STANGATA PER CHI?

STANGATA PER CHI?

Ho letto vari titoli che parlano di sentenza storica e di stangata, ma di fatto la sentenza storica è semplicemente quanto auspicabile, solo che non siamo più abituati alla correttezza al punto che quando viene messa in pratica fa notizia; e la stangata, a conti fatti, rimane sulle spalle dei consumatori.
Mi riferisco alla delibera della Agcom nei confronti di tre grandi compagnie telefoniche che hanno applicato costi aggiuntivi agli utenti con tariffe ad opzione ricaricabile, modificando unilateralmente i contratti in essere.
Senza perdermi nei miei discorsi un po’ labirintici è sicuramente meglio se cito l’esemplificazione di mio marito: con questo addebito extra, con l’aggravante dell’ironica adduzione della “distrazione del cliente”, le compagnie telefoniche avranno guadagnato per ipotesi 10.
Questa multa, millantata come esosa, per loro rappresenterà più o meno 2.
Rimane comunque un guadagno di 8.
La sanzione va allo stato.
Qualcuno ha mai lontanamente pensato ad un rimborso dei clienti?
Per pareggiare veramente i conti, le compagnie dovrebbero restituire 10, cioè il maltolto, agli utenti.
E la multa di 2 dovrebbe essere un extra una volta tanto a carico loro.
Già, ma questa è un’altra storia …

COME POTREBBE ESSERE IL CAFFÈ INTERSTELLARE?

COME POTREBBE ESSERE IL CAFFÈ INTERSTELLARE?

Ormai siamo piuttosto abituati alle dichiarazioni di Elon Musk riguardo alle sue visioni sul futuro, l’ultima in ordine di tempo prevede un milione di persone su Marte entro il 2050.
Tale stima si è originata da un rapido calcolo formato tweet in risposta ad un detrattore.
Testualmente: “Starship design goal is 3 flights/day avg rate, so ~1000 flights/year at >100 tons/flight, so every 10 ships yield 1 megaton per year to orbit. Building 100 Starships/year gets to 1000 in 10 years or 100 megatons/year or maybe around 100k people per Earth-Mars orbital sync.”
Dunque il progetto sarebbe quello di costruire 100 Starship all’anno.
Intanto SpaceX per testare la sicurezza della capsula Crew Dragon ed avere l’autorizzazione a volare con astronauti a bordo, ha effettuato una prova distruggendo intenzionalmente il razzo Falcon 9 che si è schiantato nell’oceano al largo della Florida.
Tuttavia nell’attesa di risolvere il problemino di rendere colonizzabile il pianeta rosso, l’obiettivo più prossimo è la luna entro il 2022 per assicurare le risorse per le persone che in base al progetto Artemis dovrebbero rimanerci per 5/6 giorni nel 2024.
Per cui direi: save the date.
Stiamo a vedere se questi nostri anni 20 saranno fuori orbita e proviamo ad immaginare quale formato ma soprattutto che gusto avrà il caffè interstellare.

 

 

CAFFÈ RADIOATTIVO

CAFFÈ RADIOATTIVO

Che cos’hanno in comune gli incidenti di Chernobyl e Fukushima? Innanzitutto un numero: sono entrambi di livello 7.
L’incidente di Chernobyl si è verificato nel 1986 e secondo il rapporto di Greenpeace trent’anni dopo la catastrofe oltre diecimila chilometri quadrati sono inutilizzabili per l’attività economica, più di centocinquantamila chilometri quadrati sono le aree contaminate della Bielorussia, Russia e Ucraina e cinque milioni di persone vivono in zone ufficialmente considerate contaminate. A causa degli elevati livelli di contaminazione da plutonio nel raggio di 10 chilometri dalla centrale, l’area non potrà essere ripopolata per i prossimi diecimila anni.
La recente serie HBO ci ha dato la possibilità di rivivere attraverso le immagini, quei giorni che hanno cambiato le abitudini di tutti.
A migliaia di chilometri di distanza, abbiamo evitato cibi come verdure e latte, in aggiunta a ulteriori misure particolari per i bambini.
Per quanto riguarda Fukushima, sempre secondo il rapporto di Greenpeace gli interventi di decontaminazione del governo sono stati frammentari, inadeguati e vi è un serio rischio di ri-contaminazione delle aree già decontaminate. Nonostante il massiccio sforzo e le spese sostenute, è probabile che le attività di decontaminazione diventino un processo senza fine. Inoltre, gli sforzi di decontaminazione senza potersi ‘sbarazzare’ della contaminazione radioattiva, cioè semplicemente spostandola in altri luoghi come i siti di stoccaggio temporaneo, continuano a rappresentare un pericolo per le comunità locali e per l’ambiente.
Il rischio è che il Giappone decida di scaricare l’acqua contaminata nell’oceano Pacifico.
Si tratta dell’acqua che dal giorno dell’incidente cioè dall’11 marzo 2011 è stato necessario pompare sul reattore per mantenere bassa la temperatura del nocciolo: più di 220 metri cubi al giorno. Riesci ad immaginare quanto grande può essere la quantità?
Secondo le previsioni della stessa Tepco il limite di stoccaggio sarà raggiunto nel 2022.
È un problema che riguarda il monto intero anche se per ora solo la Corea del Sud sembra preoccuparsene.
Senza contare il rischio perenne che rappresentano questo migliaio di cisterne in una zona sismica.
Nel frattempo alcuni giornali stanno già riportando la notizia che il trizio è “relativamente tossico” e minimizzando l’impatto dello smaltimento in mare dato che avrebbe vita breve, certo, un periodo di dimezzamento di poco più di 12 anni non è nulla in confronto ai diecimila …
Ricordiamo che il trizio veniva impiegato per la fluorescenza negli orologi e che l’utilizzo è stato interrotto.
Ma la domanda è semplice: se davvero così innocuo, perché stoccarlo per nove anni continuando a costruire cisterne?
Direi che quando parliamo delle centrali nucleari ormai anche la frase di Einstein non basta più, non siamo nemmeno come topi che costruiscono una trappola per sé stessi, siamo andati oltre.
La leggerezza con la quale viene consentita la costruzione di queste centrali ben sapendo che in caso di incidenti non esiste nessun modo di porre riparo, è rivoltante tanto quanto l’appellarsi poi alle cause di forza maggiore nascondendosi dietro al fatto che gli effetti reali sulla salute non compaiono nell’immediato.
La gente si ammalerà e morirà, ma qualcuno ci avrà guadagnato. Come accade sempre.

CAFFÉ E CINEMA

CAFFÉ E CINEMA

Riconosci la tazza nella foto?
Io avevo alte aspettative su questo film.
Perché ormai non ne escono più di questo genere.
Perché ci si addentra nell’ambito di mostri sacri della scrittura, e in generale di personaggi iconici che ammiro da sempre.
Perché mi piace quando un film stimola ragionamenti, mi piace quando ti ritrovi a seguirlo con la massima attenzione e sai che magari un dettaglio potrebbe fare la differenza.
Dunque immaginerai il mio wow supersonico proprio all’inizio quando l’inquadratura si sofferma su questa tazza.
#myhouse
#myrules
#mycoffee!!
E niente, ovviamente l’ho preso come un segno.
Se hai già visto il film possiamo metterci a parlare del momento in cui la tazza ricompare, quasi come una protagonista silente.
Se non hai ancora visto il film, ti tengo il caffè in caldo perché sono sicura che quando potrai vederlo avremo modo di farci una bella chiacchierata.
Nel frattempo, possiamo sempre parlare del tuo film preferito. Una domanda semplice, alla quale a volte è difficile dare una risposta nel senso che trovare un film su tutti è un’impresa ardua. Nonostante ormai siamo inflazionati di remake e sequel che molto spesso producono il solo risultato di farci rimpiangere l’originale, ci sono comunque differenti motivi per i quali un dato film ci colpisce. Tu come scegli? Per genere, per regista o attori, per caso?
Contrariamente al caffè io rifuggo i film amari, e quando li vedo, poi li porto con me rimuginando anche in seguito, se sono fatti bene.
Genere preferito? Per me musical. Che tipo di caffè potrebbe essere un musical? Forse un mocaccino?
Il film della foto è un caffè di quelli che lasciano un buon retrogusto di tostatura, ma forse dovrei darti qualche ulteriore indizio …

 

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