LE ASSAGGIATRICI

LE ASSAGGIATRICI

Le assaggiatrici è il film per la regia di Silvio Soldini uscito nelle sale la scorsa settimana.

 

Sono andata al cinema con Monica e questa è una delle volte in cui vedo il film prima di leggere il libro.

 

Alla sceneggiatura hanno collaborato tra gli altri Cristina Comencini e Ilaria Macchia, che io sono sempre curiosa di scoprire.

 

Le assaggiatrici è basato sul romanzo scritto da Rosella Pastorino, ispirata dalla storia di Margot Wölk che solo a 95 anni ha rivelato di essere l’unica superstite di un gruppo di donne selezionate per verificare che il cibo non fosse avvelenato.

 

Il blog di Tony ha pubblicato una lista di dieci film angoscianti, lì per lì non mi era venuta nessuna idea, ma ora sicuramente posso citare Le assaggiatrici: un’ora e non so quanti minuti di angoscia.

 

 


Per sottolineare ancora di più il senso di ineluttabilità, a tratti le immagini vengono intervallate da stacchi di nero.


Le musiche della colonna sonora incombono con altrettanta efficacia.


Il regista ha scelto di lavorare con attori tedeschi, proprio per rimanere il più possibile fedelmente allineato a ogni singolo dettaglio.


Ma ciò che emerge è che le persone, di qualsiasi nazionalità, di qualsiasi colore, di qualsiasi origine, durante la guerra soffrono.


So di aver scritto una banalità, eppure sembra che tutto ciò che è accaduto per la seconda guerra mondiale, così come in tutte le altre guerre della storia dell’umanità, non sia servito a nulla.


Non abbiamo imparato nulla.


E ci cibiamo del veleno dei potenti di turno.

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

Alla zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito
trovo che questa frase di Victor Hugo si adatti in qualche modo ai pensieri che regala questo video di Ugo De Cresi:

Lo capisci perché mi arrabbio quando la Lomellina, questa terra di risaie e bellezza viene avvelenata

Non ti sembra di percepire davvero quel filo di infinito che si specchia, come il cielo, e ti porta a respirare in una dimensione migliore?

Quel volo di Ibis sacri è una melodia di libertà e armonia.

Eppure, gli Ibis non sono a casa loro, anzi, gli ambientalisti li giudicano una specie invasiva perché non autoctona, un po’ come le nutrie.

Ma come sono arrivati qui?
Ce li ha portati l’uomo.

Sempre noi che rompiamo gli equilibri …

Paradossalmente, risultano essere estinti in Egitto, dove venivano raffigurati come la rappresentazione del dio Thot.

Secondo la Treccani, Thot fu venerato come dio della scrittura e delle formule magiche, e ovviamente io non posso non pensare subito alla magia dei libri!

Qual è il libro che per te ha fatto scattare la magia?

Qual è il libro che ti ha fatto sentire a casa come un Ibis in Lomellina?

Qual è il libro che ti ha fatto volare legata/o al filo dell’infinito?

Alla zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito dunque a quale volo ti fa pensare?

VOLTAIRE BEVEVA 40 CAFFÉ AL GIORNO

VOLTAIRE BEVEVA 40 CAFFÉ AL GIORNO

Voltaire beveva 40 caffè al giorno. E pare che in risposta a chi gli contestava l’abuso abbia dichiarato: “bevo 40 caffè al giorno per essere ben sveglio e pensare a come tenere a bada i tiranni e gli imbecilli” aggiungendo poi “sarà senz’altro un veleno, ma un veleno lentissimo: io lo bevo già da settant’anni e, finora, non ne ho mai provato i tristi effetti sulla mia salute …”
Visto l’andamento attuale … che avesse ragione lui?
Considerando anche il fatto che i suoi caffé erano una sorta di miscela con la cioccolata … a me ne mancano parecchi …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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