LA SABBIA NELLA MENTE

LA SABBIA NELLA MENTE

La sabbia nella mente di Antonio Migliorisi è stato una sorpresa per me.

In genere prima di leggere un libro sono curiosa, come tutti leggo sempre la quarta di copertina o la anteprima, e inevitabilmente “visualizzo” quella che è la mia ipotesi.

In questo caso devo dire che il titolo è stato profetico, perché mi ero immaginata qualcosa di diverso.

Ringrazio dunque sentitamente Antonio Migliorisi per avermi piacevolmente sorpresa, e con lui ringrazio anche Manuale di Mari per aver reso possibile questa scoperta.

Antonio Migliorisi è un prestigioso architetto originario della regione Marche, attivo in molti ambiti tra cui l’insegnamento.

Sicuramente si può parlare di architettura anche riferendosi a La sabbia nella mente, per come è costruito.

Mi aspettavo di fare un viaggio nella psiche, e invece ho vissuto un’avventura imparando anche interessante aneddoti su Mnemosine: personificazione mitologica della memoria.

In generale la lettura rivela che Antonio Migliorisi è un profondo conoscitore di varie materie, scrupoloso con i dettagli e esaustivo nelle situazioni.

E le sue competenze conducono il lettore insieme ai protagonisti in un intreccio ricco di risvolti e colpi di scena.

Il risultato è indubbiamente degno dei best seller internazionali.

Il libro si apre e si chiude in situazioni accompagnate da musica jazz come “sottofondo.”

Personalmente ho trovato una analogia tra il jazz e il libro stesso, come ritmo trascinante caratterizzato da virtuosismi solistici: i virtuosismi di Antonio Migliorisi. 

Ecco il booktrailer

che ne dici?

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

Finché il caffè è caldo è il primo dei best seller della trilogia di Toshikazu Kawaguchi川口俊和, ne avevamo già parlato qui

Tra l’altro, leggendolo, ho trovato anche una bella descrizione sull’ormai famoso caffè del sifone

Nel libro viene descritto come caffettiera a depressione, però a me non piace granché la parola “depressione” unita alla caffettiera, che invece rappresenta un piccolo momento felice.

Ad ogni modo il rituale è raccontato così:

Nagare versava acqua calda in un’ampolla inferiore, poi la portava a ebollizione per consentirle di salire attraverso il sifone nell’ampolla superiore, dove versava il caffè macinato, che veniva poi filtrato di nuovo nell’ampolla inferiore.

Il caffè ha un ruolo importantissimo nella particolarità delle storie raccontate in Finché il caffè è caldo, storie che toccano nel profondo.

Se tu avessi la possibilità di dire qualcosa che avresti dovuto o voluto dire, in un momento che però è già fuggito via, cosa sarebbe?

Lo so, qui si va molto sul personale, perché questi pensieri in genere sono dedicati agli affetti.

Condividi pure tutto ciò che vuoi.

Io intanto proporrei anche una variante più fantasiosa, un po’ alla keep calm

Come ad esempio far presente a Michael Stipe che la decisione dei R.E.M. “di smettere di essere una band” ha causato una perdita per la musica.

Oppure, volendo rimanere in Giappone, chiedere a Sofia Coppola se aveva previsto quanto i fan di Lost in Translation non avrebbero permesso che il sussurro “si frapponesse” tra loro e la curiosità di scoprire le parole di Bill Murray nell’orecchio di Scarlett Johansson

O ancora semplicemente ringraziare Meryl Streep ora e sempre per aver dimostrato al mondo che la vera Bellezza non ha canoni, e che produrre King Kong avrebbe dovuto presupporre la conoscenza dell’importante messaggio di fondo su chi sono i veri mostri.

Tutto ciò sempre e solo finché il caffè è caldo

Devo riconoscere l’idea indubbiamente geniale dell’autore, che tra l’altro ha fatto una scelta inconsueta per il contesto: nel libro stesso ci racconta che

il caffè era arrivato in Giappone nel periodo Edo, verso la fine del XVII secolo. All’inizio non soddisfaceva le papille gustative giapponesi, e di sicuro non veniva considerato una bevanda gradevole, ma del resto non c’era da stupirsi visto che sapeva di acqua nera e amara …

Per fortuna poi le cose sono cambiate laughing

E tu, hai amato il caffè da subito oppure hai vissuto una evoluzione?

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