ECHI DALL’IGNOTO

ECHI DALL’IGNOTO

Echi dall’ignoto è il libro che ho ricevuto nell’ambito della fiera dei libri online di Manuale di Mari.

Ringrazio l’autore: Cristiano Venturelli per la cortesia.

L’antologia Echi dall’ignoto è la sua terza opera editoriale.

Cos’è l’ignoto?

Cristiano pone e di pone questa domanda, mettendo l’accento su una citazione di H.Philip Lovecraft:
Il sentimento più antico dell’animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell’ignoto.

Tu come ti rapporti con il coraggio?

Se ti trovassi di fronte a qualcosa che in genere potrebbe essere definito fenomeno paranormale come reagiresti?
Vorresti scoprire di cosa si tratta veramente oppure fuggiresti a gambe levate?

Rispetto al concetto di ignoto, la tua prima reazione immediatamente istintiva ti porta a considerare qualcosa di oscuro e negativo?

Credi che tutto debba avere una spiegazione logica?

O al contrario secondo te la linea di confine che può portare ad intersecare situazioni quotidiane con ambiti soprannaturali può anche essere sottile?

Ognuno dei protagonisti affronta l’ignoto in modo diverso ma ancor prima ognuno dei protagonisti rappresenta debolezze umane e fallibilità.

Eppure da ogni racconto emergono valori molto importanti, offrendo spunti di riflessione su aspetti ai quali è bene dare eco.Leggendo le note sull’autore traspare l’amore per la figlia, alla quale il libro è dedicato.

Visto che presto sarà il 19 marzo colgo l’occasione per esprimere gratitudine per tutti i papà amorevoli.

ACCABADORA

ACCABADORA

Accabadora è un libro che non necessita di presentazione: lo conoscono tutti.

Io però lo leggo solo ora, grazie a “i libri di Monica.”

Apro e trovo la dedica:
A mia madre
Tutt’e due

Mando immediatamente un messaggio a Monica dicendole che non sapevo che Michela Murgia fosse stata adottata.

Lei mi risponde: “leggi.”

Ora so cosa sono i fillus de anima: i figli dell’anima.

Ci ritroviamo dunque a parlare ancora una volta del significato di maternità esteso tanto quanto l’amore che racchiude.

Madri.

Ma non solo, anche in questo caso, come è successo per I treni dei bambini le comunità sono parti attive in queste dinamiche di affidamento di bambini da famiglie che non riescono a crescerli, a famiglie che li accolgono.

Sinceramente non conoscevo nemmeno il significato della parola Accabadora che deriva dallo spagnolo acabar, finire, ma nel suo senso profondo si lega sempre al concetto di madre, in questo caso l’ultima.

Esisteva una figura come quella di Sa Accabadora anche nella tua regione?

Io non avevo mai sentito nulla del genere.

Ma ricordo di aver sentito parlare delle persone che “segnavano.”

I “segnatori” erano considerati in grado di guarire o in qualche modo di proteggere dal male attraverso i loro segni.

Quali sono invece le figure popolari legate al luogo in cui vivi tu?

FARAWAY

FARAWAY

Ringrazio Jessica Pini e Manuale di Mari per Faraway.

Faraway, lontano.

Ripetiamo spesso che la lettura ci porta lontano, in questo caso, il viaggio parte già dal titolo.

Sai che io non anticipo mai ciò che si scopre leggendo, quindi ti chiedo: a cosa corrisponde il tuo “lontano”?

Un luogo?

Oppure un concetto, magari: qualcosa di lontano da te.

Si può creare distanza nello spazio, nel tempo, nel cuore, nella mente.

Johann Wolfang Goethe ci ha lasciato questa riflessione:
Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.

Sei d’accordo?

Spesso mi torna in mente Shrek e il regno di Molto Molto Lontano.

Faraway

Anche Jessica cita Shrek ma per un motivo diverso, l’ho colto comunque come un segno, una specie di affinità.

In particolare ho apprezzato i passaggi in cui il libro si sofferma sulla descrizione dell’ambiente con l’attenzione di chi ne ha a cuore l’importanza.

Jessica tiene poi il punto fermo sulla forza al femminile, declinata nelle varianti in cui può fare la differenza.

Lei stessa descrive un buon libro come un ponte verso altri mondi e un modo per vivere più di una vita contemporaneamente.

Ti lascio una delle sue presentazioni sottoscrivendo il messaggio:

Jessica invece mi ha lasciata in attesa di scoprire come proseguirà la storia: il suo Faraway è concepito per essere il primo capitolo di una saga.

Quindi non allontaniamoci troppo, teniamoci in contatto 😉

#FarawaySaga

LA CASA DEI SILENZI

LA CASA DEI SILENZI

Hai mai letto Donato Carrisi? Io come al solito funziono al contrario e ho iniziato dall’ultimo libro uscito: La casa dei silenzi.

Questo libro è stato un regalo, ed è stato anche il “contenitore” per un ulteriore regalo, immaginerai dunque quanto sono stata felice di riceverlo.

La casa dei silenzi è il quarto volume di quella che finora è una quadrilogia e arriva in libreria dopo i precedenti La casa delle voci, La casa senza ricordi e La casa delle luci.

Conosci qualcuno di questi libri?

Pietro Gerber, il protagonista, è un ipnotista specializzato in terapie pediatriche.

A proposito di ipnosi mi piacerebbe tanto conoscere il parere di Quarc: nel suo Tutto Vero Alessandro Depegi racconta le proprie esperienze dirette.

Riguardo al silenzio invece, vorresti dirmi qualcosa tu?

Intanto tengo a citare due frasi dal libro che mi hanno colpita:

Le persone tristi non possono far male a nessuno proprio perché conoscono bene il dolore.

Ogni persona ha un sogno indelebile. Un sogno di cui serba il ricordo per tutta la vita. Spesso non esiste nemmeno un motivo particolare perché sia così, spesso non si tratta affatto di sogni memorabili.

Ormai sai bene che ho un debole particolare per i sogni ma siccome non sono normale, non riesco a ricordare un sogno indelebile purtroppo.

Posso però parlare di elemento ricorrente: acqua

Tu?

TRE di Valérie Perrin

TRE di Valérie Perrin

Avevamo già chiacchierato a proposito di Valérie Perrin riguardo al precedente libro Cambiare l’acqua ai fiori.

Ora ho letto anche Tre grazie a Valeria e alla sua Mamma.

Come sai, ho un po’ la fissazione per il tre, non a caso sull’idea dei tre lati ho immaginato il mio La Formula di Erone.

E sul concetto di tre questo libro costruisce una vera apoteosi.

Sai che non amo svelare troppo, ma ci tengo a dirti che ad un certo punto della lettura mi sono sentita tremendamente tonta per non aver capito prima, tanto che sarei persino tornata indietro per ricercare il punto esatto in cui sono stata così cieca.

Non è invece un segreto che Tre di Valérie Perrin racconta la storia di tre amici.

Amicizia, di quelle che sopravvivono alla sofferenza, di quelle che risanano le delusioni, di quelle che colmano le solitudini ma soprattutto Amicizia di quelle che nascono in maniera del tutto naturale, perché non può essere altrimenti.

Amicizia quasi come predestinazione e scelta profondamente sentita allo stesso tempo.

Amicizia come destino e Amicizia come salvezza.

Amicizia che dura tutta la vita.

Hai amici che corrispondano a questa descrizione?

O magari tu riesci a descrivere ancora meglio la tua idea di Amicizia.

I tre protagonisti si conoscono e crescono attraversando anni che ho vissuto più o meno alla stessa età anche io.

Le tue amicizie dei tempi dell’infanzia resistono stoicamente sotto i colpi della vita o i cammini hanno preso direzioni inesorabilmente diverse?

Valérie Perrin cita molto spesso canzoni e testi di canzoni cosa che come sai amo particolarmente.

E così ho scoperto gli Indochine, che non conoscevo.

Qui trovi una playlist con i brani citati nel libro.

Altro elemento chiave nel libro è l’acqua.

Anche con riferimento all’acqua possiamo ritrovare il “tre” di Valérie Perrin: piscina, mare, lago.

Ulteriore metafora della evoluzione: nascita, vita, morte.

IL TRENO DEI BAMBINI NETFLIX

IL TRENO DEI BAMBINI NETFLIX

Abbiamo già parlato de Il treno dei bambini quando ho letto il libro di Viola Ardone edito da Einaudi

 

 

Ma soprattutto abbiamo parlato de Il treno dei bambini quando ho letto il libro I treni della felicità di Giovanni Rinaldi. 

 

 

Mi sono appassionata al lavoro di ricerca di Giovanni Rinaldi e al suo successivo C’ero anch’io su quel treno e con le parole ho viaggiato attraverso le storie di molti bambini, di molte famiglie, di molte persone che oggi continuano a testimoniare il bello della solidarietà attraverso occhi che hanno visto scorrere il treno della vita e attraverso parole che hanno molto da insegnarci.

 

 

Una scoperta, un dono, che ci ha portato il privilegio di avere la testimonianza diretta di Americo Marino

 

 

Americo, non Amerigo, non sto sbagliando: il vero nome di colui che abbiamo conosciuto come il protagonista de Il treno dei bambini di Einaudi o Netflix, intrepretato da Christian Cervone e Stefano Accorsi è Americo

 

 

E se in alcune interviste Viola Ardone ha riconosciuto come personaggi reali Derna, la Pachiochia o Maddalena, ufficialmente Americo rimane un personaggio di fantasia, nonostante elementi significativi come ad esempio le scarpe, per citarne uno, derivino dalla sua diretta testimonianza

 

 

Per questo motivo non potevo non vedere Il treno dei bambini Netflix per la regia di Cristina Comencini prodotto da Palomar.

 

 

 

 

Il film è stato presentato alla Festa del cinema di Roma e ha il sostegno della Regione Emilia Romagna e di Film Commission Torino Piemonte.

 

 

Sinceramente speravo in un epilogo diverso per quanto attiene alla storia personale di Americo, persona di rara sensibilità alla quale mi sono affezionata.

 

 

Un ringraziamento nei titoli di coda, un riferimento, un nome, sono stati citati persino i caffè …

 

 

Come reagiresti se, possiamo dire tutto il mondo visto che Il treno dei bambini è stato tradotto in venticinque lingue, conoscesse elementi della tua storia, declinati poi in maniera diversa?

 

 

Ne saresti comunque felice o ne soffriresti?

 

 

Tu hai visto Il treno dei bambini Netflix?

 

 

Se, come a me, ti è rimasto nel cuore il pensiero di quei bambini in viaggio verso l’ignoto e di come abbiano trovato l’affetto di famiglie che li hanno accolti come figli, penso che questo video ti commuoverà, non è finzione:

Derna e Americo dall’Archivio Rinaldi 

 

 

 

 

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