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Trieste è la capitale non ufficiale del caffè.
Lo leggo su un sito estero però: BBC Travel.
Girovagando in cerca di conferme, al di là della storia che riporta all’Impero Austroungarico, parrebbe che illy, più che Trieste, abbia incluso nel 2015 la qualifica di capitale nella presentazione in occasione dell’Expo.
Sempre nel 2015, presso il Salone degli Specchi è stata allestita una mostra virtuale collegata ad Expo di cui illy era partner ufficiale, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune e la Camera di Commercio di Trieste, che riporta proprio la dicitura di capitale.
In una intervista a Trieste Prima Franco Bazzarra altro imprenditore della torrefazione dichiara: spesso mi chiedono se Trieste possa davvero essere considerata la capitale italiana del caffè espresso. Rispondo sempre che lo è, senza remore.
Con buona pace di Napoli? Non direi proprio.
Il Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha presentato le candidature a patrimonio culturale immateriale dell’umanità del Rito del caffè espresso italiano tradizionale, che è anche vera e propria arte, e in subordine quella della Cultura del caffè napoletano, realtà tra rito e socialità, ed la approvazione all’unanimità è notizia fresca fresca.
Il caffè napoletano è in subordine per una questione di tempistica relativa alla presentazione delle proposte.
In tutto ciò direi però che dopo le tre c di Napoli, il caffè per i Milanesi, e i dettagli su Dublino, ora è proprio il caso di scoprire che cosa rappresenta il caffè per i triestini.
Una prima risposta forse la fornisce il sito del comune di Trieste che riporta: “Il triestino ‘sente’ il caffè come ‘casa propria’”
Tu hai qualche esperienza più diretta?
Ah … che bello cafè, sul a’ Napule o’ sanno fa.
Dico la mia: Trieste o Milano tengano per sé il titoli e i riconoscimenti. Il caffè a Napoli è tutta nata cosa!
Standing ovation per Laura!!
Direi che la tua risposta è emblematica!
Grazie. Ma devo dire che mi hai fatto venir voglia di visitare Trieste
GOOD!!
Ne sono molto felice.
GRAZIE Laura <3
Non ci sono mai stato, a Trieste, ma ne ho sempre sentito parlare un gran bene… e poi è una delle patrie del caffè, quindi! 😉
Nemmeno noi ci siamo mai stati, ma suppongo che sia davvero fantastica la piazza sul mare, chissà che atmosfera si respira!
Non ho ancora avuto il piacere di visitare Napoli ma Trieste sì e sono rimasta incantata dai suoi caffè storici, Il Caffè degli specchi in Piazza Unità d’Italia: un salotto in una piazza meravigliosa che si affaccia sul mare.
L’Antico Caffè San Marco poi, dove ci si può fermare anche per una pausa uno spuntino o un pasto. Al suo interno poi c’e’ un angolo libreria e uno spazio dedicato a presentazioni di libri. Ho sentito che Magris abbia il suo posto riservato… Un’esperienza da vivere!
… E non vedo l’ora di visitare Napoli! 😊
Ecco!!
La tua descrizione conferma ciò che pensavo, ma soprattutto apre nuovi fantastici scenari! L’angolo libreria per esempio!!
Hai ragione Lucy: sicuramente un’esperienza da vivere!!
E lo stesso vale per Napoli.
Sogni.
Ma come diciamo sempre … mai dire mai! <3
La mia curiosità aumenta. Mi fa molto piacere notare che gli angoli lettura si stanno moltiplicando in tutta Italia
Hai ragione Laura: tutto ciò è BELLISSIMO!
Una volta tanto è una diffusione positiva.
Ho visitato Trieste e alcuni dei suoi caffè, ma credo che una tazza di caffè migliore di quella che si beve a Napoli sia difficile da trovare!
Ecco.
A me mancano entrambi. E i vostri racconti non fanno che aumentare la mia curiosità e la speranza di provare presto a respirare le atmosfere che mi state descrivendo perché una tazza di caffè può davvero essere anche molto molto altro!
GRAZIE Luisa!
Ho sfiorato trieste più di qualche volta ma non mi ci sono mai fermata, devo provare…
Io nemmeno sfiorato purtroppo … del Friuli Venezia Giulia in pratica conosco solo Lignano.
Ti auguro davvero di andarci prima possibile e mi farà senz’altro piacere conoscere le tue impressioni, se vorrai raccontarmele.
GRAZIE Paola!
Ho lavorato diversi anni per illycaffè (si scrive minuscolo!) e la storia del caffè a Trieste è davvero straordinaria, così come quella della torrefazione. L’azienda illy non fa solo un caffè buonissimo, il migliore tra quelli confezionati e disponibili nella grande distribuzione, solo pura Arabica, ma è grande sostenitrice dell’arte contemporanea. Basta pensare alle sue tazzine, ai barattolini, alle sponsorizzazioni in tante grandi fiere d’arte (Artissima, Biennale). Premia i migliori produttori di caffè del Brasile con aiuti concreti. Insomma, io li stimo moltissimo. Il caffè di Napoli ha sicuramente la sua storia, interessantissima, la sua azienda, più rappresentativa, che però non conosco. Qualcuno la racconta?
GRAZIE Paola!! <3
Ecco: grazie a TE ora si spiega chiaramente tutto quanto!
Curiosa questa cosa del minuscolo: ora correggo il post. Vedi QUANTE cose non sapevo!
C’è un motivo particolare o è solo una questione di brand?
Con un barattolo che ho tenuto avevo fatto una decorazione stile Barbara Giulienetti in Paint your life, e confermo che sono davvero belli.
Chissà mai che qualcuno voglia condividere la propria foto di tazzine illy o anche di tazzine in generale per la categoria “viaggio di tazzina in tazzina,” io ne sarei FELICISSIMA!!
Ma la cosa assolutamente più importante sono gli aiuti concreti ai produttori in Brasile!
A Napoli, spero di non sbagliare, più che una azienda sono rappresentativi i caffè, cioè i bar storici, cito il Gambrinus su tutti, ma ri-condivido il tuo appello: chi vuole raccontare qualsiasi tipo di esperienza o anche semplicemente di impressione personale è BENVENUTA/O!!
Proverò a informarmi, essendo il caffè il simbolo del mio blog. Però una cosa voglio dire: per noi della zona di Napoli (io scrivo da Ischia) il caffè è soprattutto il piacere di incontrarsi e di stare insieme. Si prende con calma, mai di fretta. Prima si beve l’acqua minerale, poi il caffè si sorseggia nella tazzina caldissima. Da qui le 3 c “comme ca… coce”
Ecco Laura! Tu sollevi un’altra questione cruciale: l’acqua!
Quindi anche quella rientra nel vostro rito delle tre c!
Buono a sapersi: mi stavo perdendo il preludio!
La tazzina caldissima: ADORO.
GRAZIE!
Si beve l’acqua per preparare il palato.
Io credo che sul caffè di Napoli sia emblematico il monologo di Eduardo in Questi fantasmi. Se lo recupero faccio un post sui social
Ottima idea!!
Aspetto dunque il tuo post con molta curiosità!
Nel frattempo: è questo il video che stai cercando?
Il mio professore di Storia contemporanea (a Firenze) aveva studiato anche a Trieste, e mi disse che la nomenclatura triestina era tutta particolare: il caffè “normale” era un «néro»…
GRAZIE!
Sì: sai che lo stavo proprio scrivendo? Ho parlato ieri con Assocaffè Trieste che cortesemente mi ha aperto un mondo pieno di informazioni, dettagli e curiosità!
Ma QUANTO mi piacciono questi professori che insegnano anche cultura del caffè!?
Ovviamente scherzo, però che curiosa coincidenza!