TRIESTESPRESSO EXPO

TRIESTESPRESSO EXPO

Triestespresso Expo giunta alla undicesima edizione, si sta svolgendo in questi giorni: 24 – 25 e 26 ottobre all’insegna di Where the world meets in a cup – Dove il mondo si incontra in una tazza.

 

 

È il mondo del caffè ma non solo, è molto molto altro.

 

 

Ho contattato la presidente di Associazione Caffè Trieste due settimane fa, a proposito dell’ipotesi di aumento di prezzo dell’espresso al bar e nell’ambito della nostra chiacchierata abbiamo parlato anche della manifestazione.

 

 

Arianna Mingardi 

mi ha illustrato l’intento di esaltare le miscele, promuovere la ricerca, diffondere la qualità, facendo un paragone efficace e immediato: il vino.

 

 

Nessuno discute il prezzo del vino perché è chiaro a tutti il valore del lavoro che attraversa tutte le fasi per arrivare al prodotto.

 

 

Il vino ha diversificazioni ben marcate e contraddistinte, connotate al territorio e anche alla tradizione.

 

 

Anche per il caffè sarà così?

 

 

Lontano da Trieste pare che la tendenza sia proprio questa: nell’ambito del confronto che si è originato dall’interessante scambio di commenti in particolare Valy di MyPersonalBlog ci ha segnalato vari punti come ad esempio Aprilia Due o la Stazione Termini di Roma che propongono caffè speciali.

 

 

Anche tu hai occasione di bere caffè particolari nei bar della tua zona?

 

 

Sicuramente ci saranno degustazioni e iniziative in questo senso a Triestespresso Expo.

 

 

Per oggi sono previsti:

World Latte Art Grading Battle Championship (WLAGS):
presso Area workshop ed eventi, padiglione 27 dalle 10:00 alle 17:00
Baristi da tutto il mondo metteranno in mostra la loro creatività e le loro capacità tecniche, gareggiando per creare disegni intricati e artistici nella schiuma del caffè.

 

 

Moka Contest:
presso Padiglione 27 dalle 15:00 alle 17:00
Gli amanti del caffè si sfideranno in una gara utilizzando l’iconica moka per preparare la loro migliore tazza di caffè, con i partecipanti giudicati in base al sapore e alla tecnica.

 

 

Molto divertente, non trovi?

 

 

Ieri invece c’è stato il Campionato Capo in B

 

 

Ti ricordi vero? Ti avevo già raccontato del Capo in B

 

 

La seconda giornata di Triestespresso Expo ha ospitato anche un workshop speciale dedicato alla Turchia che è stata scelta come paese ospite per il 2024: “Opportunità dal mondo: il mercato del caffè in Turchia – Situazione attuale e sviluppo.”

 

 

Quindi un’impronta decisamente internazionale per intessere nuove opportunità per un territorio fortemente contraddistinto e profondamente improntato su tutta la filiera del caffè.

 

 

Andrai a Trieste?

 

IL PREZZO DEL CAFFÈ

IL PREZZO DEL CAFFÈ

Sicuramente anche tu avrai riscontrato che il prezzo del caffè è aumentato.

Ovunque e in qualsiasi formato tu lo acquisti.

In particolare noi in breve tempo lo stiamo pagando sette euro in più.

Constatandolo, mio marito si è messo a calcolare la differenza per noi che con un chilo di caffè andiamo oltre le 142 tazzine calcolate in base ai sette grammi ciascuna, paragonando il costo di oggi e il costo di sei mesi fa.

il prezzo del caffèil prezzo del caffè

In generale argomento controverso e molto popolare è l’ipotetico nuovo prezzo della tazzina al bar: due euro.

Come ci si arriva?

La mia Lu mi aveva già segnalato tutto un repertorio di malumori comuni, espressi in maniera più o meno colorita.

Sicuramente mi interessa molto il tuo parere di consumatore, cosa ne dici?

Mi è sembrato poi doveroso consultare addetti ed esperti del settore e colgo l’occasione per ringraziare nuovamente tutti.

ALTOGA: Associazione Nazionale Torrefattori, Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari mi ha inviato il link alla loro rassegna stampa che puoi trovare qui

Clicca poi per il file su

Il prezzo del caffè – comunicato stampa Altoga

Il parere di Martina Mazzoleni, marketing specialist del Caffè Ernani è il seguente:

Il prezzo dell’espresso nei prossimi 5/10 anni volenti o nolenti arriverà a € 2,00, per i seguenti motivi:

  • Incremento dei prezzi della materia prima ossia il caffè verde, dal 2019 ad oggi il prezzo è incrementato mediamente del 400%, alcuni caffè hanno visto picchi anche di 600% in più.

  • Cambiamento climatico: ci saranno sempre più persone che chiederanno caffè, ma ci sarà sempre meno caffè disponibile. E per la legge della domanda e dell’offerta quando c’è più domanda e meno disponibilità di una risorsa, il prezzo aumenta, è economia.

  • Se vogliamo un settore della ristorazione più giusto, i prezzi vanno aumentati. Ci lamentiamo spesso come cittadini degli stipendi bassi della ristorazione (e non mi riferisco a chi assume non in regola ecc, quelli per me non sono imprenditori), ma proprio dello stipendio troppo basso con gli accordi per i CCNL del settore.

  • Costi di gestione alle stelle, se in passato gestire questo genere di attività costava X, oggi costa X per 2, quindi il doppio.

  • Incremento spese di spedizione, non sembra ma anche le spese di spedizione nei casi migliori sono raddoppiate, nei casi peggiori sono quintuplicate, quindi ci deve essere un maggior ricarico alla fine per poterle pagare.

  • Guerre, che hanno creato problemi proprio per il punto precedente, la spedizione.

  • Paga equa anche all’origine, se vogliamo smettere di sfruttare i contadini e pagare il prezzo giusto per il caffè verde, dobbiamo aumentare anche i prezzi ai consumatori.

  • Oltre all’Italia nessuno stato ha ancora il prezzo del caffè così basso, siamo rimasti indietro.

  • Con l’ingresso della nuova normativa EUDR sarà ancora meno il caffè che potrà essere importato in Europa, quindi si prevedono prezzi ancora più alti nel 2025.

Capisco infine che i consumatori giustamente non si possono permettere prezzi troppo alti per il caffè, ma questo è un problema di stipendi che non vengono alzati dallo Stato a livello nazionale, non dei baristi o dei torrefattori che negli ultimi 4 anni stanno semplicemente cercando di sopravvivere alla peggiore crisi che il nostro settore abbia mai visto da quando il caffè è diventato una merce di scambio globale, ossia dal XVI secolo.

Giulia Spinoni di IEI Istituto Espresso Italiano mi ha fornito un comunicato stampa dal titolo emblematico: no a strumentalizzazioni.

Clicca per il comunicato stampa

Il prezzo del caffè Istituto Espresso Italiano

Conosci già Associazione Caffè Trieste: avevamo parlato di capitale non ufficiale del caffè

Voglio senz’altro anche questa volta smentire la presunta freddezza del nord est: di nuovo ho avuto il privilegio di trovare massima disponibilità e squisita cordialità.

La presidente: Arianna Mingardi è una di quelle donne con le quali ci si trova immediatamente sulla stessa lunghezza d’onda, laddove è il valore delle persone a contare.

Ho contattato l’associazione in un periodo particolarmente fervente per Trieste, per cui ti dico stay tuned perché avremo modo di chiacchierare ulteriormente in proposito.

Per rimanere per ora sulla questione prezzo del caffè: la presidente mi ha spiegato che, partendo dalla materia prima ovvero dal caffè crudo, gli aumenti sono stati lenti ma continui, di pari passo a situazioni meteorologiche avverse.

Ad aumentare non è stato però solo il prezzo: anche il consumo ha subito un notevole incremento soprattutto da parte di paesi che prima non consumavano caffè.

Molto difficile è poi la situazione logistica, a causa di lunghissime attese per il transito attraverso il canale di Suez, o in alternativa, la circumnavigazione dell’Africa.

Pur considerando le reali speculazioni che interessano questo come altri settori, il dato che emerge principalmente è l’attenzione alla tutela di una filiera che interessa tutto il territorio a vari livelli, volta a rendere il caffè una bevanda di pregio.

Prima di concludere vorrei lanciare un invito anche alla nostra Laura di Al tavolo di Amalia per conoscere il punto di vista di Napoli: che ne sarà del caffè sospeso al prezzo di due euro?

ASSOCIAZIONE CAFFÈ TRIESTE

ASSOCIAZIONE CAFFÈ TRIESTE

Associazione Caffè Trieste è una delle poche associazioni ancora attive ed è terza in Europa.

Rimanendo sul filone del caffè a Trieste è stato davvero molto interessante conoscere meglio la filiera.

Per questo devo dire GRAZIE a Fabrizio Polojaz Presidente di AssoCaffè Trieste per la disponibilità e per la cortesia con le quali mi ha illustrato ogni singolo aspetto che connette Trieste al caffè in modo totale.

IL CAFFÈ PER TRIESTE È STORIA

Trieste è sempre stata una città portuale, come sappiamo non viene ricordata come particolarmente influente: conosciamo piuttosto la magnificenza e la potenza di Venezia. Ma tra il 1710 e il 1720 Trieste trova “un protettore:” Vienna. L’Impero Austriaco è diventato un impero continentale e decide di creare a Trieste il proprio porto mercantile.
Alla fine del 1700, con il tramonto della Serenissima il secondo importante passo: si interrompe la concorrenza.
Terzo punto cruciale: la costruzione di una ferrovia “meridionale” (rispetto all’Austria), per permettere alle merci scaricate dalle navi di partire via treno per arrivare a Vienna nel giro di un giorno.
Il quarto rilevante progresso avviene con la costruzione del canale di Suez: l’ingresso nel Mediterraneo non necessita più del passaggio attraverso le Colonne di Ercole, e, direttamente dall’Egeo, la via per Trieste è breve, oltre che favorevole.

Ancora oggi Trieste è il porto più settentrionale del Mediterraneo.

Qui trovi una stampa originale dalla collezione Dino Cafagna che illustra Triste nel 1719 prima del porto franco.

IL CAFFÈ PER TRIESTE È FILIERA

Come tutti sappiamo il caffè non viene coltivato in Europa, ma cresce nella fascia tropicale: Africa equatoriale, Asia, India, Centro America e Sud America.
Cito testualmente le parole del Presidente Fabrizio Polojaz:

queste merci creano conoscenza, conoscenza crea professione e professione crea filiera.

Questa filiera inizia con la parte finanziaria: vale a dire istituti bancari per l’acquisto, e assicurazioni con polizze molto specifiche.
La logistica ricopre un ruolo essenziale a partire dagli spedizionieri perché ovviamente si parla di trasporti a lunga percorrenza, ma include anche i magazzini per la conservazione, le lavorazioni per la miglioria della materia prima, e la gestione fitosanitaria.
Una prima trasformazione viene operata dalle torrefazioni che a Trieste sono una quindicina.
Esiste poi un’industria per la decaffeinizzazione (ce ne sono solo nove in tutta Europa).
E ancora laboratori chimici, degustazione, periti, scuole di formazione e comparto attrezzature varie.

IL CAFFÈ PER TRIESTE È PUNTO DI INCONTRO

Tre famiglie linguistiche europee:
latini
slavi
germani

tre preparazioni:
per gli italiani moka ed espresso
per i nordici caffè filtro
per i balcani caffè alla turca e alla greca

di nuovo, cito testualmente le parole del Presidente Fabrizio Polojaz

il triestino è un consumatore viziato, amante del buon caffè.

E ancora, parafrasando lo storico e indimenticato spot di Nino Manfredi

il caffè è ricarica, anche spirituale e se il caffè non è buono … che piacere è?

Come non essere d’accordo?
Tra l’altro va detto che i consumatori triestini non sono solo “viziati:” a fronte di una media nazionale di consumo pro capite annuo pari a circa 5 chili, la media di Trieste arriva quasi a 10!
Non male davvero.

Ma la cosa ancora più fantastica è la loro … come vogliamo chiamarla?

Nomenclatura? Direi di no: non è esattamente una terminologia tecnica.

Codice? Nemmeno, codice è troppo “matematico.”

Peculiarità? Ma a me suona in maniera poco poetica.

Insomma hanno la loro speciale abitudine, di chiedere un NERO quando desiderano ordinare un espresso al bar, proprio come anche Nick ci raccontava nei commenti a proposito del suo professore.

Quando ho chiesto al Presidente Fabrizio Polojaz se c’è un motivo particolare per “nero” mi ha risposto semplicemente: per vezzeggiare.

Non è però solo una questione di nero, a quanto pare i baristi a Trieste hanno qualcosa in più da imparare rispetto agli altri: sei pronta/o?

Il cappuccino de facto a Trieste non esiste.

Per la bevanda latte e caffè alla quale siamo abituati a pensare noi si ordina caffellatte.

CAPO, è accorciato anche nelle dimensioni: tazza piccola o bicchiere.

Ma se fosse bicchiere, allora sarebbe CAPO IN B, ovvio no!?

Non ti viene immediatamente voglia di provare, anche considerato ciò che ci ha raccontato Luciana qui

Trovandoci “al bar,” viene naturale chiedere un parere anche riguardo all’aumento del prezzo del caffè, tanto criticato un po’ ovunque.

Il Presidente di Assocaffè Trieste a questo proposito ci invita a dare uno sguardo dietro le quinte.

La tazzina rappresenta una serie di step lunghissimi: dopo la coltivazione il caffè viene spolpato, lavorato, mantenuto in silos, trattato in pergamino, insaccato e spedito.
A destinazione vengono fatte ulteriori selezioni, viene tostato e miscelato, perché il caffè è frutto della composizione di diverse qualità, prima di arrivare al barista che lo macina e lo pressa.
Tutte queste sono le voci che compongono lo scontrino.

Gli ultimi due anni, così difficili per tutto e tutti sono stati problematici dal punto di vista della coltivazione, che ha subito dei cali di produzione causati dalla difficoltà di raccogliere il caffè nel momento giusto.

E non c’è soltanto penuria di prodotto di buona qualità, c’è anche difficoltà logistica, sia a livello di traffico: dopo il lungo periodo di fermo tutti vogliono imbarcare, sia a livello di costi che sono letteralmente decuplicati.

Ma ad incidere sono anche stati i considerevoli cali di consumo e, non ultimi, gli appesantimenti organizzativi e gestionali che il barista ha dovuto adottare per adempiere alle richieste dei vari DPCM

Vale dunque la pena difendere la qualità e il lavoro, sei d’accordo?

IL CAFFÈ PER TRIESTE È ANCHE TURISMO

Oltre ai caffè storici già citati, che offrono una esperienza unica ai visitatori, Trieste organizza un Festival del caffè: il Trieste Coffee Festival, in aggiunta alla fiera professionale Triestespresso Expo, e in particolare l’Associazione Caffè Trieste, sta lavorando con gli operatori turistici.

L’obiettivo è fare in modo che la conoscenza che hanno maturato, così tanto radicata nel territorio, e connotata a trecentosessanta gradi, possa essere fruibile anche ai turisti.

È tra l’altro già possibile organizzare visite presso le torrefazioni per scoprire questo importante stadio nella lavorazione del caffè, ad esempio.

Cosa dici a questo punto?
Possono davvero dire di essere la capitale del caffè.

Anche se, giustamente, il Ministro Centinaio in risposta al tweet ha scritto che il dossier presentato all’Unesco coinvolge le città simbolo del caffè in Italia, tra cui Trieste.

#WORLDPASTADAY QUAL È LA TUA RICETTA PREFERITA?

#WORLDPASTADAY QUAL È LA TUA RICETTA PREFERITA?

Oltre che di caffè, naturalmente siamo assidui consumatori di pasta, dunque perché non celebrarla anche oggi?

Qual è il tuo tipo di pasta preferito?
E come ti piace cucinarla?

In questi giorni si sta molto parlando del grano Senatore Cappelli a seguito della denuncia di tutte le associazioni di agricoltori nei confronti della SIS Società Italiana Sementi che è stata multata dall’antitrust per l’aumento ingiustificato del prezzo e soprattutto per il vincolo della filiera.

Perché? Cos’ha di speciale?

Si tratta di un grano più forte e più idoneo alla produzione di pasta selezionato oltre 100 anni fa da Nazareno Strampelli, famoso agronomo genetista, che dedicò la scoperta al Senatore Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria nei primi del ‘900.

È un grano duro che ha combattuto la fame in tempi di guerra, e nel tempo ne è stata protetta la purezza impedendo contaminazioni e mantenendo la filiera controllata e certificata.

Ma questa volta piuttosto che di antitrust vorrei parlare di salute: la pasta prodotta con il grano Senatore Cappelli, grazie alle sue proprietà e a valore nutrizionali migliori, può portare benefici a chi soffre di problemi gastrointestinali.

La trasmissione Report ha trasmesso una intervista alla Dottoressa Maria Cristina Mele  del Centro Malattie Apparato Digerente Policlinico Gemelli Università Cattolica del Sacro Cuore che ha dichiarato quanto segue:

Abbiamo dato per quattro settimane la pasta Senatore Cappelli, poi abbiamo fatto l’ulteriore prova del nove cioè, abbiamo fatto un cross. Chi ha mangiato all’inizio pasta Senatore Cappelli, dopo due settimane di astensione, ha nuovamente seguito una dieta glutinata, perché dovevamo pulire gli eventuali sintomi: abbiamo incrociato i tipi di pasta.
I sintomi si sono ridotti moltissimo.
Quando noi diciamo che si tratta di un risultato statisticamente significativo, significa che la riduzione dei sintomi in questo caso non è legata al caso cioè non è una cosa casuale.
Noi siamo rimasti colpiti perché non ce lo aspettavamo sinceramente. E tutti hanno avuto dei benefici.
Tutti quelli che hanno mangiato la pasta Senatore Cappelli confrontata con i pazienti che hanno mangiato l’altro tipo di pasta, hanno avuto un beneficio durante il percorso Senatore Cappelli.
Noi possiamo dire che c’è stato questo evento, ma é chiaro, abbiamo bisogno per confermare il dato di allargare la popolazione.

Quindi noi abbiamo deciso di provare a mangiare la pasta Senatore Cappelli per un periodo al termine del quale potremo dire se abbiamo avvertito qualche differenza.

Magari tu puoi partecipare consigliando qualche ricetta sfiziosa e possibilmente facile dato che io non sono una grande cuoca laughing che ne dici?

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