AKTION GEHT UNTER DIE HAUT

AKTION GEHT UNTER DIE HAUT

Aktion geht unter die haut significa l’azione entra sotto la pelle.

Letteralmente, in questo caso.

Quale caso? Quale azione?

Il caso si riferisce alla campagna di pubbliche relazioni della ministra federale austriaca Gewessler.

L’azione consiste in un tatuaggio da fare in cambio di un biglietto annuale valido per il trasporto pubblico: un Klimaticket

Klimaticket tattoo, dunque.

Questa campagna ha avuto luogo all’Electric-Love Festival nel 2023. La società esecutrice è la One Mobility GmbH, fondata appositamente per il Klimaticket e di proprietà della Repubblica d’Austria al 64,417%. 

Leonore Gewessler è stata al Frequency Festival per promuovere di persona il Klimaticket tattoo con il motto: aktion geht unter die haut “questa campagna ti entra nella pelle”.

I volontari hanno potuto scegliere uno tra una serie di motivi e farsi tatuare direttamente sul posto.

Tutti i temi avevano a che fare con il biglietto “per il clima” o con l’ambiente.

Tra gli altri, ad esempio la parola “Go Green”, circondata da un cuore ma anche la scritta Klimaticket.

Le prime tre persone che si sono tatuate sul posto hanno ricevuto ciascuna un biglietto gratuito valido per un anno.

La promozione dei mezzi pubblici, non è in discussione, ma il modo?

Io lo trovo offensivo nei confronti dei giovani in primis, visto che luogo e condizioni indicano loro come destinatari principali.

Ai ragazzi stiamo davvero facendo vedere il peggio: la nostra inadeguatezza, la nostra incompetenza, la nostra mancanza di criterio, di valori, di buon senso.

Nemmeno a Orwell è venuta un’idea del genere.

Ormai non siamo nemmeno più consumatori, ma merce, a scadenza oltretutto.

Anche la nostra pelle diventa uno spazio pubblicità, da svendere, tra l’altro.

Esagero?

CAFFÈ LECCESE

CAFFÈ LECCESE

Caffè Leccese è una specialità dalla caratteristica freschezza.

Abbiamo chiacchierato sul caffè a Milano, abbiamo approfondito le tre c di Napoli,  e abbiamo scoperto il Nero di Trieste.

In Puglia però il caffè è freddo, perché ingrediente essenziale è il ghiaccio.

E non è un caso: il ghiaccio costituiva l’attività di Antonio Quarta che lo vendeva a peso.

Chi era Antonio Quarta?

Mio nonno diceva che c’era il bisogno di una bevanda che desse sollievo alle nostre estati afose e roventi tra i due mari. Ma siccome il classico caffè freddo spesso risente di acidità, se tenuto in frigorifero a lungo, mio nonno Antonio ebbe un’idea geniale: il caffè in ghiaccio.
Il procedimento è semplice ma nessuno ci aveva pensato prima. Preparare il caffè normalmente, zuccherarlo, e poi versarlo in un bicchiere pieno di cubetti di ghiaccio. Il nonno, che aveva una piccola fabbrica per la produzione di ghiaccio, incominciò a servire così il caffè appena fatto. E, senza volerlo, aveva inventato una vera e propria ricetta del Caffè Salentino che si diffuse presto in tutta Lecce e nella provincia.

Queste parole sono di Antonio Quarta (nipote), Presidente per due mandati dell’Associazione italiana dei Torrefattori, e oggi componente del Direttivo del Comitato Italiano Caffè, oltre che amministratore della torrefazione Quarta Caffè, azienda che opera in Salento da oltre 60 anni.

Nei giorni scorsi è nata una polemica nel gruppo Leccesi in Lecce con lo slogan STOP CALLING IT CAFFÈ LECCESE.

Oggetto del contendere il latte di mandorla: a quanto pare qualcuno a Lecce non gradisce che venga associato agli ingredienti del Caffè Leccese.

Il caffè freddo prevede la rigorosa aggiunta del caffè nella tazza dove ci sono già i cubetti, come confermato anche da Antonio Quarta che rivendica l’idea della straordinaria alchimia tra il caldo aroma di caffè appena fatto e la frescura dell’acqua cristallizzata al punto giusto.

Diffusamente si considera scontata l’aggiunta di latte di mandorla al caffè freddo considerandolo parte integrante degli ingredienti.

Persino secondo il Cucchiaio d’Argento Caffè Leccese è una preparazione che ha fatto innamorare tutta l’Italia, e prevede la ricetta con il latte di mandorla. 

I leccesi però a quanto pare non intendono considerare il latte di mandorla come scontato definendolo un’aggiunta extra, una usanza salentina.

Di fatto la storia raccontata da Antonio Quarta prosegue così: un‘altra variante ha visto l’introduzione nel caffè in ghiaccio del latte di mandorla, al posto delle zucchero, diventando una bevanda gradita dai consumatori per la colazione, da abbinare al pasticciotto leccese.

Direi che è effettivamente un “pasticciotto” questa polemica leccese.

Tu cosa ne pensi?

Ti è mai capitato di bere o ordinare Caffè Leccese?

 

UNA CARTOLINA PER PATRIZIA

UNA CARTOLINA PER PATRIZIA

Condivido dal blog FUGA DA POLIS

Perchè una cartolina, e chi è Patrizia ? Cominciamo dalle cose importanti:

Patrizia è la Dolce Metà del nostro Andrea Kikkakonekka, quindi per traslazione possiamo riferirci a lei come alla “nostra” Patrizia. Nel conversare per mail con Andrea ho appreso che stanno vivendo un momento delicato e difficile, per tutti e due, e che il periodo in questione è uno di quelli – che prima o poi in un modo o nell’ altro toccano a tutti – in cui ogni piccolo “input” positivo dal mondo esterno può aiutare ad alleggerire le difficoltà, a generare un sorriso, un bel pensiero, insomma a sentirsi meno soli nella difficoltà.

Andrea ha pensato (e mi trova pienamente d’ accordo) che sarebbe carino se da tutti noi Amici (anche se virtuali, qui su FdP sempre Amici siamo) arrivasse al loro indirizzo di casa una cara vecchia cartolina postale “vecchio stile”, da tutti i posti dove ci troviamo al momento, con un saluto a Patrizia, scritto a mano su carta, come ai vecchi tempi. Un modo di rendere “reale” il “virtuale”, diciamo.

Per come la vedo io, è una cosa molto condivisibile: la faccio mia e chiedo personalmente a tutti voi di partecipare, nel pieno spirito che da sempre anima questo Blog. So che richiede un minimo di impegno (sembrerà strano, ma mi rendo conto che al giorno d’ oggi è più facile fare una cosa online che scrivere una cartolina, affrancarla ed imbucarla fisicamente), ma vi chiedo nei limiti del possibile di farlo, questo “sforzo”.

Per chiari motivi di opportunità, l’indirizzo postale a cui spedire le cartoline non verrà pubblicato qui (essendo l’indirizzo di casa loro), ma se volete partecipare potete chiederlo via mail direttamente ad Andrea o a me. Gli indirizzi (che scrivo in maniera criptica per evitare i “bot” che rubano le email dai siti) sono i seguenti:

Per Andrea: kikkakonekka [chioccioletta] libero [puntino] it

Per me: albert-1 [chioccioletta] virgilio [puntino] it

Cosa fondamentale da sapere: tutta questa cosa, per la nostra Patrizia è una sorpresa, e lei legge il Blog di Andrea. Quindi, da lui non bisognerà farne assolutamente menzione. Tutte le comunicazioni, le domande e i commenti dovranno essere fatti solo ed esclusivamente per mail oppure su FugaDaPolis.

Andrea ha voluto inoltre condividere una parte dei suoi sentimenti sul suo Blog, trovate qui il suo articolo dello scorso venerdì.

Vi ringrazio in anticipo per la collaborazione, so che le cose su FdP funzionano bene, perchè siamo gente a posto, quindi mi aspetto una partecipazione massiva. E’ importante, mi raccomando, fate del vostro meglio !

LO METTO ANCHE NEL CAFFÈ

LO METTO ANCHE NEL CAFFÈ

Lo metto anche nel caffè quante volte ti è capitato di dire questa frase riferendoti a qualcosa che ti piace talmente tanto da usarlo ovunque?

Se dovessi fare un esempio strampalato di qualcosa da mettere persino nel caffè, cosa ti verrebbe in mente?

E se ti dicessi olio?

Sì: olio extra vergine di oliva.

Chi ha pensato di metterlo nel caffè è Howard Schultz ovvero colui che durante un viaggio a Milano negli anni 80 ha avuto l’ispirazione che lo ha portato a creare Starbucks.

Tra l’altro non so tu, ma io non riesco a non associare ogni volta Starbucks a questa scena di C’è posta per te.

Così abbiamo riascoltato anche la voce di Dolores in Dreams.

Ma tornando al nostro olio evo, tu ti saresti mai sognato di metterlo nel caffè?

Howard Schulz sì, e anche in questo caso l’idea gli è venuta durante una vacanza in Italia, questa volta in Sicilia.

Tanto da stringere anche un patto di collaborazione in base al quale la linea Oleato di Starbucks è preparata rigorosamente con oli di Partanna

Purtroppo non conosco questo olio ma indubbiamente in Italia l’extra vergine di oliva è un prodotto di eccellenza.

Ad esempio l’olio che un’amica mi ha portato dalla Puglia era prezioso quasi come oro liquido, talmente buono da dovermelo togliere dalla vista, perché con del pane a portata di mano non avrei saputo resistere.

Potrei quasi dire che mi piaceva tanto da metterlo anche nel caffè …

Del resto non è così strampalato: se pensiamo al più famoso bullet coffee ovvero caffè con il burro.

Più precisamente bulletproof coffee che più che antiproiettile è anti-fame visto che contiene burro chiarificato e olio di cocco e ha la missione di mantenere il senso di sazietà senza assumere alimenti al mattino.

Oleato vorrà seguire lo stesso criterio secondo te?

In realtà Starbucks ha presentato una linea di bevande che oltre al caffè e all’olio contengono altri ingredienti.

La consistenza dell’olio può indubbiamente fornire maggiore corposità al caffè, e può essere che funzioni anche in termini di gusto, le variabili sono tante sia per quanto riguarda la miscela di caffè che il grado di acidità dell’evo, ma è la somma che fa il totale?

COME SONO ECCITANTI GLI UOMINI CHE CI SPEZZANO IL CUORE

COME SONO ECCITANTI GLI UOMINI CHE CI SPEZZANO IL CUORE

Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore è il libro scritto da Dianella Bardelli che ringrazio molto.

Inizialmente il contatto che ho avuto con Dianella è stato di tipo vocale: ho ascoltato la sua voce che mi ha colpita ancor prima di scoprire l’aspetto fondamentale del libro, e ancor prima che io potessi rendermi conto di ciò che avrei scoperto leggendo, ovvero quella che io ho ritengo sia una caratteristica in comune tra Dianella e Lenore.

Lenore Kandel.

Dianella Bardelli nel suo libro edito da Compagnia Editoriale Aliberti racconta questo personaggio, con uno stile del tutto personale, immersivo quanto biografico.

Lenore Kandel è una poetessa appartenente alla cultura Hippie. In realtà spesso il movimento Hippy viene definito “controcultura” ma a me non piace pensare in questi termini.

Lenore in particolare si è distinta per l’intensità con la quale ha vissuto e diffuso l’essenza stessa della sua passione.

Passione che trova la sua più emblematica rappresentazione nel libro The love book: un testo ritenuto osceno, sequestrato e bandito a tal punto da portare a processo tre commessi con l’accusa di diffusione tramite le loro librerie.

San Francisco, 1967.

Un anno iniziato con lo Human Be-In al Golden Gate Park preludio all’estate ricordata da tutti come la Summer of love.

Un’epoca che finora non avevo mai approfondito pienamente ma che Lenore e Dianella mi hanno mostrato in tutta la sua filosofia.

Lenore e Dianella, due donne, lontane nello spazio, nel tempo, nei colori, ma vicine nella scrittura come espressione della loro intensa passione.

Il viso di Dianella è incorniciato da capelli color oro.

Il viso di Lenore è sottolineato dalle famose trecce di colore nero.

Dianella scrive romanzi e poesie e oltre a Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore ha pubblicato Vicini ma lontano, I pesci altruisti rinascono bambini, Il bardo psichedelico di Neal, Verso Katmandu alla ricerca della felicità, Vado a caccia di sguardi, 1968.

Lenore, al di là del già citato The love book ci ha lasciato, tra le altre opere, Word Alchemy … un titolo che io trovo poetico già di per sé stesso.

Il destino di Dianella la ha portata a scoprire per caso Lenore e ad essere l’unica donna a raccontarci di lei in Italia.

Il destino di Lenore la ha portata ad essere sul palco dello Human Be-In il 14 gennaio 1967, unica donna a parlare, nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno.
Puoi vederla dopo gli auguri qui dal minuto 11.30.

Dianella scrive su tre blog:

Poesia spontanea 

Un blog di scrittura 

Un blog di haiku 

oltre alle innumerevoli collaborazioni sul web.

Lenore ci ha lasciato questa conversazione con Carlos Fresneda, nella quale cita anche Lawrence Ferlinghetti mentre scorrono le foto di Isaac Hernandez.

In sostanza, Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore a me ha parlato di Donne, e, nella mia chiave di lettura personale, io mi sono ritrovata a pensare a come ci spezza la vita.

Senza aggiungere altro ti lascio questa frase dal libro:
Quello che non è sufficientemente illuminato dalla luce della saggezza non riesce a passare dall’idealizzazione alla realizzazione concreta.

Pin It on Pinterest