TRE MILIONI DI EURO

TRE MILIONI DI EURO

 

Tre milioni di euro sono la cifra riconosciuta a titolo di risarcimento per i 17 anni trascorsi in carcere da un innocente, verrebbe da chiedersi se è questo il prezzo di un depistaggio.

Questo è quello che avevo scritto raccontando la vicenda di Ilaria Alpi

Ma ora purtroppo va aggiunta una ulteriore domanda: tre milioni di euro sono la causa della morte di Hashi Omar Hassan?

Secondo la tesi che rimbalza sulle varie testata giornalistiche il motivo della uccisione sarebbe legato proprio ai soldi del risarcimento.

Ma l’Ordine dei giornalisti insieme a Usigrai e Federazione Nazionale Stampa Italiana, in unione con tutte le associazioni che partecipano alla campagna #NoiNonArchiviamo, hanno firmato un atto di costituzione come parti offese per continuare a chiedere la verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Facciamo un passo indietro: con il racconto precedente mi ero fermata al risarcimento per l’ingiusta carcerazione di Hashi Omar Hassan. Per riassumere cosa è successo dopo possiamo riferirci direttamente al suo appello pubblicato sulla pagina Facebook di Chi l’ha visto

Hashi Omar Hassan dunque chiedeva aiuto per poter trovare la sua famiglia in Svezia e in Somalia.

In Somalia però ha trovato la morte, una morte violenta, come violente sono state le morti di Ilaria e Miran.

Una bomba sotto il sedile della sua auto a Mogadiscio ha fatto esplodere lui e il silenzio che come un pulviscolo ripiomberà sulla verità, ricominciando a ricoprirla con la coltre del tempo.

WAKE UP AND SMELL THE COFFEE

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No need to argue: chiunque conosce ZOMBIE dei Cranberries.

Io non riesco a definirla semplicemente una canzone, per me è storia.
Recentemente ha superato il miliardo di visualizzazioni su YouTube e ammetto che un tot sono mie.
Un successo meritato, che chiude il cerchio della precedente proclamazione a canzone dell’anno agli MTV Awards 1995.
Zombie è stato girato da Samuel Bayer, che ha realizzato anche il video di Smells like teen Spirit per intenderci, ma, tralasciando l’indubbia qualità, io mi soffermerei sul messaggio e sulla voce di Dolores O’Riordan.
Purtroppo ormai la prima cosa che viene citata ovunque su di lei sono le circostanze della morte, io invece vorrei parlare della vita.
Non della sua biografia in dettaglio, ma dettagliatamente sottolineerei come lei abbia scritto questo brano di getto, dopo aver appreso della tragica morte di due ragazzini a causa di una bomba.
Nonostante l’episodio si collochi in Irlanda nel 1993, un preciso contesto tristemente noto, Dolores ha sempre evitato di politicizzare.
“Nella tua testa, nella tua testa” lo ripete Dolores, invoca, invita a pensare, sembrerebbe banale eppure troppo spesso non lo è.
Il suo è un grido per unire, per risvegliare.
“La violenza causa silenzio.”
Io trovo che Dolores sappia far parlare questo silenzio, sappia dar voce al dolore, sappia gridare non la rabbia, ma la forza di dire basta.
Zombie è contro la violenza, contro l’incapacità di fermare la violenza.
Questa canzone è il nostro grido contro la disumanità dell’uomo per l’uomo; e la disumanità dell’uomo al bambino.”
Dolores O’Riordan

Non so tu ma per quanto mi riguarda il pensiero arriva forte e chiaro e si insedia in maniera viscerale.
Il suo “another mother’s breaking heart” diventa il mio.
La sua voce, il suo modo di cantare del tutto unico, costituiscono il punto focale: un catalizzatore, che permette al messaggio di comunicare tutta la sua dirompente disperazione.
“Zombie è stata ispirata dalla morte di un bambino. La vita gli è stata presa dalle braccia di sua madre, che stava facendo shopping in un giorno normale a Londra. Qualcuno aveva infilato una bomba in un cestino di rifiuti e il bimbo si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato, ed è morto. La ragione per cui era stata messa la bomba aveva a che fare con quel tipo di rivendicazioni politiche e territoriali che si succedono in Irlanda e in Inghilterra. L’allusione alla data del 1916 serve a ricordare che in quell’anno fu firmato un accordo che sanciva la cessione di sei contee irlandesi all’Inghilterra. Da allora non è cambiato niente: guerra, morte ed ingiustizia.
Dolores O’Riordan

Zombie che vedono e sentono il dolore, eppure non fanno nulla.
Zombie non da film horror eppure terribilmente più spaventosi: noi.

 

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