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Stanislav Evgrafovič Petrov: non tutti conoscono questo nome, eppure è il nome di un uomo al quale dovrebbe andare gratitudine universale.
Era il 1983, anno in cui ARPANET ha adottato il protocollo TCP/IP che è diventato la moderna Internet, anno in cui Microsoft rilascia la prima versione di Word per MS-DOS, ma anche anno in cui Reagan pronuncia il famoso discorso che avvia l’Iniziativa di Difesa Strategica: SDI, più comunemente conosciuta come “scudo spaziale” che alcuni mass media hanno anche ribattezzato Star Wars – Guerre Stellari.
Un discorso basato sulla necessità di fronteggiare un eventuale attacco nucleare da parte dell’Unione Sovietica che si concludeva così:
miei concittadini americani, stasera stiamo lanciando uno sforzo che contiene la promessa di cambiare il corso della storia umana. Ci saranno rischi e i risultati richiedono tempo. Ma credo che possiamo farcela. Mentre varchiamo questa soglia, chiedo le vostre preghiere e il vostro sostegno.
Dall’altra parte del mondo, allo stesso modo, erano pronti ad intercettare qualsiasi missile attraverso il sistema satellitare OKO, implementato con un nuovo software: Krokus (che nella mia mente visualizzo come un fiore).
Come se non bastasse la tensione creata da Reagan nel definire la Russia “impero del male,” il primo settembre un Boeing partito da New York con destinazione Seul viene abbattuto per “sconfinamento nello spazio aereo sovietico.”
In questo clima di preallarme estremo, si arriva al 26 settembre, giorno iniziato da soli quattordici minuti quando accade qualcosa che potrebbe provocare una terribile reazione a catena.
Davanti al monitor nella base Serpukhov 15 c’è un analista, chiamato a sostituire un collega, quando il sistema segnala un missile e tutti gli allarmi iniziano a suonare.
Nei minuti successivi cala l’angoscia insieme ad altri quattro segnali per un totale di cinque missili diretti verso l’Unione Sovietica.
Tu cosa avresti fatto? Come avresti reagito?
Per nostra fortuna Stanislav Petrov ha saputo mantenere la calma e soprattutto ha deciso di seguire il suo istinto, evitando di far partire una chiamata che si sarebbe rivelata fatale.
La verifica sui radar infatti non rileva alcunché e poco prima del previsto impatto Krokus cancella i segnali, riprendendo il suo normale funzionamento.
Krokus forse era più sensibile alla Natura che alla tecnologia dato che i successivi accertamenti hanno rivelato la causa “dell’abbaglio:” i riflessi di luce dei raggi solari sulle nuvole.
Molnija: Молния in russo significa fulmine ed è il nome che è stato dato a una serie di satelliti, che sono stati lanciati in un’orbita altamente ellittica per consentire loro di raggiungere le regioni dell’estremo nord del Paese.
Questi satelliti quel 26 settembre si trovano allineati al sole e alla terra sulla quale i raggi cadono perpendicolari per l’equinozio e ciò causa l’inganno, tanto da passare alla storia come Incidente dell’Equinozio di Autuno.
Il destino ha voluto “allineare” anche Petrov, che non avrebbe dovuto essere in servizio.
In un’intervista rilasciata a Time, Petrov dice: “se avessi inviato il mio rapporto su per la catena di comando, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.”
Io però vorrei mostrarti queste brevi dichiarazioni alla BBC
Più che dalle parole sono stata colpita dalle immagini.
Un uomo semplice.
Pochissime cose.
Le sigarette uniche compagne.
E quei tre libri.
Non riesco a cancellare dalla mente l’immagine di quei libri: invecchiati come lui, sottili, ingialliti, sdraiati, solitari.
Non potendo leggerli cerco di leggere sul suo volto l’umanità.
La capacità di comprendere l’eventualità dell’errore, di contemplare la fallibilità, di accettare il dubbio e di seguire l’istinto.
E spero di poter imparare.
Sulla storia di Stanislav Petrov è stato girato anche un film: L’uomo che salvò il mondo
Tu lo hai mai visto?
No, mi manca come film e non sapevo di questi attimi in cui c’è stato solo del sangue freddo.
Però pongo una domanda: se fosse scoppiata una guerra nucleare allora, oggi cosa ci sarebbe? Solo morte e distruzione, o una maggior consapevolezza e, magari, un mondo più sano?
Non lo sapremo mai, perché non avremo mai la controprova! 😉
Bell’articolo, come praticamente ogni volta!
GRAZIE Alessandro!
Bellissima domanda!!
In effetti se c’è una cosa certa è che abbiamo dimostrato di non imparare nulla dal passato.
Una citazione ricorrente di Warren Buffet dice che “quello che abbiamo imparato dalla storia è che le persone non imparano nulla dalla storia” … che dire … non fa una piega … salvo il fatto che nel frattempo lui due concetti li ha messi insieme visti i risultati …
Ecco, forse una cosa la abbiamo capita: il motore di tutto è il denaro.
Sbaglio?
Non so se è solo il denaro, il potere che muove tutto. Oppure il denaro è un mezzo per il potere, che forse è ancora più grande? E magari tralasciamo il piacere? Che oltre che dal potere, deriva di certo dal sesso…
Ci stiamo incasinando, dici?
Beh, sono quei discorsi che hanno tante domande, ma di risposte poche (o troppe, dipende da come la si vuol vedere) e non si capisce mai se sono una perdita di tempo o se invece portano a una crescita personale. 😉
No io non penso che sia una perdita di tempo, e sicuramente è una crescita personale.
Forse questi discorsi non portano a niente per una singola persona, ma abituarsi a riflettere e a cercare di migliorare è qualcosa di importante che possiamo fare a prescindere.
Forse è anche un po’ così che si arriva ad essere come Petrov. O no?
Sicuramente il denaro è un mezzo per il potere, questo è indubbio..
Concordo! 🙂
Ancora GRAZIE Alessandro!
Non ho visto il film ma avevo una qualche conoscenza dell’accaduto. Grazie per averne parlato e per aver sottolineato l’immagine di quei tra libri, un’immagine piena di poesia e triste malinconia
Vero?!
Io sono proprio rimasta colpita da quei tre libri, oltre che ovviamente da un uomo come Petrov.
GRAZIE Luisa! <3
Per fortuna ci sono stati uomini così, quello che hai citato, un altro militare sovietico e uno americano, grazie a loro si è evitata la terza guerra mondiale, e ci si è andati davvero molto vicino!
Buona serata e buona domenica 🙂
Altrettanto a te!
Con un abbraccio fortissimo e gli occhi non a cuore, ma a forma dei dolcetti al cioccolato che hai proposto!
Ah dunque ce ne sono altri due?!
Silvia ci racconti? GRAZIE!
Sicuramente poi mi documenterò!
È solo dalla guerra, purtroppo, che nascono periodi di vera pace e di ripresa economica. La pace rende stupidi e difatti basta osservare cosa siamo diventati, così adagiati sui famosi allori…
Hai solo ragione.
In effetti non siamo proprio capaci di apprezzare NIENTE. E regrediamo invece di progredire, questo è indubbio.
GRAZIE Lu!
Eccolo! Conoscevo la storia ma ammetto che non ricordassi il suo nome. Chissà cosa avrei fatto, al suo posto.
Difficile a dirsi … io poi che mi faccio perennemente sopraffare dall’ansia … ho solo da imparare dalla calma, dalla lucidità, e dalla estrema umanità di quest’uomo.
GRAZIE Gabriella!
fa impressione scoprire dopo oltre trent’anni che quel giorno siamo stati a un passo dalla guerra nucleare e magari dalla fine dell’uanità sulla terra.
brividi!
ml
Vero: fa davvero molta impressione.
E fa anche riflettere sulla precarietà come giustamente sottolinei tu, così come sull’importanza di tutta quella sfera di caratteristiche umane che banalmente potremmo riassumere nella classica definizione: buon senso, mai troppo scontato.
GRAZIE Massimo!