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Per due volte ho sottolineato come i Francesi fossero stati più avanti nel rapportarsi con un colosso come Amazon ma stavolta decisamente arriviamo prima noi, e siccome si tratta di un tema importante come i diritti dei lavoratori, sono particolarmente contenta.
Ebbene sì: pare davvero che lo sciopero in programma per lunedì 22 marzo sia il primo in assoluto che vedrà coinvolti tutti i comparti: logistica trasporti e consegna, sia per quanto riguarda i dipendi diretti che per gli interinali.
Oltreoceano è in atto una battaglia sindacale limitatamente allo stato dell’Alabama che ha però incassato importanti endorsements: il presidente Joe Biden, diversi membri del Congresso, tra cui i senatori Bernie Sanders e Marco Rubio, altri sindacati come come la NFL Players Association, la MLB Players Association, e Black Lives Matter.
Questa è la testimonianza diretta di Jennifer Bates: impiegata presso il magazzino di Bessemer.
Tu conosci magari qualcuno che lavori presso Amazon?
Sarebbe interessante ascoltare una dichiarazione dalla viva voce di chi è coinvolto in prima persona.
Le varie sigle sindacali hanno comunicato le motivazioni dello stop: carichi e ritmi di lavoro, contrattazione dei turni, riduzione dell’orario dei driver, stabilizzazione di tempi determinati e interinali, rispetto delle norme su salute e sicurezza.
Va da sé che siamo tutti consapevoli che dietro la nostra comodità di ricevere la merce a tempo di click ci sono persone che lo rendono possibile ad orari e in tempi non certo istituzionalmente canonici.
Come sappiamo Jeff Bezos si è dimesso a febbraio con questa lettera: parla di persone di talento, di orgoglio, di salario minimo e di sostentamento.
Indubbiamente gli va dato atto di aver costruito un impero, ecco i punti che ha fissato come principi di leadership.
Darwinismo intenzionale e politiche rank and yank, due su tre o anytime feedback tool non vengono menzionate nonostante una famosissima inchiesta del New York Times abbia portato a galla vari aspetti incresciosi.
Aspettiamo dunque di sentire anche le voci italiane.
Amazon è un colosso, non solo per la dimensione dei suoi magazzini quanto per la loro distribuzione e la velocità con cui sposta le merci e le consegna.
Nei mesi scorsi ho spulciato nelle attività di Simone Tasso, che originario della Val Brembana, realizzò la prima rete postale europea nel 1490, rete che per 200 anni permise di effettuare consegne da un capo all’altro dell’Europa in soli 5 gg.
Non mi dilungo, ma la comunicazione e gli scambi commerciali sono essenziali all’attività umana. Fare il postiglione o il magazziniere (e loro derivati) nel 1500 o nel 2021 richiedono in ogni epoca doti minime di conoscenza, la fonte di guadagno dello spedizioniere purtroppo aumenta al diminuire della professionalità degli addetti.
Il tempo è fonte di guadagno per l’imprenditore, ma il tempo è anche l’unica mezzo che ha in mano il lavoratore. Lo sciopero diventa l’unica arma per fermare il tempo allo scopo di ottenere condizioni migliori.
Grazie per questo contributo: la tua ricerca è molto interessante.
La proporzione inversa tra guadagno e professionalità è purtroppo una triste realtà, ed io ci vedo un regresso, presupponendo proprio che teoricamente dovremmo aver fatto passi avanti rispetto al 1500 … ma come giustamente osservi, non è così.
Fermare il tempo. Una bella metafora in fondo.
Ti ringrazio e tengo senz’altro questa importante punto di riflessione.
Hai ragione ha metterlo in evidenza: questa volta siamo i primi e c’è da andarne fieri!
Non si tratta di demonizzare Amazon, una realtà importantissima dei nostri giorni che per tanti rappresenta non solo una comodità ma anche la sola possibilità di accedere a certi beni non reperibili in zona.
Si tratta del rispetto dei lavoratori da parte di un’azienda che non ha nessuna scusa per non farlo tipo la mancanza di fondi (!): sono i suoi dipendenti che hanno portato il suo fondatore al vertice degli uomini più ricchi del pianeta. La strategia, l’algoritmo, non porterebbero a nulla senza le persone che ci lavorano.
Se Amazon prendesse poi una posizione a favore dei lavoratori, nel pieno rispetto delle regole vigenti, sarebbe un esempio fondamentale per tutti.
Stiamo a vedere…
Nel mio piccolo comunque, preferisco sempre andare nei negozi, soprattutto in libreria. Certo non trovo sempre i libri in lingua straniera e per quelli, o per “La formula di Erone”, ammetto di aver aspettato trepidante il corriere.
Un abbraccio ai dipendenti Amazon ❤️
Luciana! <3
Innanzitutto fammi dire QUANTO bene ti voglio!!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Ovviamente sottoscrivo ogni tua parola: le idee sono importanti, ma altrettanto lo sono le persone che con il loro lavoro ne concretizzano la realizzazione.
Le stesse persone che poi permettono anche all’economia di girare … altrimenti tutto il sistema cadrebbe come un castello di carte.
E davvero chi è più “in vista” ha un ulteriore motivo per dare il buon esempio.
Ah, Amazon, giant that it is! I do not know anyone who works at Amazon, hence I am left outside to wonder at how the world’s demands are fulfilled. There are people working perhaps tiredly to fill all those boxes that arrive at my mailbox; one paintbrush at the bottom of a big box offers a small hint at behind the scenes.
I say be grateful every time you press that order button. Even if you are thanking a screen, sending off your dollar signs, somewhere, someone is in need of gratitude.
Thank you for sharing this heartfelt piece!
Dear Jaya you are absolutely right!
I say be grateful with you.
… “one paintbrush at the bottom of a big box offers a small hint at behind the scenes” your poetry is in every single word you write, so I am also grateful to YOU for sharing such beauty also here. <3
Difficilissimo entrare in quest’argomento. Siamo tuttз coinvoltз ma allo stesso tempo è un cane che si morde la coda. Perché non si capisce più chi sia ad avere il potere. Siamo noi che compriamo? I dirigenti? La società che vuole tutto subito?
Hai assolutamente ragione. Io in primis, combattuta e in conflitto.
In generale è sempre più difficile mantenere la rotta.