UN TUFFO NEGLI ANNI 80 CON GLI OCCHI A CUORE

UN TUFFO NEGLI ANNI 80 CON GLI OCCHI A CUORE

Un tuffo negli anni 80 con gli occhi a cuore.

Sarò anche di parte, ormai lo sai, ma non ti perdere questa sfilata di Emporio Armani!

Ancora una volta la settimana della moda rimane all’insegna del phygital, ma Re Giorgio ci regala un viaggio nei favolosi anni 80 con tanto di tunnel e percorsi fluo!

Io ho guardato tutto con gli occhi a cuore: i pantaloni ampi a vita alta, le giacchine corte, le bretelle (vi ricordate l’utilizzo anche come martingala?) e poi il velluto nero, i tessuti operati, il viola, le file di bottoncini, le camicie bianche, gli spigati, le spalle imbottite

Immancabile il mio grigio in tante declinazioni una più bella dell’altra! E ho adorato anche la consistenza e il calore dei tessuti: qualcosa che possa dare una sensazione di vestibilità morbida e avvolgente, una coccola, se vogliamo.

Forse persino con un accenno athflow

Dunque eccomi qua per l’ennesima volta grata per lo spettacolo: bellezza da vedere, ma anche bellezza come mezzo per trasportare. Certo, non si può viaggiare nello spazio, ma si può viaggiare nei ricordi.

Tu cosa mi dici degli anni 80? Li hai vissuti? Li hai amati?

ATHFLOW

ATHFLOW

Athflow deriva dalla fusione di ATHLEISURE e FLOW.

Athleisure a sua volta è un termine ibrido composto da athletic, cioè sportivo e leisure, ovvero tempo libero, ed indica appunto uno stile di abbigliamento che sia pratico e indicato per fare sport ma allo stesso tempo alla moda, quindi adattabile anche ad altri contesti meno informali.

E il flow ora cosa aggiunge? Lo stile cozy: comodo, rilassato, apparentemente disinteressato.

L’idea di decontestualizzare gli indumenti, estraendoli dall’uso standard e ancor più la destrutturazione risale all’inizio degli anni 70 grazie a, ormai lo sai: Re Giorgio, ça va sans dire.

In questo ultimo anno però, lo smart working ha creato una nuova esigenza: adattare l’outfit da casa a una connotazione più formale all’occorrenza, nel caso di conference call, webinar, e via discorrendo.

Facendo una ricerca tra le maggiori tendenze, io, che ho un tot di primavere, ho però avuto un déjà vu: già nei gloriosi anni 80 utilizzavamo questo genere. Il mio ricordo si è fissato in particolare su una tuta bianca con la scritta rossa United Workers of Americanino che ho usato tantissimo, molto simile a quella indossata da Chiara Ferragni qui.

Un po’ tutti gli stilisti in effetti avevano presentato in maniera piuttosto universale abiti in maglia, proprio sull’onda del concetto di comodità.

E di nuovo io mi ritrovo a pensare ai maxi pull che imperavano agli inizi degli anni 80 … ad esempio questo dress di Salvatore Ferragamo li rievoca in pieno.

La novità che mi piace sono i pantaloni in maglia, qui direi che tra comfort e calore siamo al top.
Indovina? Ho scelto un colore a caso …

Tu cosa pensi di questa contaminazione?
Il tuo modo di vestire è cambiato?

In generale qual è il tuo outfit preferito?

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