HO VISTO LEI

HO VISTO LEI

Ho visto lei che vince lui …

E “lui” è il premio BB Global Force conferito dalla rivista Billboard durante la cerimonia BB Women in music. 

Global Force inteso come riconoscimento assegnato in qualità di donna dell’industria musicale che ha dato un contributo significativo al business e che, attraverso il proprio lavoro e il continuo successo, ispira generazioni di donne ad assumersi crescenti responsabilità nel campo.

L’evento Women in music celebra le donne all’avanguardia in tutti i campi della musica dalle compositrici e cantautrici, alle educatrici e a tutte le altre professioni musicali.

Ho visto lei …

Lei non necessita di presentazione: Annalisa, @nali è Global Force.

Non ho seguito il suo esordio, e la prima volta che ho sentito parlare di lei è stato nella misura del “brava ma al secondo posto.”

Finché durante una recita organizzata dalla scuola media frequentata da mio figlio, una allieva mi ha colpita cantando di un gatto blu.

Andando poi a ricercare, ho scoperto che la canzone era di Annalisa.

Annalisa che per tutti questi anni ha continuato imperterrita ad essere “brava, ma al secondo posto.”

Eppure non c’è persona che non conosca il suo “ho visto lei …”

Io stessa nonostante la mia radio sia perennemente sulla frequenza di Virgin, radio che trasmette solo musica rock, seenza sapere bene come o perché, mi sono ritrovata in testa il ritornello di Mon amour.

E il suo “ho visto lei…” è ufficialmente entrato a far parte del mio modo di parlare: quando mi trovo a descrivere qualcosa di mescolato, di intricato, di aggrovigliato.

Laureata in fisica, Annalisa Scarrone, Nali, ci insegna come si inseguono i sogni e come si dimostra al mondo la Global Force.

Tu hai visto lei che ha vinto lui?

Dedico questa foto a Tony: massimo conoscitore di Katy Perry.

BELLUNO SOLIDARITY ON AIR

BELLUNO SOLIDARITY ON AIR

ANG in Radio #piùdiprima Belluno Solidarity on Air è la Web Radio 100% bellunese dedicata alla solidarietà grazie ai fondi dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.

Belluno Solidarity On Air è la web radio dei ragazzi del progetto Keep Calm & Go Volunteering che sono stati così gentili da ospitarmi in uno dei loro podcast!

Nel caso tu volessi ascoltarci, trovi il podcast nel primo commento.

Io nel riascoltare la mia voce mi domando come facciano a sopportarmi coloro che la sentono perennemente laughing

Pare però che la sensazione che porta a disconoscere o quasi a disprezzare la propria voce sia piuttosto diffusa, e leggendone le cause spiegate da Focus ho scoperto un simpatico tweet di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che racconta di come le prime volte nemmeno si riconoscesse e mi sono un po’ consolata.

È invece indubbia l’importanza di sentire i volontari che spiegano il loro progetto e raccontano tutta la serie di iniziative e attività che svolgono.

Sono tanto tanto felice di questa esperienza.

Per questo li ringrazio calorosamente per come mi hanno accolta e per l’amicizia che cresce sotto il segno dei nostri Keep Calm.

Dal loro Comitato di Intesa  è nata una fantastica intesa che ha come colonna sonora One more cup of coffee e come filo conduttore un incrocio di interessanti e preziosi consigli.

Nel ribadire la stima che nutro nei loro confronti, mi complimento ancora una volta per il loro operato.

A Ariela, Edisona, Hamudi, Lorenzo, Mehdi, Sophie, Veronica dedico:

There is a calmness to a life lived in gratitude, a quiet joy.
Ralph H. Blum

RADIO FREE EUROPE

RADIO FREE EUROPE

 

Se dico Radio Free Europe tu a cosa pensi?

Io non posso fare a meno di sentire immediatamente la voce di Michael Stipe sulle note della canzone tratta da quella che è la loro svolta con Murmur, recentemente valsa il sesto posto nella classifica dei 100 più grandi singoli di debutto di tutti i tempi, nonostante la diatriba dei fans per stabilire se sia meglio la versione originale o quella remixata due anni dopo, che probabilmente non si concluderà mai, ma questa è un’altra storia.

È la terza volta che cito i R.E.M. dopo What time is the end of the world? e Shiny happy people, a parte il fatto che sono fissata, perché?

Perché Radio Free Europe è una radio istituita all’inizio della Guerra Fredda per trasmettere notizie e informazioni senza censure al pubblico dietro la cortina di ferro, Radio Free Europe / Radio Liberty (RFE / RL) ha svolto un ruolo significativo nel crollo del comunismo e nell’ascesa delle democrazie post-comuniste in Europa.
Oggi, RFE / RL è una delle organizzazioni mediatiche più complete al mondo, che produce programmi radiofonici, Internet e televisivi in paesi in cui una stampa libera è vietata dal governo o non è completamente istituita.
Fu fondata nel 1950 con l’intento di offrire quantomeno una alternativa, una possibilità di valutare una visione diversa.

Eppure 70 anni dopo sembriamo esserci dimenticati dell’importanza della pluralità di espressione dal momento che sempre più spesso si verificano episodi di censura.
L’ultimo in ordine di tempo ha visto protagonista proprio una radio: o meglio il canale YouTube di Radio Radio, che è stato chiuso con una dinamica decisamente strana, come spiegato nel dettaglio dall’autore Fabio Duranti.

Perché riteniamo le persone incapaci di confrontarsi con pensieri alternativi? Perché si censura invece di argomentare ed eventualmente confutare con spiegazioni fondate?

La famigerata frase “non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo” erroneamente attribuita a Voltaire, si è rivelata imprecisa rispetto all’originale disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo, realmente scritta da Evelyn Beatrice Hall, ma rimane essenziale nel suo concetto a mio avviso imprescindibile.

 

 

LA GUERRA DEI MONDI

LA GUERRA DEI MONDI

A che ora è la fine del mondo?”
No, partiamo dall’inizio: La guerra dei mondi è un romanzo scritto da H. G. Wells, tra i precursori del genere fantascientifico, originariamente pubblicato a puntate nel 1897 sul Pearson’s Magazine a Londra.
Primo aneddoto curioso: H. G. Wells prese in parte ispirazione dalle teorie di Giovanni Schiaparelli su Marte  (e se mi leggi sempre ricordiamo il nostro save the date 🙂 )
L’astronomo, nonché direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera a Milano, osservò alcune linee sulla superficie del pianeta rosso, e ipotizzò che potessero essere canali naturali per il trasporto di acqua poiché mutavano da una osservazione all’altra.
A questo punto ci sta un altro bel sorriso perché qual è uno dei tasti dolenti per tutti noi italiani? La conoscenza dell’inglese!
Perché dico questo? Perché i suoi canali naturali vennero tradotti con il termine sbagliato che travisò la teoria trasformandoli in canali artificiali. Da qui il presupposto che fossero stati scavati da … marziani, per l’appunto.
Questi famosi “marziani” che hanno popolato le fantasie di molti, incarnando le più svariate forme e descrizioni, prima di venire soppiantati dai più universali alieni.
Questi famosi “marziani” che hanno ispirato prima Wells e poi anche Welles, Orson Welles.
Curiosa anche questa coincidenza, li separa una e ma soprattutto una invenzione brevettata, altro dato curioso, sempre nel 1897, sempre a Londra, e sempre da un italiano: Guglielmo Marconi.
Perché passo a parlare di radio? Perché nel frattempo arriviamo nel 1938 è la radio è ancora la neonata tra i mass media e, esattamente come funziona oggi per internet, viene vista come una forma di comunicazione potenzialmente pericolosa, in quanto veicolo di mutazione sociale, per la rapidità di diffusione alla facile portata di un numero elevato di persone, e soprattutto dannosa per i colossi dell’editoria, preoccupati di perdere i loro introiti.
E ed è proprio alla CBS che Orson Welles conduce The Mercury Theatre on the Air: un programma costituito dalla narrazione dei grandi classici della letteratura, per la verità mal pagato e non molto seguito.
Ma Orson, allora attore shakesperiano, esprime il suo genio usando il programma anche per assestare un colpo al sistema, decidendo di dare il taglio di un notiziario in tempo reale, e in vista dell’imminente Halloween, struttura l’invasione marziana descritta nel libro come una radiocronaca in tempo reale.
È infatti il 30 ottobre 1938 quando va in onda la lettura dell’incipit de La Guerra dei Mondi, intervallata da trasmissioni musicali, come di consueto, finché un annuncio interrompe la musica e traspone il testo ambientandolo negli Stati Uniti. Con l’aiuto dello sceneggiatore Howard Koch, vengono inserite finte interviste ad esperti, imitazioni di comunicati delle autorità, ed effetti sonori ai quali Orson Welles presta una cura particolare.
All’inizio e nel corso della trasmissione viene chiaramente dichiarato che si tratta della trasposizione del romanzo, ma molti si sintonizzano in momenti diversi e l’effetto illusione creato ad arte riesce perfettamente.
Si narra della telefonata di un uomo al New York Times per chiedere appunto “a che ora è la fine del mondo?” alla quale fa riferimento il famosissimo brano scritto da Michael stipe dei R.E.M.
C’è un coro che sostiene la esagerazione delle stime che contano le persone corse in strada, le scene di panico, o l’isteria, e sinceramente non intendo soffermarmi sui numeri, dal momento che, specialmente in questo periodo, non se ne può più di sentire tragici conteggi.
Di fatto, a Grover’s Mills nel New Jersey, esiste una targa commemorativa con la seguente iscrizione:
La sera del 30 ottobre 1938 Orson Welles e The Mercury Theatre presentarono una drammatizzazione di H.G. Wells La guerra dei mondi adattata da Howard Koch. Questo doveva diventare un punto di riferimento nella storia delle trasmissioni, provocando continui pensieri sulla responsabilità dei media, sulla psicologia sociale e sulla difesa civile. Per un breve periodo, oltre un milione di persone in tutto il paese credevano che i marziani avessero invaso la terra, a partire da Grover’s Mill, nel New Jersey.
La cosa importante che Orson Welles più o meno volontariamente ci ha dimostrato, è che le persone sono portate a credere piuttosto incondizionatamente ciò che viene loro comunicato dai mass media mainstream.
Quante volte ci siamo sentiti dire “lo ha detto la TV?”
Quanti hanno cura di verificare le notizie?
Questa volta mi sono dilungata oltre il tempo del caffè, ma oggi forse possiamo concederci anche il cioccolato, che dici?
Però ora concludo con l’ultima strana coincidenza: ne La Guerra dei Mondi i marziani vengono sconfitti da un virus.

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