LIVIDI E MUSICA

LIVIDI E MUSICA

Lividi e musica è il nome del blog che ci regala il racconto di oggi per il calendario dell’Avvento

Oltre a Lividi e musica sul blog ho trovato la dose di ironia che a me piace molto e può darsi che oltre ai lividi ci siano anche le ossa rotte, così come può darsi che oltre alla musica ci siano racconti, sogni, idee, intuizioni, considerazioni, frasi a casacciocioè il mio habitat naturale.

In effetti mi ci sono ritrovata benissimo e ho gradito la particolare sorpresa alla fine del racconto.

E mi sono immersa immediatamente nella storia perché la storia è qui e ora, è la realtà, è l’imperfezione di un personaggio idealizzato, è la Magia formato tascabile.

Sì, la magia alla quale forse possiamo provare ad ambire, la magia ristretta, la magia ridotta, la magia che però può contenere la speranza.

Chi scrive non è un bot, chi scrive conosce piuttosto bene le paranoie, chi legge ed è come me, le capisce, ma soprattutto chi legge amerà Ippopotami per Natale:

Il nastro trasportatore si azionò con un sordo ronzio, e la prima cosa che vide arrivare fu un pacco di pannolini per cani. Il vecchio lo prese con riluttanza, se lo girò in mano per un paio di secondi come se stesse osservando una forma di vita aliena sconosciuta e alla fine lo fece scivolare nello scatolone, pronto per essere imballato … continua qui.

LA PIETRA CANTANTE

LA PIETRA CANTANTE

Io ringrazio tantissimo Laura che ha immediatamente esaudito il desiderio che avevo espresso, facendomi scoprire La Pietra cantante

Opere da tre soldi per quattro gatti” potevo non innamorarmi immediatamente di questa collana?

IMAGAENARIA è una libreria alla vecchia maniera, come sempre meno se ne trovano in Italiala presentazione sembra l’inizio di una fiaba e io sinceramente ancora mi incanto quando leggo queste cose e mi sento grata per il prezioso recupero di opere ingiustamente dimenticate della letteratura di ogni tempo e paese.

Vilhelm Bergsøe che ho scoperto frequentatore del Caffè Greco a Roma in quanto membro del Circolo Scandinavo era uno zoologo e nel suo libro appare del tutto evidente una minuziosa e dedicata attenzione alla Natura in tutti i suoi aspetti.

Mentre leggevo, non ho mai smesso di immaginare Laura intenta nel suo lavoro di traduzione: che non deve essere stato per nulla facile e per il quale non posso che farle infiniti complimenti.

Non so tu, ma io molto spesso, leggendo libri di autori stranieri, non mi soffermo sufficientemente sulla portata del lavoro di coloro che traducono, che riveste indubbiamente un ruolo essenziale.

È tutt’altro che semplice infatti ricreare le stesse atmosfere che l’autore genera con il suo modo di scrivere del tutto personale e tenere fede allo stile di scrittura originale.

La scrittura è pittura della voce.

Credo che questa frase di Voltaire racchiuda l’essenza di quale livello debba raggiungere la competenza necessaria per tradurre la “pittura” in un’altra lingua.

Tra l’altro La Pietra cantante è ricchissimo di descrizioni dettagliate dell’ambiente e della vegetazione, con nomi di piante che io ad esempio nemmeno conoscevo.

Un libro che ha il potere di trasportare il lettore sullo stesso cammino alla scoperta di una parte dell’isola di Ischia nota solo a coloro che lì sono nati, e che si sono tramandati le storie dei loro avi.

Una esplorazione nella natura, ma anche nel tempo, tra le leggende che io amo particolarmente e che ricongiungono fenomeni naturali alla storia vissuta dalla gente, in una immersione completa nell’atmosfera magica del luogo.

Ovviamente non voglio svelare completamente l’identità della Pietra cantante per non rovinarti il piacere della scoperta, che ti consiglio di non perdere.

Riconfermo piuttosto la mia massima stima a Laura.
Ancora e ancora grazie!

SOLSTIZI COMARI E TAROCCHI

SOLSTIZI COMARI E TAROCCHI


Nei giorni scorsi mi si sono incrociati vari pensieri, partendo dal post di Gabriella sull’Acqua di San Giovanni ma anche sul rito del fuoco per diventare comari non nel senso che io avevo finora dato a questa parola.

Acqua e fuoco dunque.
Acqua e fuoco che secondo Cicerone non ci sono utili in più circostanze che l’amicizia.
Acqua e fuoco, due dei quattro elementi della vita.

L’acqua e il fuoco che i druidi definiscono Litha cioè luce della riva perché il fuoco, o meglio il sole, che ha raggiunto lo zenit ed è arrivato al suo punto massimo, si tuffa nelle acque, sulla spiaggia, nel punto d’unione tra terra e mare.

Del solstizio d’estate, che Alidada ha descritto magistralmente nel suo Spicchio di cielo, mi sono innamorata tanti anni fa leggendo Sarum di Edward Rutherfurd che partendo dall’era glaciale vede proprio la nascita di Stonehenge che nel mio immaginario va ben oltre lo status di “ringing rocks” ad esempio, e si riveste di mistero con quel retrogusto di leggenda che amo.

Ma tornando a Litha, vorrei riprendere un po’ il concetto di Samhain: momento in cui il velo tra i due mondi è più sottile, però spostando la contrapposizione tra “sopra e sotto” proprio come una celebrazione del contrario, che ovviamente io adoro. Non a caso Litha viene definito anche giorno fuori dal tempo.

In questo capovolgimento, è come se gli elementi fuoco e acqua ribaltassero i loro ruoli in una unione magica.
Una suggestiva immagine a rappresentazione di questa magia si concretizza nelle candele galleggianti.

Fuoco, acqua.
Falò e rugiada.
Flutti e fuochi.

Così Shakespeare nel suo Sogno di una notte di mezza estate ci descrive la risposta di una fata:
Sui boschi e sulle valli
nei boschi e nei roveti
sui parchi e sui recinti
per flutti e per fuochi,
della sfera della luna
più presta men vado.
E servo la Fata Regina,
irrorando di rugiada
le sue impronte sull’erba.

Fuoco, acqua.
Sole e luna.

E poi mi sono ricordata del consiglio che mi aveva dato QueenFaee Studio nei commenti qui. Dove sole e luna traggono ispirazione dalle carte dei tarocchi Visconti Sforza, tanto per rimarcare le curiose coincidenze, e il mio legame con il territorio …

Questo corto di Garrone per Dior incanta come il fluttuare magico delle stelle sotto alla meravigliosa volta del castello toscano di Sammezzano che esattamente come in rovesciamento sottosopra, le conduce a galleggiare nell’acqua della fontana.

Maria Grazia Chiuri ha voluto dare una rilettura ai tarocchi trasportandoli in una dimensione fiabesca ma anche artistica, nella quale i preziosi ricami e le trame ricercate dei tessuti danno vita a opere d’arte: quadri viventi, che non si lasciano soltanto osservare, ma trascinano in un percorso alla ricerca di risposte.

Il primo abito tra l’altro mi ha folgorata: foglie su pizzi, una sorta di commistione tra moda e natura che non a caso ho immediatamente trovato magica, e che mi ha fatto pensare in particolare all’albero della foto sotto al titolo, con il suo abito di edera, perché la Natura si veste meravigliosamente.

Ma forse quello che preferisco in assoluto è Le Pendu.

Tu a questo punto mi dirai “ma cosa c’entra tutto ciò’”

In realtà incrociando tradizioni, leggende e atmosfere fiabesche vorrei interpretare questa estate come una serie di carte che possono regalare una chiave di lettura che consenta il riappropriarsi della magia di sentirsi allineati al sole, pronti ad accogliere la luce.

E tu?
Cosa vedi o prevedi nelle tue carte?
Acqua, fuoco, o cos’altro?

P.S.: nei commenti la versione Keep Calm di Le Fou … ovvero una creatura sottosopra che vorrebbe essere una comare, che non tace come una cicala, che accumula come una formica e che sa essere pesante come una pietra, ma anche mooooolto più “sospesa” di Stonehenge laughing

SAMANTHA BONANNO PAPER ART

SAMANTHA BONANNO PAPER ART

 

Ho già scritto di quanto io trovi incantevoli le creazioni di Samantha Bonanno, ma ora che ci siamo conosciute e che mi ha spiegato un po’ il suo mondo devo assolutamente ribadire: non te le perdere!

I libri, la carta, le parole, prendono corpo e magicamente trasmettono emozioni in una nuova dimensione, assolutamente coerente ma ad un livello sensorialmente tridimensionale che svela in modo tangibile l’anima racchiusa in significati finora solo pensati e immaginati.

Metafore, impressioni, sensazioni e sentimenti espressi in senso visivo, evocativo, e allo stesso tempo reale e coinvolgente.

In particolare i quadri esposti alla Scuderia del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano in occasione della rassegna Con la natura e con le mani rappresentano in sequenza il mito di Persefone.

Geode. Una pietra, ma anche Terra, dalla radice del nome: Geo.
Un ritorno all’origine per capire da dove siamo partiti e cosa possiamo scoprire in profondità. Onde di materia come flusso del tempo.

Kore. La fanciullezza, la giovinezza. La primavera che Persefone stessa porta sulla terra in questa sua esistenza divisa a metà tra la madre Demetra che si oppone al rapimento compiuto da Ade, e il ruolo di regina degli inferi.
Κόρη, letteralmente: la figlia; altro nome, del quale si conoscono numerose varianti, prima fra tutte, Persefone [Περσεϕόνη].
Nella doppia vita di Kore è adombrata la realtà stessa della natura per cui ogni cosa che ha vita, nasce dalle viscere della terra e – dopo aver compiuto un ciclo determinato – ritorna alla terra.
CORE: Nel linguaggio comune, per core si intende il “nucleo del corpo”.

Hekate. Sorellanza, trasformazione, sogno e magia. Il ciclo della vita ma anche il centro.
In greco antico: Ἑκάτη, Hekátē: era la dea della magia e degli incroci ed era la potente signora dell’oscurità, regnava sui demoni, sulla notte, la luna.
Possedeva in sé entrambi i principi della generazione, il maschile e il femminile. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi.
Quest’opera è stata realizzata con pagine di libri in tutte le lingue.

E infine Ade. Creato con un libro che non è piaciuto molto, ma anche in questo caso un equilibrio: tra il bene e il male.
Persefone in fondo non lo odia, non tutto è negativo, esattamente come da un libro meno piacevole può nascere Arte in maniera così sublime.

Poi magari Samantha mi correggerà se sbaglio o tralascio qualcosa, ma intanto ti consiglio di approfondire i suoi lavori perché anche le sculture sono una esperienza imperdibile, per me: da innamoramento.

E direi che Samantha Bonanno nelle sue opere racchiude l’essenza di
dare alla vita umana un senso elevato e incantevole.”
Hermann Hesse.

LA PIÙ ANTICA CITTÀ DEL FUTURO

LA PIÙ ANTICA CITTÀ DEL FUTURO

 

1600 anni! Buon compleanno Venezia

Ho già scritto più volte del mio innamoramento per Venezia per cui ovviamente oggi non posso non celebrare questo compleanno speciale!

Anche se il mio tributo non è nulla in confronto al saluto ricevuto da loro:

non sono bellissimi?!

E ti consiglio assolutamente di non perdere anche questo giro virtuale

Terminerai la visione sognante e con il desiderio di poter respirare anche tu l’atmosfera della laguna, di camminare tra calli e campielli alla scoperta degli angoli che non conosci, di aspettare il tramonto sul Canal Grande …

Ma niente malinconia! Prendiamolo come una metà da riuscire a raggiungere presto!

Cento profonde solitudini formano insieme la città di Venezia – questo è il suo incanto. Un’immagine per gli uomini del futuro.
Friedrich Nietzsche

Il futuro al quale guarda Venezia, proprio il futuro che aspetta anche noi.

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