QUANDO LA SORPRESA È AMARA

QUANDO LA SORPRESA È AMARA

Ogni tanto è bello poter dire “ah ma qualcuno ancora c’è!” … è come un respiro, come una prova che la speranza forse davvero muore per ultima, anche se i casi di persone contro corrente sono come gli arcobaleni: rari.
Dunque suppongo che nonostante non abbiano nomi che rimangono in mente nell’immediato, mi ricorderò degli avvocati francesi che hanno preparato una causa legale contro la EA Sport equiparando la modalità FUT del videogioco FIFA al gioco d’azzardo.
È stato sviluppato un sistema che si rivela spessissimo illusorio e con l’alto rischio di creare dipendenza, che spinge i giocatori, in genere giovanissimi tra l’altro, a spendere soldi assolutamente reali, per acquistare pacchetti dal contenuto casuale che dovrebbero contenere giocatori rari e importanti, o opzioni per migliorare i risultati di gioco: la modalità FUT Fifa Ultimate Team.
Di fatto una loot box, cioè un oggetto virtuale di consumo, e non una “surprise” equiparabile a quelle degli ovetti per intenderci, come sostenuto dalla società già convocata di fronte alla Commissione per il gioco d’azzardo del Regno Unito.
Per cui stima e solidarietà agli avvocati, con l’augurio che possano rappresentare una sorta di apripista per ulteriori doverose cause contro altri colossi che fanno il bello e il cattivo tempo in vari ambiti.
E il fatto che i profili dei ragazzini siano oggetto di hackeraggio la dice lunga su quanto il valore che si acquista all’interno del gioco abbia assunto una valenza che sconfina dal virtuale.
Ma nemmeno questo aspetto pare preoccupare la EA.
Riuscire a stabilire un contatto, e ad ottenere un aiuto concreto dalla assistenza clienti, è un’impresa tanto ardua quanto poter trovare gli stessi giocatori preziosi che tanto facilmente alcuni youtuber sbandierano.
Quindi, nonostante in parole povere si tratti di furto, oltre al danno si aggiunge la beffa di non poter più giocare, perché nessuno si cura di tutelare il titolare legittimo del profilo.
Forse sarebbe opportuno specificare che la “sorpresa” in molti casi si rivela amara …

 

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