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Ed eccoci di nuovo a parlare del Premio Strega, anche se in questo caso mancato, nonostante da più parti si siano moltiplicati pronostici e tifoserie in favore del libro L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito Edizioni Bompiani.
Ancora una volta per questa lettura devo ringraziare Monica che dopo avermi raccontato le sue impressioni mi ha detto “però voglio sapere cosa ne pensi tu.”
In primis ho adorato il modo in cui l’autrice si è liberata della formula dialogo/virgolette inserendo anche i discorsi in forma diretta in un unico flusso ininterrotto di parole.
Più che un lago, in effetti un fiume, uno scorrere serrato, una corrente trascinante dalla quale il lettore si lascia condurre pago di una costante assenza di staticità, che al contrario costituisce una preponderante caratteristica del lago.
L’acqua del lago è anche tipicamente fredda, e se da un lato ho davvero ammirato la scrittura, per quanto mi riguarda non sono riuscita ad immergermi.
Ho letto il libro con quella curiosità che accelera la lettura, e per tutto il tempo ho avuto la sensazione che avrei trovato nelle pagine successive qualcosa di oscuro, come le profondità lacustri che lasciano quel perenne senso di inquietudine, ma non è stato così.
O meglio, Giulia Caminito ha descritto la cattiveria nella sua presenza celata ma latente all’interno dell’animo umano. Eppure è come se insieme alla consapevolezza, andasse ricercata anche l’intenzione.
La narrazione in prima persona non svela mai il nome della protagonista, che apparirà soltanto come firma ad una lettera, e allo stesso modo cela l’io profondo, che tanto quanto il presepe subacqueo, giace sommerso manifestandosi soltanto in alcuni momenti che però rimangono sospesi, tronchi come moli che forniscono solo lo slancio per tuffarsi.
Non ci sono mai conseguenze, tutto scorre, tutto procede nell’indifferenza.
Per cui alla fine io mi paragono ai “limoni abbandonati fuori dal cancello” (citazione dal libro) … chiedendomi se non fosse questo il vero intento.
Ti consiglio anche la valutazione “pro e contro” di Matavitatau che parte dall’analisi delle note finali.
Leggendo le note però il mio pensiero ha deviato un po’ la rotta per focalizzarsi principalmente su un tema che mi sta molto a cuore, e che riconduce al personaggio che in me ha suscitato maggiore empatia: Iris.
Se hai già letto, o leggerai il libro, ne capirai sicuramente il motivo. Aspetto dunque di sapere come trovi tu l’acqua del lago.
Curiosa coincidenza: proprio del lungolago di Anguillara mi aveva parlato Loredana regalandomi anche la foto della sua tazzina di caffè che in caso ritrovi qui.
Sentiti pure libera/o di mandarmi la tua tazzina preferita quando vuoi: mi farà piacere condividere altri bei viaggi di tazzina in tazzina …
Grazie del consiglio. Buon weekend!
GRAZIE a te Luisella!
Abbraccione <3
E vabbè, mi tocca proprio leggerlo 😉
Lucy poi ovviamente aspetto il tuo parere!
GRAZIE <3
Io invece ho iniziato “Due vite” il giorno della proclamazione del vincitore. Al momento la scrittura mi sembra molto bella, ma non posso dare ancora alcun parere.
Gabriella non vedo l’ora di conoscere il tuo parere finale, GRAZIE! <3
Ciao Claudia! Dopo l’iscrizione al tuo blog, non riuscivo a capire dove finivano i tuoi post, e finalmente li ho trovati. Ho letto la recensione del libro, e mi hai incuriosita, anche se sono sempre un po’ restia a leggere le nuove uscite. Vedremo, fra pochi giorni comincio le ferie e ti racconterò. Complimenti per il tuo blog, che mi sembra molto intrigante, e variegato: non parli di un solo argomento come me ;). Buonanotte
GRAZIE Paola!
Innanzitutto ti ringrazio per la pazienza: il mio blog è anomalo in effetti, e non so dirti quanto sono felice di leggere che hai gironzolato tra le varie categorie!
Sì: io non riuscivo a pensare ad un solo argomento, sono troppo un caos vivente 😀
Ti auguro buone ferie nell’attesa di leggerti!
Un abbraccio fortissimo.
Splendida recensione di un libro molto bello. Grazie 🙂 E’ da tener presente.
Buonanotte a te mia cara 🙂
Cara Licia ti ringrazio tanto TANTO!!
Abbraccione <3
Ho preso in biblioteca il precedente libro di Caminito: magari va meglio!
E ripeto anche qui da te: in confronto a Trevi, «L’acqua del lago» è perfino da Nobel! IMHO…
La grande A?
Bene, speriamo!
Dunque aspetto curiosa la tua recensione.
Riguardo a Trevi a questo punto la domanda sorgerebbe spontanea …
In effetti risolvere l’esistenza è praticamente impossibile.
Io per esempio non riesco a rapportarmi al lutto con il concetto di “mal comune mezzo gaudio” e trovo che molti aspetti non possano che rimanere del tutto personali.
Ovviamente ci ritornerò se e quando avrò letto il libro, nel frattempo lascio il link qui
https://matavitatau.wordpress.com/2021/06/16/due-vite-di-emanuele-trevi/