ACCABADORA

ACCABADORA

Accabadora è un libro che non necessita di presentazione: lo conoscono tutti.

Io però lo leggo solo ora, grazie a “i libri di Monica.”

Apro e trovo la dedica:
A mia madre
Tutt’e due

Mando immediatamente un messaggio a Monica dicendole che non sapevo che Michela Murgia fosse stata adottata.

Lei mi risponde: “leggi.”

Ora so cosa sono i fillus de anima: i figli dell’anima.

Ci ritroviamo dunque a parlare ancora una volta del significato di maternità esteso tanto quanto l’amore che racchiude.

Madri.

Ma non solo, anche in questo caso, come è successo per I treni dei bambini le comunità sono parti attive in queste dinamiche di affidamento di bambini da famiglie che non riescono a crescerli, a famiglie che li accolgono.

Sinceramente non conoscevo nemmeno il significato della parola Accabadora che deriva dallo spagnolo acabar, finire, ma nel suo senso profondo si lega sempre al concetto di madre, in questo caso l’ultima.

Esisteva una figura come quella di Sa Accabadora anche nella tua regione?

Io non avevo mai sentito nulla del genere.

Ma ricordo di aver sentito parlare delle persone che “segnavano.”

I “segnatori” erano considerati in grado di guarire o in qualche modo di proteggere dal male attraverso i loro segni.

Quali sono invece le figure popolari legate al luogo in cui vivi tu?

CACCIA ALL’UOMO NERO

CACCIA ALL’UOMO NERO

Caccia all’uomo nero edito da Pav Edizioni: ultima lettura per la quale ringrazio l’autore Sabino Napolitano e Manuale di Mari

 

Indubbiamente un titolo che colpisce: “l’uomo nero” è una figura che spesso impariamo a conoscere fin dall’infanzia.

 

Il primo significato che la Treccani gli attribuisce è esattamente: uomo immaginario, di aspetto pauroso, che si usa nominare come minaccia per far stare buoni i bambini.

 

Tu ti sei mai sentita/o dire una frase simile?

 

Crescendo poi si impara che in realtà chi dobbiamo temere non è una figura immaginaria, per quanto tetra e oscura possa essere.

 

Quale potrebbe essere la personificazione dell’uomo nero secondo te?

 

Sabino ci racconta la sua attraverso una storia che parte da una sparizione.

 

Le indagini portano a una rosa di ipotetici sospetti che potrebbero essere “l’uomo nero” in senso forse più letterale che figurato.

 

La scrittura riporta al lettore uno spaccato di realtà e descrive la quotidianità di Bari che potrebbe però essere la quotidianità del luogo in cui vive ognuno di noi.

 

Ho apprezzato il realismo attraverso il quale l’autore racconta la storia, conducendo il lettore fino al modo in cui la Caccia all’uomo nero si conclude.

 

Segnalo il libro tra i vincitori di Giallo Festival per il migliore personaggio non protagonista.

Mi racconti qual è invece il personaggio protagonista delle tue paure

 

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