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La recensione professionale la trovi qui sul blog Matavitatau, io vorrei fare due chiacchiere, stavolta va bene con il tè, anzi tea at Regent’s Park.
E in particolare vorrei parlare della colonna sonora che ho trovato calzante e che per quanto mi riguarda ha assolutamente sottolineato tutta la visione donando un indiscutibile valore aggiunto.
La parte originale è stata curata da Nicholas Britell. Jamie Fisher sul New York Times riporta un’intervista a Barry Jenkins che lo descrive minuziosamente. La frase che mi ha colpita è “… c’è una leggera atmosfera di Willy Wonka nel suo studio” e direi che ciò è cosa buona.
Poi però c’è tutto un lungo “repertorio” di citazioni che definire “degne di nota” è assolutamente riduttivo.
Time of the season: Estella arriva ai grandi magazzini Liberty, tra l’altro alcune scene sono state registrate nella location reale.
Feeling good di Nina Simone: Estella è felice perché alla baronessa è piaciuta la sua vetrina e vuole che lavori per lei.
La baronessa. Emma Thompson. In effetti è molto Miranda Priestly ma io ho rimpianto Charlotte di The boat that rocked alias I love radio rock.
Alla prima visione: quando Emma / Charlotte arriva sulla nave, l’effetto WOW per me è stato di gran lunga maggiore.
Tu mi dirai: e cosa c’entra? Nulla, in verità.
Ma io ci ho trovato elementi in comune tipo la musica, il periodo, la swinging London … e mi era sembrata molto più “baronessa” Charlotte, tu però correggimi sempre se sbaglio.
Anzi, mi lascio correggere direttamente da lei che ha dichiarato che questi sono alcuni dei brani più belli di tutti i tempi “I arrive to the sound of The Doors … which I never arrived to any cooler soundtrack.”
Rimanendo sul tema look mi sono chiesta come sia nata la scelta di Florence + The machine dato che Florence Welch stessa ha evidenziato le sue affinità:
“Sono sempre stata interessata ai vestiti e la moda mi è sembrata uno sbocco per la creatività, vestirsi, per me, è sempre stato una sorta di autorealizzazione dello spirito interiore. Sento che è un modo per indossare l’anima di te al di fuori di te stessa”.
Florence rivela anche di usare i vestiti come una sorta di “armatura” per proteggersi mentre la sua carriera si espande. Proprio come Cruella usa la moda.
Altra grande Donna che ha fatto moda, ma che soprattutto ha fatto storia: Debbie Harry con One way or another infatti, come ho già scritto, ribadisco che dovremmo prendere esempio.
Così come vale sempre il concetto di These boots are made for walking di Nancy Sinatra forse scontatamente necessaria, in senso positivo ovviamente.
Meno prevedibili invece sono I love Paris di Georgia Gibbs e Peraphs, peraphs, peraphs di Doris Day.
La versione di Whole lotta love di Tina Turner e Ike si adatta bene direi.
Anche se io devo riascoltare l’originale: tra l’altro recentemente è stata votata come il brano contenente il miglior riff di chitarra di sempre.
E dato che siamo in argomento classifiche, ricordo la versione Maneskin di I wanna be your dog, tenendo a sottolineare come la BBC abbia pubblicato il loro “storming” nelle classifiche inglesi, che è tanta roba per come generalmente viene considerata la musica italiana.
Lo so, mi sono già dilungata parecchio e non ho nemmeno citato Stone Cold Crazy, Hush, o Sympathy for the devil. E ancora non avrei concluso, in effetti ci vorrebbero singoli post dedicati perché è più forte di me: non so essere breve
È vero che si era detto che questo sarebbe stato un tè anziché il solito caffè, ma mi impongo di lasciare spazio ai tuoi commenti perché sono curiosissima di conoscere le tue preferenze, anche se Cruella direbbe: “I’m just getting started, darling …”
Sto grugando di gioia e interesse!
Un garrente GRAZIE!!
Quando si parla di musica in questi termini, mi sento moooolto ignorante. E quindi leggo con interesse. 🙂
GRAZIE!
Io invece sono nel tunnel 🙂
E pensare che parecchie cose le ho scoperte tardi! Poi però non ho più smesso, per me è diventata una componente essenziale.
Io l’ho visto Cruella, e mi è piaciuto tantissimo, sia per le scene, che per l’interpretazione della Stone, che per la storia.
PS
mi sono reiscritta da te diverse volte ma non c’è niente da fare, non ricevo la notifica dei post, non so perché
Oh Silvia scusami per tutto il disturbo!
Io non ho le notifiche per ogni post: ho solo la newsletter settimanale che parte ogni sabato.
Il mio blog è un casino, come me … abbi pazienza.
Ti ringrazio davvero di CUORE!! <3
It is so, so incredible the depths fashion opens. This woman is dynamic and elegant and a personality no one can soon forget. To see her back story is to learn compassion and empathy and to be stunned at the sheer enigma of force she carries herself from the past into the future with. This shows in her clothing and in her style and sets her apart from the rest.
Thank you for sharing!
To be stunned at the sheer of force that she carries herself from the past into the future is a thought that I share in common with you. In particular I will treasure this force and focus to keep it mind for the next future when I will probabily need it as well.
Thank You so much Jaya! As usual you are able to point out the essence of concepts.
Anch’io, come Alessandro, quando si parla di musica a questi livelli mi sento ignorante. Il post è bellissimo e molto ben documentato. E’ stato un piacere legegrlo, così ho imparato qualcosa .-) Buonanotte mia cara
GRAZIE Licia!!
Onorata.
Sai, fino ad un certo punto anche io ero più sulle onde del pop, poi ho “incontrato” il rock ed è stato un colpo di fulmine totale.
Ormai ne ho bisogno.
Un abbraccio fortissimo.
Non ho ancora visto il film, ma sicuramente ora mi vado ad ascoltare la colonna sonora! Grazie.
Bene!
Poi mi dirai se ti è piaciuta.
GRAZIEEEEEEEEEE
articolo molto interessante^^
alcuni rimandi e riflessioni le leggo per la prima volta qui anche se non credo lo guarderò mai
Ti ringrazio!
Ma sai che anche io non avrei pensato di vederlo?! E invece poi …