STEPHEN KING: THE OUTSIDER

STEPHEN KING: THE OUTSIDER

È passato molto tempo da quando ho spedito il primo libro per questo piccolo progetto bookcrossing ma tra una cosa e l’altra i miei tempi si dilatano … laughing

Non so se hai già letto il concetto in bio: nella speranza che possa sembrare una buona idea anche a te, se ti può interessare il libro che trovi nella sezione non devi far altro che farmi sapere dove recapitarlo. Non chiedo nulla in cambio per me, ma proporrei di usare la formula del film “Un sogno per domani”: mi piacerebbe che a tua volta passassi un favore a qualcun altro. Grazie.

Come seconda proposta ho pensato a Stephen King.
The outsider.

Faccio una premessa: HBO ha prodotto una serie

e per rimanere nel mio modo di fare le cose al contrario, nonostante anche in questo caso sia stato involontario, ho visto prima la serie.

Verrebbe quindi da pensare: libro rovinato, conoscendo già la storia … e invece mi è piaciuto molto.

Va da sé che in generale mi piacciono i libri di Stephen King, ma sono davvero contenta di averlo letto, non foss’altro anche solo per scoprire la vera Holly Gibney.

A questo proposito trovo singolare la coincidenza perché esattamente come per Abra di Doctor Sleep anche la versione cinematografica di Holly mi ha lasciata perplessa: entrambe troppo diverse da come le ha pensate l’autore.

Per questo motivo sono felice di aver conosciuto la Holly Gibney del libro: un personaggio particolarmente ricco di contraddizioni. Motivo per cui probabilmente ho avvertito una certa affinità …

Ma i riferimenti alle riflessioni scaturite dopo la lettura di Doctor Sleep non finiscono qui!

Incredibilmente a pagina 270 trovo la seguente parte di dialogo, ed è proprio Holly a parlare: Ho visto Orizzonti di gloria almeno una decina di volte. È uno dei film migliori di Kubrick. Molto più bello di Shining e di Barry Lyndon secondo me. D’altronde, era parecchio più giovane quando l’ha girato. Per come la vedo io, gli artisti giovani sono molto più propensi a correre dei rischi.”

Che dire?
Stephen King: The Outsider … molto più di un titolo.

Io sorridevo da sola mentre leggevo immaginandolo ideare questo suo ulteriore modo di ribadire il concetto che avevo già descritto qui: a beautiful car with no engine.”

Spero invece che il bookcrossing e il passa un favore si mettano in moto, che ne dici?

CAFFÈ RADIOATTIVO

CAFFÈ RADIOATTIVO

Caffè radioattivo.

Che cos’hanno in comune gli incidenti di Chernobyl e Fukushima? Innanzitutto un numero: sono entrambi di livello 7.
L’incidente di Chernobyl si è verificato nel 1986 e secondo il rapporto di Greenpeace trent’anni dopo la catastrofe oltre diecimila chilometri quadrati sono inutilizzabili per l’attività economica, più di centocinquantamila chilometri quadrati sono le aree contaminate della Bielorussia, Russia e Ucraina e cinque milioni di persone vivono in zone ufficialmente considerate contaminate. A causa degli elevati livelli di contaminazione da plutonio nel raggio di 10 chilometri dalla centrale, l’area non potrà essere ripopolata per i prossimi diecimila anni.
La recente serie HBO ci ha dato la possibilità di rivivere attraverso le immagini, quei giorni che hanno cambiato le abitudini di tutti.
A migliaia di chilometri di distanza, abbiamo evitato cibi come verdure e latte, in aggiunta a ulteriori misure particolari per i bambini.
Per quanto riguarda Fukushima, sempre secondo il rapporto di Greenpeace gli interventi di decontaminazione del governo sono stati frammentari, inadeguati e vi è un serio rischio di ri-contaminazione delle aree già decontaminate. Nonostante il massiccio sforzo e le spese sostenute, è probabile che le attività di decontaminazione diventino un processo senza fine. Inoltre, gli sforzi di decontaminazione senza potersi ‘sbarazzare’ della contaminazione radioattiva, cioè semplicemente spostandola in altri luoghi come i siti di stoccaggio temporaneo, continuano a rappresentare un pericolo per le comunità locali e per l’ambiente.
Il rischio è che il Giappone decida di scaricare l’acqua contaminata nell’oceano Pacifico.
Si tratta dell’acqua che dal giorno dell’incidente cioè dall’11 marzo 2011 è stato necessario pompare sul reattore per mantenere bassa la temperatura del nocciolo: più di 220 metri cubi al giorno. Riesci ad immaginare quanto grande può essere la quantità?
Secondo le previsioni della stessa Tepco il limite di stoccaggio sarà raggiunto nel 2022.
È un problema che riguarda il monto intero anche se per ora solo la Corea del Sud sembra preoccuparsene.
Senza contare il rischio perenne che rappresentano questo migliaio di cisterne in una zona sismica.
Nel frattempo alcuni giornali stanno già riportando la notizia che il trizio è “relativamente tossico” e minimizzando l’impatto dello smaltimento in mare dato che avrebbe vita breve, certo, un periodo di dimezzamento di poco più di 12 anni non è nulla in confronto ai diecimila …
Ricordiamo che il trizio veniva impiegato per la fluorescenza negli orologi e che l’utilizzo è stato interrotto.
Ma la domanda è semplice: se davvero così innocuo, perché stoccarlo per nove anni continuando a costruire cisterne?
Direi che quando parliamo delle centrali nucleari ormai anche la frase di Einstein non basta più, non siamo nemmeno come topi che costruiscono una trappola per sé stessi, siamo andati oltre.
La leggerezza con la quale viene consentita la costruzione di queste centrali ben sapendo che in caso di incidenti non esiste nessun modo di porre riparo, è rivoltante tanto quanto l’appellarsi poi alle cause di forza maggiore nascondendosi dietro al fatto che gli effetti reali sulla salute non compaiono nell’immediato.
La gente si ammalerà e morirà, ma qualcuno ci avrà guadagnato. Come accade sempre.

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