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Avanti, parla un ordine o un invito perentorio?
Cambiando l’intonazione può essere entrambe le cose.
E se la richiesta arriva da un’amica di vecchia data ed il tono è semplicemente curioso?
Come mi è accaduto leggendo il libro di Giulia Caminito, anche in questo caso ho riscontrato un modo di scrivere del tutto anticonvenzionale anche se non sono stata conquistata allo stesso modo.
All’uscita di Porci con le ali, libro di esordio di Lidia Ravera, io leggevo ancora Topolino ma l’eco dello scalpore generato mi è rimasto impresso, così come l’onda post sessantotto che ha portato con sé un cambio epocale.
Questo libro riporta in quegli anni, in maniera però lenta e alternata, più come una risacca che lambisce pian piano.
E pian piano ci si rende conto che la storia è stata costruita appositamente come impianto su un fondamento ben preciso: la base, il vero fulcro di tutto il racconto.
Se da una parte ero curiosa di approfondire una pagina di storia italiana della quale non ho mai letto, ma che ho vissuto a colpi di racconti di cronaca, dall’altra mi sono ritrovata a mettere in discussione il mio modo di pensare.
L’impegno costante su me stessa per eliminare giudizi e pregiudizi è davvero efficace?
E ancora: avrei avuto lo stesso punto di vista se non mi fossi trovata di fronte a una “nonna” perfetta?
Quanto spesso abbiamo detto poi che non basta partorire per essere madri, ma se la vita offrisse una seconda occasione?
Io sono fermamente convinta che i bambini e i ragazzi ci insegnino costantemente, e che siano salvifici.
Gli spunti di riflessione inoltre spaziano dalla controversa questione del saper perdonare sé stessi, all’istinto di sopravvivenza.
Dal potere intrinseco del silenzio, ai benefici della musica.
Dalla coerenza all’ipocrisia.
Tutto ciò è una porzione di quanto scaturito dai discorsi con Monica: anche questa volta devo a lei questa lettura, così come devo a lei l’arricchimento a livello umano che ne ho potuto trarre.
Tu che ne pensi?
Preferisci che un libro sveli una storia o una riflessione?
Avanti, parla …
“L’odore del caffè mi ha spinta verso il piccolo bar delle colazioni.”
Entrambi, dipende dal genere. E dal contenuto. I bambini e i ragazzi salvifici mmh… non per me, ma questo è un argomento di cui si può avere opinione diversa 😉
Assolutamente sì! Anzi, sentiti pure libera di esprimere il tuo pensiero: magari sono io che sono stata molto fortunata.
Nel libro è una bambina ad aprire la breccia che innesca un processo di cambiamento irreversibile, per questo per me è stato come trovare un riscontro alla chiave di lettura personale, ma ovviamente non è detto che sia l’unica interpretazione possibile, quindi mi fa sicuramente piacere avere una visione differente.
Grazie!
Allora brava l’autrice a dare vita ad un personaggio che ti ha parlato così in profondità! Poi noi siamo geneticamente improntati a farci ‘intenerire’ dai cuccioli.
Vero!
Di qualsiasi specie!
Che poi crescono più o meno bene … purtroppo …
Sai che non lo so?.. Te lo confesso, io non leggo molto né storie né riflessioni. Ho passato la mia vita a leggere di matematica e anche di scienze che alla fine sono diventata monocorde 🙁 Sto aspettando di disintossicarmi essendo in pensione, ma è dura. Mi ritrovo sempre a leggere di quegli argomenti. Ecco, ti ho raccontato 😀 Buona serata 🙂
Carissima Licia io invece di matematica e di scienze so pochissimo purtroppo. Mi si è aperto un mondo grazie a Lorenzo: mio figlio. Fin da piccolo i numeri sono stati un po’ la sua natura.
Per cui tu consigliami cosa, come e quando leggere, e mi farai felice: ho tutto da imparare!
GRAZIE!
Dipende dai momenti: a volte mi basta una storia, ben costruita se voglio svagarmi, altre volte, in momenti più riflessivi, sono attratta da un contenuto che mi induca a concentrarmi e ponderare
In effetti anche io per quanto riguarda la lettura sono onnivora.
In assoluto preferisco i gialli, ma leggo di TUTTO, anzi, sono rimasta piacevolmente sorpresa da libri che teoricamente avrei sottostimato.
Entrambi. Secondo me una riflessione non può prescindere da una storia. Bello lo spunto che offri. Grazie Claudia
GRAZIE a te Laura!
In effetti hai ragione: ogni storia ci apre una porta su qualche tipo di riflessione.
Questa è LA domanda. E io, purtroppo, non ho la risposta. Perché a volte sento di aver bisogno di essere trascinata dalle parole, dalla storia pura e semplice, altre volte ho bisogno che la riflessione di chi scrive mi aiuti a riflettere io stessa. Alla fine, purché sia libro!
Alla fine hai assolutamente ragione! Libro = interesse.
Ed è anche vero che dipende molto dai momenti che attraversiamo, dai pensieri che abbiamo già nella testa, dall’umore con il quale arriviamo al prezioso momento in cui possiamo concederci la lettura.
Un abbraccio fortissimo.
Ciao Claudia. Intanto eccomi, i tuoi articoli finiscono in posti diversi della mail, e me li perdo. Ora forse ho imparato dove cercarli. Quanto alla lettura, per me una storia senza spunto di riflessione, per bella che sia, mi lascia il vuoto. I libri che citi aprono enormi spazi di riflessione, per quanto hanno fatto all’epoca, per quanto è stato perso dopo. Aspetto anch’io, intanto, i suggerimenti scientifici di Licia 🙂
Ciao Paola!
Ma nooooo! Perdonami! Nemmeno con le mail ce la faccio ad essere nel posto giusto … che impiastro totale che sono!!
GRAZIE per la pazienza e per la costanza nel cercarmi!
Hai ragione: il BELLO è ciò che ci rimane nel cuore, o anche solo nel ricordo dei pensieri nati leggendo.
Un abbraccio fortissimo e ancora grazie!