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I papaveri sono simpatici, sono semplici, sono spontanei, sono impressionisti sono leggeri, sono allegri, sono l’estate, sono colore, sono calore.
Ma diventano anche tristi, nel momento in cui rappresentano il simbolo che John Mc Crae ha scelto per ricordare le vittime di guerra.
All’inizio della prima guerra mondiale, gli fu chiesto di unirsi alla 1st Brigade, Canadian Field Artillery come ufficiale medico. Nel maggio 1915 durante i combattimenti più pesanti della Seconda battaglia di Ypres, Mc Crae e il suo posto di medicazione si trovavano all’interno del cimitero di Essex Field. Dopo 17 estenuanti giorni e la morte di un compagno, il tenente Alexis Helmer, scrisse la sua poesia immortale “In Flanders Fields”.
SUI CAMPI DELLE FIANDRE
Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto.
Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa
eravamo vivi, sentivamo l’alba, vedevamo
risplendere il tramonto, amanti e amati.
Ma adesso giacciamo sui campi delle Fiandre.
Riprendete voi la lotta col nemico:
a voi passiamo la torcia, con le nostre
mani cadenti, e sian le vostre a tenerla alta.
e se non ci ricorderete, noi che moriamo,
non dormiremo anche se i papaveri
cresceranno sui campi di Fiandra.
Qui recitata da Leonard Cohen
Questo mi ha fatto pensare alla Lomellina, ai suoi papaveri e alle sue vittime di una strage silenziosa, che non è nemmeno una guerra, perché in sostanza non importa a nessuno o quasi.
Ho già parlato di morti silenziose, di diserbanti di glifosato di PM 2.5 e di vivibilità che sono ferite aperte per me.
Per cui non dovremmo stupirci se una volta tanto qualche giornale lancia una notizia che viene un po’ più ripresa, ma della quale nel frattempo ci si è già dimenticati in favore di altri argomenti, alieni compresi.
E non dovremmo stupirci se una intercettazione non fa che confermare ciò che già sappiamo, cioè che persone senza scrupoli non si curano minimamente dei danni causati dai veleni che sversano nei nostri territori sotto forma di “fanghi” pur di guadagnare, anzi, ci scherzano su.
Non è vero che “far male all’ambiente e al territorio equivale a non aver fatto male a nessuna persona fisica.”
Molte persone si ammaleranno e dovranno combattere con tutte le loro forze.
Che situazione triste e che disumanità!
Già .. ed è triste anche che quasi nessuno se ne preoccupi purtroppo.
GRAZIE Luisella <3
Parole sacrosante le tue! Bisogna vigilare sul nostro ambiente, partendo dai rifiuti abbandonati in campagna. Ogni cittadino può fare segnalazioni in merito e chissà che questi incivili la smettano una volta per tutte …
Lo spettacolo dei campi di frumento punteggiati di papaveri è unico … Ogni volta m’incantano e mi si dipinge sul volto un sorriso.
Buona estate!
Hai ragione: anche l’abbandono dei rifiuti è una triste piaga.
Come se la campagna non fosse comunque il nostro ambiente, l’ambiente di tutti.
Come se abbandonare qualcosa non propriamente sotto lo sguardo quotidiano, potesse dare la facoltà di fare come se niente fosse … tristissimo.
Vero: lo spettacolo dei campi invece è da incanto, hai scritto la parola perfetta.
GRAZIE Luciana <3
Buona estate anche a te!
Argomento quanto mai attuale, purtroppo c’è poca voglia di informarsi a riguardo. E mi dispiace vedere come la salute nostra e dell’ambiente venga costantemente messa in secondo piano rispetto all’economia.
Ecco Gabriella, è proprio questo il punto: la salute nostra è dell’ambiente viene costantemente messa in secondo piano. Non ci sono effetti immediati evidenti, quindi si fa finta di non vedere, di non sapere …
Un abbraccio fortissimo
qui hanno fatto già tante analisi del Keu, ..i risultati sono allucinanti. Hanno avvelenato tutto! C’è di messo la mafia..è un disastro.
Oh no Licia … sono affranta … io speravo che la Toscana fosse in una situazione migliore.
Che disastro davvero … e che dispiacere.
E’ terribilmente triste! Gli interessi prevalgono sempre
Vero Luisa … il maledetto dio denaro …
Ah, poppies, a flower of death. Wars indeed are inhumane, no matter the seeds behind them, yet I cannot help but feel the cleansing is also sometimes desperately needed. The fighters on both sides are heralds of change and their courage is feeling to resonate with.
The poem you share touches me with its elegant language and the vibrancy of the raw, taxed emotion behind it.
Thank you for sharing your final words on the ugliness of harm!
Thanks to YOU Jaya who always enrich me with your precious words, giving further perspectives and food for thought.
abbiamo trasformato la nostra terra in una discarica occulta, ci stiamo seppellendo sotto i fanghi che avveleneranno anche i papaveri.
ml
Già … una avvilente tristissima verità.
Ed è assurdo oltre che terrificante.
Dovremo riuscire prima o poi a diffondere coscienza civica. Far male all’ambiente significa mar mal a se stessi. Grazie per aver trovato i modi gisti per ricordarlo
GRAZIE a TE per il prezioso contributo!
Speriamo davvero che la coscienza civica si diffonda.
Un abbraccio