BELLUNO SOLIDARITY ON AIR

BELLUNO SOLIDARITY ON AIR

ANG in Radio #piùdiprima Belluno Solidarity on Air è la Web Radio 100% bellunese dedicata alla solidarietà grazie ai fondi dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.

Belluno Solidarity On Air è la web radio dei ragazzi del progetto Keep Calm & Go Volunteering che sono stati così gentili da ospitarmi in uno dei loro podcast!

Nel caso tu volessi ascoltarci, trovi il podcast nel primo commento.

Io nel riascoltare la mia voce mi domando come facciano a sopportarmi coloro che la sentono perennemente laughing

Pare però che la sensazione che porta a disconoscere o quasi a disprezzare la propria voce sia piuttosto diffusa, e leggendone le cause spiegate da Focus ho scoperto un simpatico tweet di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che racconta di come le prime volte nemmeno si riconoscesse e mi sono un po’ consolata.

È invece indubbia l’importanza di sentire i volontari che spiegano il loro progetto e raccontano tutta la serie di iniziative e attività che svolgono.

Sono tanto tanto felice di questa esperienza.

Per questo li ringrazio calorosamente per come mi hanno accolta e per l’amicizia che cresce sotto il segno dei nostri Keep Calm.

Dal loro Comitato di Intesa  è nata una fantastica intesa che ha come colonna sonora One more cup of coffee e come filo conduttore un incrocio di interessanti e preziosi consigli.

Nel ribadire la stima che nutro nei loro confronti, mi complimento ancora una volta per il loro operato.

A Ariela, Edisona, Hamudi, Lorenzo, Mehdi, Sophie, Veronica dedico:

There is a calmness to a life lived in gratitude, a quiet joy.
Ralph H. Blum

TOHorror

TOHorror

Dal 19 al 24 ottobre si svolgerà a Torino il TOHorror Fantastic Film Fest, tu sei amante del genere?

Io ovviamente sono stata catturata dal logo con il profilo del gatto accanto alla Mole Antonelliana, ma il motivo per cui mi sono interessata sono I 12 passi

Ti avevo già parlato di Black Ink a proposito di podcast, consigliandoti di ascoltare le sue storie

Ora Serena è tra i finalisti del concorso Il gatto nero e io posso solo dire CHAPEAU.

La pagina ufficiale apre con una citazione di Edgar Allan Poe e dunque direi che ci sta soltanto il classico “chettelodicoafare,” ma si chiude con qualcosa di meno universalmente noto: Donald Barthelmelo scopo della letteratura è creare uno strano oggetto peloso che ti spezza il cuore.

Donald Barthelme è stato definito anche “moderno dadaista” e in effetti eccomi qua che cerco di focalizzare quello strano oggetto peloso di cui parla, sperando però di aver salvo il cuore.

Ma torniamo al TOHorror, non so se tu segui questo evento ma direi che l’occasione è ghiotta anche in vista del periodo: Ognissanti o Halloween o Samhain o Nos Galan Gaeaf  che dir si voglia, e direi che gli spunti sono sicuramente interessanti.

Il sito di TOHorror ci racconta che la prima edizione del film festival, datata 1999, ha avuto come padrino nientemeno che Dario Argento, ma non cita un evento a mio avviso epocale che invece ti consiglio di vedere assolutamente:

il regista Tiziano Sossi spiega che la versione originale è di 76 minuti, e dunque, ricercando ho trovato questa preziosissima traduzione di Fucinemute che rappresenta un documento imperdibile!

Soprattutto dopo la parte di intervista che abbiamo ascoltato, della quale citerei questo passaggio che mi ha particolarmente colpita:

“I moved when I was 5 years old to Kentucky, in a boring and very small town in south of United Stated and everything that I learnt about evil, everything that I know about I have learnt in that little town, from people there”.

Mi sono trasferito in Kentucky quando avevo 5 anni, in una cittadina molto piccola e noiosa nel sud degli Stati Uniti e tutto quello che ho imparato sul male, tutto quello che so, l’ho imparato in quella piccola città, dalle persone lì.

Questo secondo me è vero horror! Sbaglio?

Ok, sdrammatizziamo:
my parents gave me enormous gifts, my fahter gave me a movie camera but he gave me music, he was a music professor and he gave me the joy of music, I growth around it, listen to it was the soundtrack of my life.”

I miei genitori mi hanno fatto regali enormi, mio padre mi ha regalato una cinepresa ma mi ha dato la musica, era un professore di musica e mi ha dato la gioia della musica, sono cresciuto con la musica intorno, ascoltarla è stata la colonna sonora della mia vita.

Eh! Che dire? Non ti si scatenano almeno due/tremila domande?

E tu? Ti andrebbe di raccontare com’è la colonna sonora della tua vita?

LIBRI. SFOGLIARE, CLICCARE, ASCOLTARE O MODELLARE?

LIBRI. SFOGLIARE, CLICCARE, ASCOLTARE O MODELLARE?

Quando mi è capitato di chiedere “preferisci il libro tradizionale o l’e-book?” finora ho ricevuto sempre la stessa risposta.

Ma in fondo il tempo passa, le abitudini cambiano, e le condizioni si evolvono, quindi vorrei allargare il sondaggio aggiungendo anche gli audiolibri.

Ho già raccontato della mia iniziazione ai libri, e anche per quanto riguarda gli e-book l’origine è legata agli affetti: ho ricevuto l’e-reader come dono di Natale da parte di mio fratello e conteneva un sua particolarissima creazione che mi ha accompagnata ogni singolo giorno di quell’anno.

Successivamente il primo libro letto su Kindle è stata una esclusiva di Gabriella, dunque il tipo di letture in entrambi i casi ha fatto sì che io sorvolassi sulle inevitabili sensazioni che si incontrano nel maneggiare qualcosa di completamente diverso dalle pagine che siamo abituati a sfogliare.

Se invece associo l’idea di ascoltare, il mio pensiero di istinto si rivolge alle fiabe, anche se ormai si può ascoltare qualsivoglia genere di libro.

Prima che si diffondessero i podcast, io ero presa in particolare dalla narrazione trasmessa su Radio 24: Destini incrociati, che curiosamente è diventata libro soltanto in un secondo tempo.

Via via poi i podcast ci hanno concesso la possibilità di ascoltare nei momenti e negli orari che preferiamo e dunque ormai i libri mi fanno compagnia anche mentre faccio i mestieri o cucino, alternandosi alla musica che è imprescindibile ovviamente.

Recentemente ho conosciuto le storie di Black Ink con le loro atmosfere decadenti del Black Mississippi.
Tu che cosa ascolti?

Oltre che nell’immaginazione, Samantha Bonanno, con le sue opere che trovo incantevoli, ci dimostra come libri possano prendere vita anche in un altro modo.

E se invece ti dicessi blook?

L’EFFETTO FARFALLA

L’EFFETTO FARFALLA

 

Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.”
Questa citazione viene dal film del 2004 The butterfly effect e si ispira ad una teoria ripresa e dibattuta in numerosi ambiti.
Ancora una volta, come accaduto per la Guerra dei Mondi l’ispirazione deriva da un romanzo fantascientifico, è infatti Ray Bradbury che nel suo Rumore di Tuono attribuisce alla morte proprio di una farfalla durante un viaggio nel tempo, una variazione degli eventi futuri:

Eckels si sentì crollare su una sedia. Rovistò pazzamente nel limo spesso sui suoi stivali. Sollevò un grumo di terriccio, tremando.
“No, non può essere. Non una cosa piccola come questa. No.”
Semisepolta nel fango, scintillante verde e oro e nera, c’era una farfalla, bellissima e morta.

Ulteriore coincidenza, anche in questo caso il racconto è stato trasmesso radiofonicamente dalla BBC nel 2011: qui se vuoi trovi il podcast (butterfly dal minuto 35 circa ma ti consiglierei di ascoltarlo tutto se hai tempo).
Il simbolo della farfalla fu ripreso da Edward Lorenz, matematico e meteorologo docente al Massachusetts Institute of Technology in un suo scritto del 1963 per la New York Academy of Science e successivamente in una sua conferenza del 1979 passata alla storia.
In generale, l’effetto farfalla appartiene alla fisica quantistica e più precisamente alla base della teoria del caos.
Il caos è l’aspetto a me più congeniale, ma in realtà non volevo parlare di questo … non stavolta, almeno.
Antonietta Gatti forse ai più è nota come “la moglie di” nonostante il suo curriculum di tutto rispetto. Le sue competenze si sommano nel tempo, ed elencherei, quasi un po’ a riassumere, questo riconoscimento: è stata insignita del titolo di Fellow dell’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engineering per il suo contributo al progresso della scienza. Le varie società nazionali di biomateriali e bioingegneria contano decine di migliaia di membri a livello mondiale e l’unione delle varie società ha eletto la dottoressa Gatti a far parte dell’élite di scienziati che si compone di 32 membri, e ha fatto parte di una commissione parlamentare di inchiesta come consulente responsabile. Lo so, tanto da leggere, ma io ho trovato molto interessante la sua relazione, forse perché vivo in una zona altamente inquinata: qui il tasso di mortalità per tumori è terribile.
Lei si occupa di nanopatologia ovvero di patologie indotte da esposizioni a particolato micro e nano dimensionato, ovvero polveri con dimensioni inferiori a 100nm (0.1 micron) ma la sua ricerca è diventata difficoltosa per la ridotta disponibilità di un microscopio adatto.
Il suo battito di ali per ora non ha cambiato il mondo, ma ha saputo raggiungere il cuore delle persone che con le loro donazioni hanno permesso l’acquisto di un nuovo microscopio elettronico.
Non fermiamoci al fatto che singolarmente non possiamo fare la differenza, non smettiamo di volare con leggerezza sulle difficoltà, ognuno di noi può essere la farfalla del cambiamento, crediamoci, e non lasciamoci schiacciare nel fango.

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