RIVELAZIONI

RIVELAZIONI

Rivelazioni un regalo da Marzia Santella, che ringrazio molto.

Condivido la dedica che mi è piaciuta particolarmente:
penso che ogni lettore renda vivo un libro: spero che in queste storie tu possa trovare un riflesso speciale.

Rivelazioni

In effetti non avevo mai considerato la lettura sotto questo aspetto: “rendere vivo un libro” invece Marzia ha ragione e ci offre un ottimo spunto di riflessione, o piuttosto ci offre una prima rivelazione.

Tu hai mai avuto la sensazione di rendere vivo il libro che stavi leggendo?
Hai mai avuto rivelazioni di questo tipo?

Tengo ad evidenziare in modo speciale anche l’edizione a cura di Manuale di Mari

Rivelazioni

Robert ha scritto la nota del curatore: altra rivelazione.

Rivelazioni è una raccolta di racconti. Racconti dell’ombra e della luce come illustra il sottotitolo.

Il libro è suddiviso in due parti:

  • le domande inutili

  • ostentata bontà

ma non considerare queste parole in maniera letterale.

Quale potrebbe essere secondo te una domanda inutile?
Magari ad esempio: “ti piace la pizza?” 🙂

Le domande inutili di Marzia Santella sono di genere diverso, sono domande che vivono di vita propria e si concretizzano nella spietata sincerità dei protagonisti.

Riguardo invece alla ostentata bontà, specialmente di questi tempi credo che potremmo riempire un’intera enciclopedia con gli esempi di pessima umanità che ci circondano quotidianamente, vuoi iniziare tu?

EVERYBODY SCREAM

EVERYBODY SCREAM

Everybody scream è l’album di Florence + The machine uscito il 31 Ottobre.

Con questo disco proseguiamo il nostro intreccio tra musica e Halloween

Avevamo chiacchierato di You make me feel like it’s Halloween  dei Muse e di Danse Macabre dei Duran.

Florence + The Machine è il gruppo di Florence Welch

Sul loro sito campeggia il logo che vedi nella foto, questa è stata la presentazione.

Secondo te cosa rappresenta?

Everybody scream

Indubbiamente tutto il lavoro è colmo di simboli, anche piuttosto forti, un po’ come il video che parte dalla Natura e da un luogo meraviglioso, che per certi versi mi ha fatto ripensare a The Witches Seed

Streghe ma non solo.

Sofferenza, eccesso, pop barocco, horror, radici, folk, rosso, danza viscerale, urla, coralità, anima, veleno, trasformazione, simbiosi, interiorità.

La canzone si conclude così:
The witchcraft, the medicine, the spells, and the injections
The harvest, the needle, protect me from evil
The magic and the misery, madness and the mystery

La stregoneria, la medicina, gli incantesimi e le iniezioni.
Il raccolto, l’ago, proteggimi dal male.
La magia e la miseria, la follia e il mistero.

Magia e miseria.
Io la leggo come una contrapposizione, come se la magia fosse ricchezza.

Follia e mistero.
Volendo considerarli come opposti, la ragione può essere dunque mistero?

Everybody scream … urlano tutti?

Ti lascio una frase della canzone You can have it all:
Dug a hole in the garden and buried a scream
And it from it, grew a bright red tree
Shining with jagged leaves
And when the wind blows, you can hear it

Ho scavato una buca nel giardino e ho seppellito un urlo.
E da esso è cresciuto un albero rosso brillante,
che risplende con foglie frastagliate.
E quando soffia il vento, puoi sentirlo.

Tu hai mai seppellito un urlo?

Everybody scream

INCIPIT

INCIPIT

Incipit: nei codici e nelle prime stampe, parola iniziale della formula che si poneva di solito al principio di un’opera, o di parte di essa, con le indicazioni del titolo e del nome dell’autore.
Nell’uso filologico e bibliografico il termine indica la citazione delle parole iniziali di un testo, che da sola o insieme con quella delle parole finali, l’explicit, serve a individuarlo chiaramente.

Massimo Legnani del blog Orearovescio ha condiviso e anche vinto il premio Scripta Ludus a cura di Luz del blog Io, la letteratura e Chaplin

Scripta Ludus è il gioco degli incipit

I partecipanti devono scegliere una delle tre foto proposte e inviare il proprio incipit, ossia “l’inizio di un’opera di narrazione” che deve possedere pertanto la caratteristica di “aprire una storia” con l’intento di catturare l’attenzione di chi legge e non può limitarsi a una descrizione di ciò che si vede.

Carino vero?

Cosa rappresenta l’incipit per te?

Nel caso in cui un incipit non sappia destare il tuo interesse:

  • prosegui comunque la lettura nella fiduciosa speranza di appassionarti alla storia raccontata.

  • inizi a distrarti e improvvisamente il libro appare più lungo di quanto non ti sembrasse quando lo hai scelto.


O forse potresti essere tra coloro che gli incipit li leggono prima.

Ci sono incipit diventati famosissimi, ne vuoi citare qualcuno?

Il mio incipit per Scripta Ludus:

Licenziamento per soppressione della posizione.
Una sequenza di vocali e consonanti che non dovrebbero comporre queste parole.
Non dopo tutto l’impegno, dopo tutte le pause saltate, dopo tutte le ore aggiuntive senza retribuzione.
Soppressione della posizione.
Ma se da mesi non c’è un attimo di tregua!
Soppressione della posizione.
Così, senza preavviso?
Soppressione della posizione.
E se mi rifiuto di firmare?
Marcello si è presentato all’appuntamento con il responsabile delle risorse umane sette minuti fa.
Sette minuti fa era quando pensava che avrebbe finalmente ricevuto un aumento.
Sette minuti fa era quando fantasticava di riuscire a portare l’auto dal carrozziere.
Ora invece le ammaccature di cui occuparsi sono improvvisamente ben più gravi del paraurti scassato.
Di colpo tutto diventa confuso, impossibile concentrarsi.
Metabolizzare, reagire, agire, elaborare, tutti verbi che sbiadiscono avvolti nel fumo della rabbia, nascosti dallo sconforto, vanificati dalla paura.
I sette minuti diventano settanta e la tastiera con il piedino rotto, la sedia sbilenca, il caffè annacquato del distributore sembrano già pezzi di vita rapiti.
E quando settanta sono le ore trascorse, ancora il rifiuto di accendere il portatile per scrivere un curriculum è totale.
Quanti invii ci vorranno prima di ricevere la prima risposta negativa?
Quanti invii ci vorranno prima di dover smettere di selezionare gli annunci, perché in fondo un lavoro serve?
Marcello è seduto per terra con la schiena appoggiata al muro freddo forse ancor più del pavimento, da quella posizione guarda le mensole sopra al tavolino che usa come scrivania.
Il tempo ha depositato strati di polvere su quei ripiani che accolgono libri, buste, la sveglia a carica manuale dei tempi della scuola, tre diverse action figures di Batman e la pallina blu.
Istintivamente Marcello sente l’esigenza di prenderla, si alza, allunga una mano, ma il semplice contatto accende nella sua mente il ricordo di quando per lanciare la pallina occorrevano entrambe le sue manine.
E di colpo si ricorda tutto.
Il lago, sua madre, i suoi piedini che restano fermi, i tonfi con il sedere al suolo.
Accetta di camminare solo se la mamma lo tiene per mano diversamente sono capricci, e da parecchio ormai ogni invito a provare a muovere qualche passo da solo riceve per tutta risposta un incaponimento: niente da fare, senza il sostegno di mamma i piedi rimangono ben piantati a terra.
Finché quel giorno, dopo l’ennesima esortazione, per protesta lancia la palla contro i fiori ma il rimbalzo sul bordo del vaso la spinge oltre il giardino e la pendenza la fa rotolare fino all’acqua.
La palla!”
Andata, persa.
Dopodiché Marcello non sa più se ha pianto, quanto tempo la mamma trascorre in acqua, quante volte la nonna la chiama ripetendo “NO!”
Però rammenta nitidamente l’istante in cui le braccia della nonna lo posano sul molo, in fondo c’è la mamma stanca ma sorridente.
E ricorda bene il momento in cui i suoi piedi decidono di portarlo fino alle braccia di mamma pronte ad accoglierlo.
Appoggia la pallina sul tavolo, apre il laptop e inizia a digitare: Lettera di presentazione.


In caso nutrissi curiosità riguardo alle immagini selezionate, le trovi qui

 

LIBRI E CAFFÈ

LIBRI E CAFFÈ

Libri e Caffè: una inaspettata e piacevole scoperta.

Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia.
Milan Kundera

Ed è stato proprio il caso a portarci a Libri e Caffè, Libreria e Caffetteria a Pavia.

Mattina libera, in realtà più un evento che un caso, io e mio marito stiamo camminando a Pavia senza una meta precisa, con la sola voglia di trascorrere qualche ora serena.

Svoltiamo ad ogni angolo nella direzione che più ci incuriosisce, inseguendo piccole tracce di bellezza.

Torniamo indietro?”
Arriviamo fino là.”
E là troviamo una signora seduta al tavolino di un Caffè con i ferri per lavorare la maglia tra le mani.

Alziamo gli occhi ed ecco l’insegna: Libri e Caffè!

Che dire? Un segno.

All’interno un ambiente nel quale ci si sente accolti e avvolti.

Sullo sfondo una libreria in legno molto bella, con una selezione di libri da acquistare.

Nella stanza interna invece un bookcrossing

In esposizione libri e dolcetti, al bancone un buon caffè.

Un luogo perfetto.

Magia, ma soprattutto merito di Nicoletta: libraia da sempre ha scelto di vivere a Pavia dopo averne colto l’essenza.

Nicoletta ha messo a frutto la sua lunga esperienza, e ha saputo distinguersi, offrendo uno spazio caratteristico e confortevole dove leggere.

E dove scegliere cosa leggere, dove portare libri per prenderne in cambio altri, dove partecipare a presentazioni e a gruppi di lettura e dove bere caffè!

Libri e Caffé Libreria e Caffetteria a Pavia, hai preso nota?


LA GOVERNANTE

LA GOVERNANTE

Ho finalmente letto La governante di Csaba Dalla Zorza edito da Marsilio grazie a Tania.

Ero davvero molto curiosa.

Seguo Csaba Dalla Zorza fin dai tempi di Il mondo di Csaba perché il suo stile mi ha colpito da subito.

Dopo tanti libri di cucina e lifestyle, La governante è il suo primo romanzo e contrariamente a ciò che saremmo portati a supporre, corona un sogno nel cassetto da tempo.

Lei stessa ha dichiarato più volte che amerebbe poter svolgere il lavoro di governante, quindi è automatico dedurre che il libro oltre ad essere la realizzazione di un desiderio, ne è anche il racconto.

In realtà non è propriamente così.

Durante la lettura ho avuto continuamente una sensazione precisa che visualizzavo immaginando Csaba mentre si toglieva una lunga serie di sassolini da un paio di Mary Jane scamosciate in palette autunnale.

Ti è mai capitato di esprimere un disagio, di manifestare uno sfogo, di toglierti un peso?
Qual è stato il tuo modo di comunicare?

Un’altra percezione che ho avuto è stata una sorta di incredulità rispetto alla pagina dei ringraziamenti, perché leggendo avevo avuto l’impressione che La governante fosse il frutto di impegno profondo ma individuale.

Sicuramente La governante è la celebrazione della perfezione fatta persona.

Ma …“le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono.”

A quanto pare Aristotele non aveva letto La governante …Scherzi a parte, probabilmente la mia è invidia, dal momento che io annego nella moltitudine dei miei difetti, ma troppa perfezione non rischia di stancare?

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