ITALIA SLOW TOUR

ITALIA SLOW TOUR

Italia Slow Tour è un sito, Italia Slow Tour è un canale YouTube, Italia Slow Tour è molto di più.

Come si possono racchiudere in una descrizione due persone come Syusy Blady e Patrizio Roversi?

Syusy si descrive come un’artista eclettica, giornalista, attrice, conduttrice televisiva e tutto quello che le salta in mente.

Va detto che in quella mente finora sono saltate molte cose interessanti.

La bio di Patrizio è un complesso esibizionistico carpiato a doppio taglio narcisistico.

Nulla da aggiungere direi.

Quindi appare del tutto naturale come Patrizio possa essere stato folgorato da Maurizia mentre letteralmente governava un gruppo di ragazzini sulla spiaggia in quel suo splendore da Tap Model che poi avremmo scoperto tutti.

L’unione di due personalità diametralmente opposte eppure indissolubilmente complementari.

Insieme ci hanno regalato programmi come Lupo Solitario o L’Araba Fenice che hanno fatto storia, e sono diventati I Viaggiatori per antonomasia.

Turisti per caso.

Prima di Pechino Express, prima dei Travel Bloggers, prima dei Nomadi Digitali, Patrizio e Syusy ci hanno insegnato il vero spirito del Viaggio

Grazie a loro abbiamo visto luoghi lontani e inediti, scoperto vita reale, osservato cibi, imparato usi e costumi.

Esperienze basate su due immancabili ingredienti: rispetto e ironia

L’ironia di Syusy e Patrizio è l’elemento che amo da sempre, per questo ti consiglio di seguire il loro Syusy e Patrizio News

Un condensato di informazioni utili e interessanti raccontate con quel loro modo di essere sé stessi: Turisti per caso ma Artisti per merito.

HANOI TRAIN STREET

HANOI TRAIN STREET

Hanoi Train Street è qualcosa che ho scoperto grazie a Pechino Express. 

 

Purtroppo io “viaggio” solo attraverso gli altri, grazie ai racconti e alle immagini condivise in varie forme e svariati modi.

 

Per questo motivo: le immagini, ho sempre seguito Pechino Express.

 

Da quando viene trasmesso sulla TV a pagamento devo aspettare la versione dei poveri, come si dice in gergo, dunque solo una settimana fa mi è capitato di vedere Fru seduto al tavolino di un bar di Hanoi in Vietnam per un caffè.

 

Cosa ci sarà mai di strano? È vero che io qui celebro i caffè di tutti coloro che mi donano il privilegio della condivisione, ma perché parlare di un caffè visto in TV?

Ecco in effetti non si è trattato di un caffè di quelli che io amo definire “tranquilli.”

 

Train Street … il nome non lascia misteri, ma tu sapevi che i binari del treno passando letteralmente lungo una via di Hanoi a pochissima distanza dagli edifici?

Hanoi Train Street

 

Per me è stata una scoperta e quindi non ho potuto fare a meno di cercare di saperne di più.

 

La ferrovia ad Hanoi è stata costruita dai francesi agli inizi del 900 e gli edifici sono sorti successivamente nel tempo.

 

Soltanto nel secondo decennio del 2000 l’esiguo spazio tra i binari e le case, abbinato al fatto che la velocità dei treni non si riduce particolarmente durante il passaggio, è diventato una metà turistica di attrazione in crescita costante tanto da arrivare a rendersi oltremodo pericolosa.

 

La mania o forse dovremmo dire la smania dello scatto fotografico coglie febbrilmente molte persone e la pulsione Instagram wild ha creato un afflusso rischioso oltre che incontrollato.

 

Per questo motivo le autorità nel 2022 hanno chiuso l’accesso ai turisti.

 

Ma si sa: business is business.

 

Una volta si usava anche dire: “fatta la legge, trovato l’inganno” … per cui gli edifici si sono trasformati in caffè adatti ad ospitare i visitatori in sicurezza con tanto di orari e regole da seguire.

 

Quindi dopo averti raccontato I treni della felicità ora chiacchieriamo dei treni della? Dimmelo tu.

 

 

 

CAFFÈ IN VIAGGIO

CAFFÈ IN VIAGGIO

Caffè in viaggio, mi racconti?

Spero che tu faccia parte di coloro che in questi giorni stanno viaggiando verso mete fantastiche.

Come hai trovato il caffè?
Migliore? Peggiore? Lungo, corto, nero, macchiato?
In questi casi mi torna sempre in mente la scena di C’è posta per te.

Noi che siamo molto sedentari non ci siamo spostati granché nell’ambito del nostro territorio, ogni volta però ci siamo presi un bel caffè.

Anche tu?
Se dovessi avvertire l’ispirazione giusta per mandarmi la foto di un tuo caffè, io ne sarei STRAFELICE.

Intanto ti racconto un viaggio virtuale in luoghi per me totalmente sconosciuti grazie a Tomislav.

Innanzitutto mi congratulo con lui per aver conseguito il premio International Fiction Festival per la sua Wonderful story about a girl with Papovka.

Caffè in viaggio

Le prime dieci pagine del suo fumetto sono pubblicato nel Regno Unito, poi cinque pagine in Macedonia sulla rivista Devetka.

Il fumetto sarà pubblicato anche in Serbia sulla rivista di fumetti Balon, sulla rivista Strip Prefiks in Croazia, le prime sei pagine tradotte in sloveno saranno presentate da Supernova, dalla rivista Athanatik dal Montenegro, e dall’editore Koloseum di Banja Luka.

E il prossimo obiettivo è la rivista bulgara Duga.

Tomislav mi ha raccontato di tutte queste pubblicazioni accompagnandole con un caffè per ognuno dei luoghi.

Se clicchi sulle parole in grassetto trovi ognuno dei link.

Dunque partendo dalla Serbia ecco il caffè a Niš Serbia e il cucchiano in stile turco da a Niš.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Da Kikinda, sempre Serbia, non ho nessun caffè ma sono rimasta incantata nel vedere questo meraviglioso viale alberato

Caffè in viaggio

Carpe Diem Cafe Zagabria Croazia che dire? Un nome perfetto.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Di Timișoara Romania avevamo già chiacchierato, ma possiamo rinunciare a questi cappuccini?

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

E infine caffè Bulgaro in stile turco e dolcetti turchi in the Balkan come li ha definiti Tomislav.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Layla invece è stata in Italia, per sei settimane di studio a Orvieto e la foto del suo racconto ritrae Office Coffee – coktails. 

Questo è il suo video racconto 

Molto carino, vero?

E tu, cosa mi racconti?

DISCOTECHE ABBANDONATE

DISCOTECHE ABBANDONATE

Discoteche abbandonate è la nuova canzone di Max Pezzali per Warner Music

Il titolo non fa mistero dell’argomento, ma ciò che mi ha colpita è il video: una sequenza di immagini che ritraggono i fatiscenti resti di quelli che erano luoghi pieni di vita e di momenti allegramente festosi, ora inesorabilmente abbandonati.

La suggestione è resa ancora più incisiva dal rincorrersi di una serie di frasi a cura del Gotha dei disc jokeys, guarda tu stessa/o:

Sei mai stata/o in una di queste discoteche?

A me piacevano i venerdì sera al Celebrità: una discoteca nei dintorni di Novara che a onor del vero esiste ancora, lì io e la mia amica Daniela trascorrevamo letteralmente tutto il tempo ballando, e riuscendo nel contempo a chiacchierare 🙂

Ma è al Vanità che sono andata per incontrare colui che poi è diventato mio marito <3

Il Vanità, la discoteca di Vigevano ritratta nell’immagine sotto al titolo, non esiste più: al suo posto è stato costruito un complesso signorile.

Anche per questo trovo che, ancora una volta, Max Pezzali riesce a raccontare dandoci la sensazione di ascoltare parole uscite direttamente dai nostri stessi discorsi.

È decisamente la sua cifra, così come il segreto del suo successo: essere semplicemente uno di noi.

Non dimenticherò mai una sera estiva prima dei social, prima anche dei cellulari: la TV trasmette il concorso voci nuove di Castrocaro e un Jovanotti allora “incelentanizzato” per sua stessa definizione, ovvero innamorato di Rosita, presenta un duo.

Loro arrivano e cantano Non me la menare, non capisco cosa vuoi, tanto lo sapevi che non ero come voi

Per me è stato immediato e naturale rimanere in sintonia.

Di lì a poco le canzoni dell’album Hanno ucciso l’uomo ragno sarebbero state la colonna sonora delle vacanze in Sardegna, c’era anche Daniela 🙂

1993: estate successiva. La vita ha in serbo per la mia famiglia una di quelle prove difficili: dover affrontare il destino che irrompe per esplicitare come da un momento all’altro tutto può crollare.

Mentre sono in ospedale guardando mio padre che faticosamente ricomincia a vivere dopo un’emorragia, ricevo un regalo: la cassetta di Nord Sud Ovest Est.

Sì: proprio la “cassettina” … quella dell’omino nel tombino, quella di Albertino. Chi se la ricorda?

Colui che ero andata a cercare al Vanità 🙂 mi ha regalato Nord Sud Ovest Est e Nord Sud Ovest Est ci ha regalato la nostra canzone da cantare abbracciati al concerto al palazzetto di Pavia.

Erano ancora lontani i tempi dello stadio di San Siro, e gli 883 cantavano a casa loro: esattamente Pavia, che è provincia anche in senso lato.

Casa loro, casa nostra.

Erano anche lontani i tempi in cui il sogno della 883 si sarebbe concretizzato.

I personaggi dello staff Harley Davidson Pavia sono noti a tutti coloro che hanno seguito la serie Le strade di Max, la conosci?

In caso te la fossi persa ti puoi fare dei bei giri qui

Per riprendere “la rotta” arriviamo al 1994: quando il sogno di Mauro prende una strada diversa …

Sul palco con Max arrivano Paola e Chiara ma anche Michele Monestiroli e Daniele Moretto.
Trenta anni fa.

E poi?

E poi la vita scorre e oggi ci ritroviamo le discoteche abbandonate.

Cosa ci siamo persi?

 

EVIDENCE

EVIDENCE

Evidence significa prova.

Evidence è un montaggio audiovisivo che attraversa il lavoro di Arthur Rimbaud, Antonin Artaud e René Daumal nei loro viaggi verso nuovi orizzonti.

Stimolata da questi viaggi metafisici, la composizione musicale e sonora di Perfect Vision è il punto di partenza per questa nuova mostra multidisciplinare, progettata collettivamente da Soundwalk Collective e Patti Smith per il Centre Pompidou.

Tu hai mai visitato il Centro Pompidou?

Secondo questo video i turisti non lo conoscono …

Indubbiamente un modo simpatico per promuoversi, ma tu sei d’accordo?

Io ci sono stata ogni volta che ho avuto la fortuna di visitare Parigi e mi risulta difficile credere che i turisti lo ignorino.

Certo che la trovata del QR code incorporato è piuttosto geniale, o no?

Soprattutto se penso che noi abbiamo visitato Parigi seguendo le cartine omaggio degli hotel con tutte le linee della Metro … sì, sono passati giusto quel paio di anni e di ere tecnologiche … 🙂

Tra l’altro “chiacchierando” attraverso i commenti con Olivia, ricordavo giusto i nostri tentativi di chiedere un caffè ripetendo serré più e più volte nella vana speranza di berlo meno lungo possibile …

Nella foto anche Patti Smith, ritratta da Annie Leibovitz, prende un caffè al Café de Flore, a Parigi

Patti in un’intervista ha dichiarato che Evidence parla di viaggi.

Sorridendo penso ai gadget del Centro Pompidou: ispirati ai classici souvenir considerati comunemente come una “prova” del viaggio da portare come ricordo da esporre in casa, o come pensiero per amici e conoscenti.

Qual è dunque la prova, ovvero l’oggetto che hai acquistato durante un tuo viaggio al quale tieni particolarmente?

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