOVA OPERA POP

Sono arrivata a questo progetto in maniera del tutto singolare: al contrario, come faccio sempre del resto, cioè partendo dal fondo … in realtà dalle scarpe.

Seguendo le notizie del settore, ho letto che il Politecnico Calzaturiero realizzerà la scarpe in stile Settecento per Casanova Opera Pop e l’ho trovata una iniziativa meritevole di plauso, considerando la grande opportunità data ai ragazzi studenti.

Siamo nel Distretto della Riviera del Brenta: un tessuto produttivo altamente specializzato nella produzione di calzature composto da aziende leader all’avanguardia per il made in Italy, forte anche di una filiera completa ed integrata.

Ma torniamo a Casanova, e stavolta partiamo magari dalla testa: Red Canzian

Il primo chitarrista, poi in realtà bassista, che io abbia conosciuto, credo, da bambina, entrato nei Pooh per sostituire Riccardo Fogli.
1973: incidono l’album Parsifal e da lì in poi è storia.

Red ha sempre mantenuto un forte legame con i suoi luoghi d’origine, anche se molto spesso la sillaba finale del suo cognome viene pronunciata con un accento non tipicamente veneto diciamo … a tal proposito ne so qualcosa …

Scherzi a parte, non a caso le sue parole “il Veneto è uno stato d’animo che non si può raccontare” risuonano veritiere e sentite.

Veneto dunque, e soprattutto Venezia, proprio in occasione dei suoi gloriosi 1600 anni. 

Veneto. Venezia. Le scene sono affidate a Massimo Checchetto direttore artistico del Carnevale 2020

Ancora Veneto: Matteo Strukul.
Del suo libro ci parla direttamente Red

Tu hai mai letto Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti, o qualcuno degli altri suoi libri?
Io purtroppo no, però spero di rimediare presto a questa mancanza.
Nel frattempo ti segnalo Sugarpulp: più che un blog, un vero e proprio microcosmo con tanto di manifesto.

Liriche di Miki Porru il cui esordio è legato proprio a Red Canzian, e arrangiamenti di Phil Mer che da Red ricevette la prima batteria a 4 anni.

Alla regia Emanuele Gamba del quale leggo di collaborazioni con Daniele Abbado per cui passerei la parola a Matavitatau nel caso in cui voglia darci il suo parere.

Le coreografie sono affidate a Roberto Carrozzino e Martina Nadalini che hanno già collaborato per Discoteque Machine dopo il gran gesto liberatorio di Martina che rimane il motivo per cui viene principalmente ricordata e che dunque non citerò: la sua crescita è visibile non soltanto per quanto riguarda il noto caschetto corvino.

Loro dicono che si sono già innamorati e sono sicuri che ci innamoreremo anche noi.
Direi che gli ingredienti ci sono e le aspettative anche: in generale ho un debole per le trasposizioni musicali e questo Casanova mi ha incuriosita, tu che ne pensi? Possiamo aspettarci bellezza?

“Apprezzare la bellezza per la sua intelligenza e l’intelligenza per la sua bellezza.”
Giacomo Casanova

 

LIBRERIA ACQUA ALTA

LIBRERIA ACQUA ALTA

Welcome to the most beautiful bookshop in the world”
È Luciana che ci regala questa visita!

Se sai cosa significa respirare l’aria bohémienne curiosando tra le bancarelle lungo la Senna, ad esempio, hai la percezione di cosa sia la magia di uno specifico luogo, unico al mondo, come in questo caso.

Il proprietario umano della Libreria Acqua Alta, che per alcuni è stato uno stratega in fatto di marketing e per altri un sognatore, si chiama Luigi Frizzo, ma in realtà i veri possessori sono i gatti.

Ho già parlato dei gatti di Venezia e di Luciana, ma non ho ancora raccontato che ci siamo conosciute sui banchi di scuola: già allora lei si prodigava a portare il latte per i gattini che erano stati abbandonati nel cortile della scuola che frequentavamo insieme. Anche queste foto sono sue

Dunque GRAZIE Luciana!

E tu? Hai qualche foto dei felini veneziani? O di mici e libri?

Io adoro l’attitudine dei gatti e trovo che a Venezia il loro vivere appropriandosi con naturalezza della bellezza ignorando con fare serafico chiunque e qualsiasi cosa diventi ancor più rappresentativo.

Una sorta di estraneazione che ricorda i momenti di lettura, quella bella soddisfacente, quella che vorresti che non finisse mai.
La lettura che ti ha già catturata/o alla prima frase e che ti provoca la curiosità di sapere cosa sta per succedere alla pagina successiva, la lettura che ti trasporta letteralmente dentro la storia, dentro il suo mondo, che diventa anche tuo.

Qual è il primo libro che cercheresti alla Libreria Acqua Alta?

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