IL LIBRO NERO DEL VATICANO

IL LIBRO NERO DEL VATICANO

Il libro nero del Vaticano, edito da Chiarelettere, è talmente un tomo da poter reggere la tazzina come un sicuro appoggio …

In realtà si tratta della raccolta di cinque libri:

Vaticano S.p.A.

Sua Santità

Via Crucis

Peccato Originale

Giudizio Universale

uniti e integrati con nuovi testi inediti.

Dunque in una volta solo ho snocciolato quelli che ho percepito come misteri di un rosario. Tutti dolorosi, però.

Sinceramente mi ci è voluto più stomaco in questo caso che non leggendo Stephen King … altro che horror …

In realtà Gianluigi Nuzzi racconta fatti di cronaca che sono ben noti, che abbiamo vissuto e sentito, ma rispetto ai quali io ero rimasta soltanto ad un livello superficiale, tranne che per il caso della povera Emanuela Orlandi che seguo da sempre con impotenza, mantenendo il pensiero rivolto ai famigliari.

Il libro nero del Vaticano mostra documenti che riportano cifre da capogiro, racconta aneddoti che secondo me superano persino la fantascienza, ma soprattutto delinea la tragica debolezza dell’animo umano rispetto al potere del denaro in tutte le sue subdole manifestazioni.

Gianluigi Nuzzi è stato processato con l’accusa di aver messo a rischio la sicurezza economica della Santa Sede, e per la diffusione di notizie riservate, nell’ambito del procedimento noto come Vatileaks 2.

Questa la sua dichiarazione il giorno della sentenza: 

Oggi per la prima volta nella Storia della Chiesa il tribunale del Vaticano pronuncerà ahimè una sentenza su un giornalista, accusato per come ha fatto il proprio lavoro. La pubblica accusa ha chiesto per me un anno di carcere. A loro avviso mi sono macchiato di “concorso morale” avendo dato “impulso psicologico” con la mia “presenza e disponibilità” alla diffusione delle notizie riservate da parte di chi doveva custodire il segreto. È’ tutta qui l’accusa. Mi auguro dopo la sentenza – qualunque essa sia – che giornalisti con la loro “presenza e disponibilità” siano sempre a caccia di informazioni, incontrando le fonti per portare a voi tutti notizie, sale di ogni Paese (o quasi evidentemente). Magari notizie scomode, su malaffare e malagestione dei soldi della comunità, anche le offerte che i cittadini danno alla Chiesa. Essere presenti e disponibili e’ abilità professionale non reato. Così la libertà di stampa e’ rumorosamente al centro di questo assurdo processo. Per questo sono convinto che oggi la corte non farà passare questa idea inaccettabile Per questo andrò in aula a testa alta con il vostro incredibile sostegno nel cuore. Grazie

Risulta anche una interrogazione parlamentare al Parlamento Europeo per il processo a carico di Nuzzi, che verrà prosciolto, come pubblicato su Avvenire, perché i fatti contestati sono avvenuti al di fuori dell’ambito ordinario di giurisdizione del Tribunale vaticano.

Avvenire riporta anche le dichiarazioni del direttore della sala stampa padre Francesco Lombardi che ribadiscono le motivazioni: questo processo si doveva fare soprattutto per dimostrare la volontà di combattere con decisione le manifestazioni e le conseguenze scorrette delle tensioni e polemiche interne vaticane, questo non era in alcun modo un processo contro la libertà di stampa.

È attualmente in lavorazione una serie televisiva di produzione tedesca, basata proprio sullo scandalo Vatileaks e sulle successive dimissioni di Papa Benedetto XVI, a cura di UFA Fiction che ha acquisiti i diritti e nominato Gianluigi Nuzzi come Head Consultant.

Il produttore Peter A. Weckert ha dichiarato: La verità deve venire fuori!

Sarà davvero così?

FORREST GUMP DA QUARTERED MAN A FILM DA BANDIRE. JENNY O JEAN?

FORREST GUMP DA QUARTERED MAN A FILM DA BANDIRE. JENNY O JEAN?

 

 

 

Forrest Gump: da quartered man a film da bandire, Jenny o Jean?

Dovrei citare i cioccolatini, ma forse anche se rimango sul caffé possiamo ugualmente dire “non sai mai quello che ti capita”…

Il 6 luglio ricorre l’anniversario del debutto nelle sale di questo film che dopo 26 anni e 24 premi tra cui i prestigiosi oscar come migliori film, regia e attore protagonista, a quanto pare continua a raccogliere critiche e pareri discordi.

Recentemente è stato infatti inserito nella lista di Variety  tra i film da evitare perché razzisti.

E pensare che in precedenza Forrest Gump era stato anche accusato di essere carico di propaganda a livello più o meno subliminale proprio per i vari excursus di 30 anni di storia americana che contiene.

The quartered man”, appunto. Letteralmente “l’uomo squartato” deriva da una campagna mediatica messa in atto nel 1973 per impressionare l’opinione pubblica con raccapriccianti resoconti di cronaca contro la politica di nazionalizzazione di Salvador Allende in Cile.

Ovviamente a Forrest Gump non viene attribuito nessuno squartamento, ma rimane il principio di voler dare una immagine pilotata.

Verrebbe da dire “bella scoperta” … non risulta infatti particolarmente subliminale il racconto del potere dei presidenti Americani ad esempio, o una certa riscrittura della guerra in Vietnam, aspetti che peraltro costituiscono il denominatore comune di molti altri film.

C’è però anche una sorta di sotto-testo sul personaggio interpretato da Robin Wright: Jenny, che presenta molte analogie con la sfortunata attrice Jean Seberg tra le quali spicca soprattutto la frequentazione delle Pantere Nere.

Proprio sulla vita di Jean Seberg è stato presentato un film fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2019.

Il film, con Kristen Stewart è uscito in streaming e in Italia si intitola più precisamente: “Seberg – Nel mirino.”

Questo mirino sarebbe quello dell’FBI nell’ambito del programma COINTELPRO, acronimo di Counter Intelligence Program.

In questo stesso programma venne incluso nel 1964 anche il Ku Klux Klan, che è il motivo per cui Forrest Gump è stato inserito nella famosa lista dei film sconsigliati.

Dunque il cerchio si chiude?

Propaganda o razzismo, agli spettatori l’ardua sentenza.

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