COSA HAI FATTO OGGI PER GUADAGNARTI UN POSTO IN QUESTO MONDO AFFOLLATO?

COSA HAI FATTO OGGI PER GUADAGNARTI UN POSTO IN QUESTO MONDO AFFOLLATO?

Cosa hai fatto oggi per guadagnarti un posto in questo mondo affollato?

Il personaggio interpretato da John Cusack pone questa domanda a tutti i suoi interlocutori in Utopia.

Nominando Utopia la mia prima associazione di pensiero è Tommaso Moro.

Tra l’altro, rimanendo nell’ambito della finzione cinematografica, Thomas More viene citato nella Cenerentola leonardiana interpretata da Drew Barrymore, per esempio.

Ma ho scoperto che Utopia è anche un film sugli aborigeni australiani, e nel vedere il doloroso trailer sembra che il tempo si sia fermato all’epoca raccontata da Baz Luhrmann.

Utopia però è in qualsiasi espressione di pensiero.

È arte, come descritto in questo commento, è una canzone di Björk, non lo è per The Offspring, è persino un videogioco.

Utopia è una controversa serie di Channel 4 ripresa poi per una produzione Amazon curata da una showrunner di eccezione: Gillian Flynn,  autrice di Gone Girl e sceneggiatrice di David Fincher, che appare in tre differenti cameo, e dissemina vari Easter eggs.

Utopia diventa dunque graphic-novel. Virale …

Uno strampalatissimo gruppo di fan a caccia di questo misterioso “fumetto” da interpretare per enigmi, si ritrova catapultato in una realtà che prefigura distopia piuttosto che Utopia.

Fumetto a dire il vero non proprio, si tratta di una serie di disegni dell’artista Joao Ruas: alcune delle ispirazioni alla base del suo lavoro sono l’alba dell’umanità, il folklore, il realismo magico, il concetto di wabi-sabi (侘寂) e il conflitto umano.

E il conflitto umano viene espresso in vari e svariati modi, appunto.

Gillian Flynn, in un’intervista al New York Times ha dichiarato: “Penso che sia un test di Rorschach … È uno spettacolo progettato per farti trovare quello che vuoi da esso e avere diversi punti di vista, che è esattamente dove siamo in questo momento.

A proposito di punti di vista, John Cusack, in questo suo primo ruolo in una serie interpreta Kevin Christie … ma piuttosto che alla mia Agatha, si ispira a ben noti personaggi di tutt’altro genere.

Chi lo segue ha modo di conoscere quanto John nutra una certa avversione per alcuni alter ego di Mr. Christie, ragion per cui si è trattato di una interpretazione catartica.

Nella sua ricca intervista pubblicata da The Guardian oltre a definirsi una specie di Cassandra, mi ha regalato un finale strepitoso!

Cusack si strofina gli occhi stanchi. Beve dal suo grande boccale di caffè (!) di latta. Chissà, dice? “Forse essere schietto fa male alla tua carriera… Sono solo consapevole che mi aiuta a dormire meglio la notte, sapendo che non sono stato passivo durante questo periodo.”

In fondo, una consapevolezza del genere, non è già una sorta di Utopia per molti di noi?

Come vedi tu Utopia?

Un ammiratore d’eccezione ha visto Utopia così:

Stephen King scrive:

Amo UTOPIA, su Amazon Prime. Potrebbe non essere la tazza di tè di tutti, visti i tempi in cui viviamo, ma ha la struttura lenta a tutto vapore che associo ai romanzi che voltano pagina. Orribile, violento e, occasionalmente, divertente da ridere.

Ho lasciato “tazza di tè” anche se ovviamente non è la traduzione corretta, perché se si parla di tazze … potrebbe essere di caffè?!  laughing Scherzo laughing

E che canzone accompagna il trailer?

It’s the end of the world as we know it.
R.E.M.

Ma questo mondo, come va guadagnato ogni giorno secondo te?

Io preferirei forse chiedere: cosa hai fatto oggi per migliorare questo mondo?

Anche se in realtà poi sarei senza risposte …

SKIN STILISTICHE

SKIN STILISTICHE

Skin stilistiche è la definizione che mi viene in mente in questo caso.

Qualche giorno fa, Antonio parlava di skin sul suo blog facendo giustamente notare come nei dialoghi del film Free Guy skin fosse stato tradotto letteralmente con “pelle” a discapito del senso reale del termine.

Le Skin di cui ti vorrei parlare invece sono “skin stilistiche”: Costumi Fit per la modalità Battle Royale del videogioco Fornite firmati da Demna Gvsalia direttore creativo di Balenciaga.

Alta moda digitale.

È la prima volta che la haute-couture colonizza un videogioco con il proprio marchio, nella fattispecie si tratta di una partnership tra Balenciaga e Epic Games

Ramirez e Doggo tra i personaggi iconici nella versione del brand di lusso.

Agli outifit digitali è comunque associata anche una capsule reale disponibile sul sito e-commerce di Balenciaga.

La campagna di presentazione del frutto di questa inedita collaborazione si chiama Strange times e prevede anche un contest fotografico, o, per meglio dire, Fortografico

Le migliori foto postate su Twitter sotto #Fortography e #StrangeTimes oppure sotto il post di Strange Times su Reddit saranno inserite nel gioco.

Tra realtà e virtuale io butto lì un sogno: chissà mai che un giorno qualcuno posterà foto di caffè per KCDC … laughing

QUANDO LA SORPRESA È AMARA

QUANDO LA SORPRESA È AMARA

Ogni tanto è bello poter dire “ah ma qualcuno ancora c’è!” … è come un respiro, come una prova che la speranza forse davvero muore per ultima, anche se i casi di persone contro corrente sono come gli arcobaleni: rari.
Dunque suppongo che nonostante non abbiano nomi che rimangono in mente nell’immediato, mi ricorderò degli avvocati francesi che hanno preparato una causa legale contro la EA Sport equiparando la modalità FUT del videogioco FIFA al gioco d’azzardo.
È stato sviluppato un sistema che si rivela spessissimo illusorio e con l’alto rischio di creare dipendenza, che spinge i giocatori, in genere giovanissimi tra l’altro, a spendere soldi assolutamente reali, per acquistare pacchetti dal contenuto casuale che dovrebbero contenere giocatori rari e importanti, o opzioni per migliorare i risultati di gioco: la modalità FUT Fifa Ultimate Team.
Di fatto una loot box, cioè un oggetto virtuale di consumo, e non una “surprise” equiparabile a quelle degli ovetti per intenderci, come sostenuto dalla società già convocata di fronte alla Commissione per il gioco d’azzardo del Regno Unito.
Per cui stima e solidarietà agli avvocati, con l’augurio che possano rappresentare una sorta di apripista per ulteriori doverose cause contro altri colossi che fanno il bello e il cattivo tempo in vari ambiti.
E il fatto che i profili dei ragazzini siano oggetto di hackeraggio la dice lunga su quanto il valore che si acquista all’interno del gioco abbia assunto una valenza che sconfina dal virtuale.
Ma nemmeno questo aspetto pare preoccupare la EA.
Riuscire a stabilire un contatto, e ad ottenere un aiuto concreto dalla assistenza clienti, è un’impresa tanto ardua quanto poter trovare gli stessi giocatori preziosi che tanto facilmente alcuni youtuber sbandierano.
Quindi, nonostante in parole povere si tratti di furto, oltre al danno si aggiunge la beffa di non poter più giocare, perché nessuno si cura di tutelare il titolare legittimo del profilo.
Forse sarebbe opportuno specificare che la “sorpresa” in molti casi si rivela amara …

 

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