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Keep calm and pet therapy è un’iniziativa molto carina proposta dall’Istituto Cavanis di Possagno in provincia di Treviso.
Non è la prima volta che chiacchieriamo di keep calm con riferimento alla scuola, ti ricordi dei ragazzi del Liceo Fanti?
Ho provato a contattare l’Istituto paritario Cavanis ma purtroppo non ho avuto risposta, comunque la loro iniziativa è pubblicata sul sito.
La Treccani ci spiega che la Pet therapy è una terapia non ufficiale per la quale taluni disturbi psicologici o del comportamento vengono curati concentrando il paziente sull’affetto nei confronti di un piccolo animale domestico: cane, gatto, ecc.
Per cui il keep calm ci sta alla grande, ma la scuola?
Il progetto si è svolto al termine delle lezioni, dal 9 al 12 giugno e ha voluto unire una reintroduzione dell’esame di quinta elementare, abolito nel 2004, ad un efficace sistema distensivo ed emotivo come la pet therapy.
Keep calm and pet therapy per affrontare l’esame.
Cosa ne pensi?
Io vorrei cogliere l’occasione per allargare il discorso alla presenza degli animali nella vita delle persone più in generale.
Sempre più spesso quadrupedi pelosetti affiancano bipedi in quasi tutte le fasi della vita.
Sempre più spesso capita di vedere cani sul passeggino.
Da poche settimane l’Enac ha esteso la possibilità di far viaggiare in cabina anche i pet che superano i dieci chilogrammi di peso.
Quindi perché non a scuola? Chiedo.
Qual è il tuo parere?
Buongiorno cara,
quando si tratta di studiare e di progetti interessanti, io mi unisco volentieri.
Che bassottino bellissimo. Io ho più dimestichezza con i gatti, ma trovo che i nostri cari pelosi arricchiscano decisamente le nostre vite!
Ti abbraccio, buon week – end.
Sono rimasta a dormire dai miei genitori e mi godo la mia città.
Quando avevamo il gatto, papà diceva sempre che nella nostra casa 🏡 battevano cinque cuori, è sempre stato un componente della famiglia a tutti gli effetti!
Quanto lo abbiamo amato e quanto amore 💘 ci ha donato.
Mi manca ancora tantissimo, pure a distanza di così tanti lustri. Naturalmente li abbiamo amati tutti, anche Silvestro che ci aveva adottati. Andava a spasso con i miei genitori.
Un cane 🐕 vestito da gatto 🐱
Sempre bellissime le tue iniziative!
Urge un caffè ☕️
Un abbraccio
❤️
Cara Valy anche io ho più dimestichezza con i gatti.
La frase di tuo papà è meravigliosa e lo descrive in modo molto incisivo, non lo dimenticherò.
Molti forse dicono che gli animali sono parte della famiglia, ma “cinque cuori che battono” è qualcosa di unico, è personale, è dolcissimo ed è di una sensibilità rara.
E Silvestro? “Un cane vestito da gatto” un cuore, che aveva percepito l’anima dei tuoi genitori, per questo li seguiva.
Sono davvero felice per il tuo weekend!
BUON caffè e abbraccione!
C’è tutto un problema di allergie e problemi vari da affrontare
Anche al delirio è vietato far entrare animali e credo giustamente
Hai ragione Allegro, chi non è allergico spesso si dimentica di questo aspetto, grazie per averlo sottolineato.
Argomento interessante, iniziativa lodevole! Ho apprezzato molto, di recente, la presenza di un volontario con il suo cucciolo in un ambulatorio medico per bambini. I bambini ne beneficiano sicuramente! Penso che l’ambito di applicazione della pet therapy possa essere ampliato, come nel caso da te citato.
Amo i cani, mi dispiace però che ormai siano ammessi praticamente ovunque mentre aumentano i luoghi in cui i bambini non sono graditi.
In particolare mi dispiace vedere i cani nei ristoranti seduti a tavola sulle gambe dei padroni, oppure andare all’ufficio postale e ritrovarmi con un cane che alita all’altezza della mia faccia in braccio al suo (alto) padrone in fila davanti a me… Che dire poi di chi porta il cane a spasso nei parchi dove giocano i bambini, nonostante i cartelli di divieto e la presenza di aree di sgambamento cani ormai piuttosto diffuse? E cose del genere.
Ognuno ama il proprio cane e lo considera uno di famiglia, ma per gli altri rimane un animale, non dovremmo mai dimenticarlo. Tu che ne pensi?
Mi fa piacere leggere di questo laboratorio medico pediatrico: i bambini non dovrebbero conoscere la sofferenza, dunque qualsiasi cosa possa in qualche modo regalare un sorriso o un sollievo è benedetta.
D’altro canto purtroppo va constatato che ciò che sottolinei è tristemente vero: non è raro rilevare casi, situazioni o luoghi in cui i bambini non sono graditi.
E penso che tu abbia ragione.
Penso anche che il rispetto sia un valore fondamentale.
La tua conclusione contiene esattamente la chiave e davvero non dovremmo dimenticarlo.
Un cane merita affetto e cure come componente indiscusso della famiglia, componente animale però. Con tutto l’amore del caso, un cane non è un figlio.
Mi sembra un’iniziativa interessante. credo che avere a che fare con piccoli animali sia sempre utile, a patto che non vengano trattati come un giocattolo: vanno curati e rispettati, e magari possono essere anche un’occasione per insegnare ai bambini a prendersi la responsabilità di un essere vivente, occuparsi di nutrirlo e accudirlo.
Raffa ti ringrazio per aver aggiunto questo aspetto importante: l’educazione alla cura di un essere vivente, l’importanza di non considerare nessun animale domestico come un giocattolo e la responsabilità di accettare anche eventuali lati negativi.
Non so. A meno di casi estremi per me animali a scuola, soprattutto durante esami,per me tendono solo a distrarre. Fuori dagli esami o nella pausa, perché no?
Giusto Antonio: nel caso specifico dell’esame va considerato anche l’elemento concentrazione, in effetti il confine può essere sottile specialmente se si tratta di bambini.
Buongiorno Claudia. Penso che a scuola dovrebbero insegnare soprattutto il rispetto per gli animali e la natura. 🙂
Sono d’accordo Nadia.
A molte persone il rispetto manca totalmente, eppure è di fondamentale importanza.
Mi sembra una buona iniziativa, abbinata al costante insegnamento del rispetto per gli animali, oltre che per gli umani.
Come ha detto Alle, bisognerebbe anche tener conto del problema delle allergie …
Vero Luisa.
A proposito di allergie, colgo il tuo spunto per aggiungere un dettaglio al contrario: i miei gatti mi hanno donato l’immunità alla toxoplasmosi che è stata importante durante la gravidanza, ma che al tempo stesso rappresenta chiaramente l’importanza di conoscere ogni aspetto che comporta il contatto con gli animali.
Fondamentali poi rispetto e responsabilità per sconfiggere anche il triste fenomeno degli abbandoni.
Grazie , Claudia, per la tua gentile risposta e per l’interessante informazione riguardante le toxoplasmosi!
GRAZIE a te, sempre. Luisa <3
scusa: LA toxoplasmosi 🙏
Penso che sia una iniziativa interessante, del resto stanno pensando di far portare il proprio animale anche al lavoro per alleviare lo stress. Che gli animali possano essere di aiuto, sia in ambito di malattia che di problemi psicologici ormai è assodato, a scuola la cosa è un po’ più complicata per eventuali problemi individuali di allergie o altro. Detto questo penso che potrebbero essere utili per cercare di smorzare i bulli e chi ha altri problemi caratteriali. Buon fine settimana Claudia. 😊
GRAZIE Silvia! La tua sensibilità è sempre un valore aggiunto: il bullismo è una grave piaga e ogni sforzo per debellarlo è assolutamente importante.
Visto che i linguaggi utilizzati finora non hanno prodotto grandi risultati, ogni tentativo per smorzare esplosioni di rabbia e cattiveria è indubbiamente rilevante.
Un abbraccio e buon fine settimana anche a te!
La Per Therapy per fortuna è un fenomeno che si sta diffondendo, ho un’amica veterinaria che con una sua collega etologa l’hanno sperimentata persino con pazienti tetraplegici.
I risultati ci sono sempre stati.
Li’ dove c’è sofferenza, anche personale il rapporto con un animale è importante, con un animale puoi giocare, parlare toccaelo e “sentirlo”.
Ho sempre vissuto con almeno un gatto da quando avevo sette anni.
Non potrei farne a meno, poi cane o gatto o cavallo, per esempio, ognuna di queste specie è più o meno adatta in alcune situazioni.
Bella iniziativa!
Tanti complimenti alla tua amica e alla sua collega!
Chi fa del bene come loro è prezioso per la società tutta.
Tu descrivi l’aspetto che forse fa la differenza: il contatto. Un contatto altamente comunicativo. Un linguaggio diretto ed efficace.
Anche io ho avuto la fortuna di crescere conoscendo cani e gatti e in particolare i gatti hanno la mia ammirazione indiscussa, ma come dici, ogni specie ha le proprie caratteristiche, tutte comunque importanti.
♥️🐱🐭🐰🐎
La trovo una bella iniziativa, 👍: aiuterebbe molti studenti a responsabilizzarsi ed avere accanto un cucciolo, che sia di cane, gatto, ecc aiuterebbe molto anche quegli studenti più timidi ed introversi ad aprirsi e ad essere meno chiusi. La Pet Therapy è già d’aiuto in molti ambiti e aggiungere un tassello in più a questo mondo in cui uomo ed animale convivono e collaborano ha tutta la mia approvazione, 👍.
GRAZIE Eleonora!
Hai ragione: potrebbe essere un conforto e un supporto per coloro che magari necessitano di trovare coraggio o maggiore sicurezza.
Lo dico da timida, so bene cosa significa.
Sì, 😊.
Se fosse esistita quando andavo alle elementari e un po’ anche alle medie mi sarebbe piaciuto poter usufruire di questa iniziativa.
Ero abbastanza timida e nonostante mi trovassi bene sia con i compagni che con gli insegnanti c’era sempre quel pizzico di timidezza a “bloccarmi”.
Crescendo ho imparato ad essere meno timida e un po’ più “parlantina” 😄.
Conosco bene il blocco che descrivi cara Eleonora. Anche io ero inserita benissimo con i compagni e con la maestra, eppure avevo sempre quella sorta di freno, quella specie di paura ad esporsi, che in realtà non è paura, ma che ti porta a stare esattamente all’opposto del cosiddetto “centro dell’attenzione” ….
E davvero come dici, l’incoraggiamento potrebbe arrivare da un amico pelosetto.
Speriamo che sempre più scuole adottino questa iniziativa, 😊.
Anche a te in pagella scrivevano: “È un’alunna piuttosto timida e, nonostante si sia integrata bene con la classe e abbia dei buoni rapporti con gli insegnanti, interagisce in maniera sporadica con i compagni di classe?”
Pensa che ancora oggi ogni tanto mi capita di riguardare le mie vecchie pagelle e penso: “Cavolo, come sono cambiata!”
La timidezza mi scompariva quando arrivava il momento di qualche lettura sui libri di testo: lì andavo sciolta e senza timidezze… e puntualmente, anche senza che mi offrissi volontaria, sceglievano quasi sempre me per leggere perché dicevano che avevo una voce bella chiara e forte, ideale per non far addormentare la classe mentre si leggeva, 😅😅😅.
Questo ricordo sulla lettura è stupendo e la dice lunga sul tuo amore per i libri!!
La lettura era il tuo ponte di contatto con gli altri. ME RA VI GLIO SOOOO!
Sai che visto che mi ci fai pensare. dovrò andare alla ricerca delle vecchie pagelle?! Non ricordo bene che tipo di definizione veniva usata per valutarmi.
Se esistesse una macchina del tempo, spedirei un po’ di coraggio alla me di allora.
O forse no: quello che sono oggi deriva da ciò che ero. Sbaglio?
Sì, ricordo che in classe, alle elementari, avevamo una piccola biblioteca di libri adatti alla nostra età e non mancavo mai di prenderli in prestito per leggerli, 😊. In pochissimi, come me, li prendevano in prestito e un po’ i maestri ci rimanevano male.
A proposito di libri: ci sono buone probabilità che domani abbia il pomeriggio libero e così coglierò l’occasione per lasciare alcuni libri al bookcrossing e… mi sa che “l’uragano Eleonora” si abbatterà presto su alcune postazioni di scambio libri… credo proprio che ne rimarranno ben pochi non appena sarò passata io, 🤣🤣🤣🤣.
Sembra che la “dose” di soli tre libri non sia stata abbastanza, 😂😂😂.
Sono sicura che avevi dei bellissimi voti in pagella, 🙂.
Non sbagli, anzi dici molto bene, 👍: sono le esperienze del passato, il nostro vissuto che ha contribuito a formare la personalità ed essere gli adulti che siamo oggi.
Eh! Purtroppo la biblioteca a scuola nasce come una imposizione, sempre nella speranza che gli alunni si affezionino alla lettura e proseguano da soli, ma in effetti i casi sono rari …
Standing ovation per questa tua assiduità al book crossing!! Grazie a te si alimenta un costante e interessante scambio dalle tue parti. FANTASTICO!
In quanto tempo hai divorato la “dose di soli tre libri?”
Ma sì: tutto sommato i miei voti non erano brutti. Chi ama leggere forse è facilitato, o no?
Ed è questa imposizione che, purtroppo, spinge a prendere la strada della non lettura negli studenti.
Se invece li si avvicinasse alla lettura in un modo diverso, proponendo letture ma poi lasciando i ragazzi liberi di scegliere quello che vogliono leggere, che siano libri o anche fumetti, creando anche dei gruppi di lettura, proponendo iniziative sul mondo dei libri sicuramente la lettura sarebbe vista più come un piacere che come un dovere o una cosa noiosa.
Grazie Claudia, cerco sempre di dare il mio piccolo contributo perché i libri possano viaggiare e trovare nuovi lettori, 😊.
Ora ti racconto un piccolo aneddoto: anni fa ero capacissima di leggere 4-5 libri in dieci giorni. Non centellinavo le mie letture e, seppur godendomi ogni singola pagina, leggevo un libro in un paio di giorni. A volte mi è persino capitato di leggere fino a tardi per sapere come andasse a finire un libro. Nella biblioteca del mio paese credo che la mia scheda sia tra quelle che contiene più libri presi in prestito, 😅.
Poi ho imparato a centellinare le mie letture ed in questo modo mi godo ancora di più la lettura, 😊.
Tornando alla tua domanda sono ancora alla prima parte della dose dei libri presi in precedenza: sto leggendo “L’uomo di Pietroburgo” di Ken Follett e non è che mi stia entusiasmando tanto come lettura, pur essendo un genere che a me piace moltissimo, il thriller.
Non ti nego che ogni tanto subentra in me l’Eleonora di un tempo, quella che non era capace di centellinare le letture ma la stoppo subito perché mi conosco e so che sarei capacissima di tornare a leggere un libro anche fino a tardi, 😅.
Sì, credo proprio che la lettura possa aiutare molto nel conseguire dei bei voti: amplia il bagaglio culturale, si attivano mille fattori come la logica, la concentrazione, ecc e questi fattori, uniti ad altri, portano ad avere dei bei voti in pagella, 😉.
Parole sante!
Mio figlio ad esempio da bambino amava i suoi libri illustrati, i librottini e quant’altro ed era abituato a venire con me nelle librerie: si prendeva una seggiolina e iniziava a sfogliare.
Poi è arrivato il tempo della scuola e la sua passione si è progressivamente raffreddata fino ad arrivare al punto in cui ha totalmente smesso di leggere se non i libri di testo che era obbligato a studiare.
Alla fine delle superiori, cercando di scegliere titoli giusti, abbiamo recuperato qualcosa ma la situazione è ancora triste … io comunque continuo a sperare che arriverà il giorno in cui ricomincerà ad apprezzare la lettura.
Di Ken Follet ho letto Le gazze ladre e ti dirò che mi è piaciuto.
Spero che proseguendo la lettura L’uomo di Pietroburgo possa entusiasmarti. Aspetterò di leggere la tua recensione.
Tu arrivi sempre in fondo a tutti i libri, anche se non ti piacciono o ti capita qualche volta di sospendere la lettura prima della fine?
Il mio “razionare” la lettura è forzato perché leggo di mattina e ad una certa ora devo per forza partire per il lavoro, quindi curiosità o meno, sono obbligata a chiudere il libro.
Ai tempi d’oro delle vacanze libere in gioventù tante volte mi è capitato di finire un libro al giorno. Bei tempi! 😉
Bravissima, mai perdere la speranza e chissà che a tuo figlio, con il tempo, non torni ad apprezzare la lettura e i libri, 😉.
“Le gazze ladre” è uno dei libri che compongono la mia biblioteca personale, 😀: l’ho letto qualche anno fa e l’ho trovata una lettura davvero molto bella, una lettura che merita sicuramente di essere riletta più e più volte, 😀.
Se posso, ti consiglio anche “Il terzo gemello”, sempre di Follett: un thriller davvero pazzesco, un thriller al cui interno c’è anche un pizzico di scienza perché la protagonista studia i casi di gemelli separati alla nascita.
Tanti anni fa mi era capitato un paio di volte d’abbandonare delle letture perché non riuscivo a coinvolgermi più di tanto.
Riprese in mano anni dopo mi sono data della sciocca per non aver proseguito la lettura perché li ho trovati, proseguendo, molto belli.
Da allora, belli o brutti che siano, coinvolgenti o meno, porto sempre a termine le mie letture perché nutro sempre la speranza che anche da un libro che sembra non essere coinvolgente possa farsi interessante, magari con un qualche “effetto sorpresa” dato da una situazione, un cambiamento, ecc, 😉.
E il tempo che dedichi alle letture è sempre tempo di qualità, anche se poco, anche se nei ritagli di tempo.
Qualche lettura interessante in corso in questo momento?
Il terzo gemello! Preso nota! GRAZIE
In effetti già il titolo è intrigante!
Anche io porto sempre a termine i libri che inizio, anche se mi capita di non trovare propriamente l’ispirazione.
Come dici tu: ogni libro può riservare una sorpresa, e se invece non migliora, pazienza.
Concordo assolutamente: il tempo dedicato alla lettura è sempre tempo di qualità!
Al momento sto leggendo di nuovo Valérie Perrin. Il quarto libro per me, in realtà il primo che lei ha scritto.
E ho appena finito Onesto di Francesco Vidotti.
Prossimamente li racconterò 🙂
Tu? Da quale dei libri che hai trovato al bookcrossing sei partita?
Prego, 😊.
Sì, devo dire che solo leggendo la il titolo e la trama questo libro cattura subito l’attenzione, poi quando la storia ha inizio non si smette più di leggere perché è un thriller davvero molto coinvolgente, 🤩.
E aggiungerei anche che se un libro una volta letto non dovesse piacere almeno si ha avuto l’occasione per farsi un’opinione in merito… e poi ci sono sempre le postazioni di scambio libri e i bookcrossing a cui lasciarlo perché continui il suo viaggio, 😉.
Della Perrin non ho mai letto niente ma chissà che più avanti non ci sia l’occasione per affrontare qualche lettura di questa scrittrice.
Ne ho sentito parlare bene e, se non erro, uno dei suoi libri più famosi dovrebbe essere “Cambiare l’acqua ai fiori”, giusto?
Leggerò con molta curiosità la tua recensione, 🙂.
In questo momento sto leggendo, o meglio ho quasi finito di leggere “L’uomo di Pietroburgo” di Ken Follett.
Sono alle battute finali e migliora un pochino nelle ultime pagine ma per il resto l’ho trovato abbastanza noioso. Non è riuscito a catturare molto la mia attenzione, anche lo svolgimento della storia è abbastanza ripetitivo.
Nella recensione che pubblicherò nei prossimi giorni spiegherò più nel dettaglio il motivo per cui lo semi-boccio, 🙂.
Hai ragione Eleonora: è bene farsi una opinione e per imparare a distinguere bene i libri buoni dagli altri occorre leggere di tutto.
Valèrie Perrin è molto in voga in effetti.
Sì: Cambiare l’acqua ai fiori è forse la storia che mi è piaciuta di più perché ho pensato che amerei fare il lavoro che sceglie di svolgere la protagonista.
Mi dispiace che tu abbia trovato un libro un po’ noioso, e ti auguro che il prossimo sia di quelli che non chiuderesti mai!
Non voglio parlare troppo presto ma sembra che “Il codice Rebecca” sempre di Ken Follett sia un pochino meglio rispetto al precedente, 😉.
Ah bene!!
Rebecca è un nome che in qualche modo mi fa sempre ripensare a Rebecca la prima moglie, cosa che può essere di buon auspicio suppongo.
Sì, 🙂.
Ed ecco che il caldo inizia a dare i suoi effetti e a rincitrullirmi, 😁: ho scritto tre libri invece erano quattro, 🤦♀️.
Ah caspita! “Dose di quatto libri” dunque!
Cioè tipo un migliaio di pagine … durate pochissimo immagino.
Sì, e la dose successiva, quella di questo martedì è ancora più grande: da due scambio libri, naturalmente lasciandone anche dei miei, mi sono portata a casa la bellezza di 25 libri, 😁. Sì, sono una drogata di libri e di lettura e la cosa bella è che non ne voglio guarire, 😅😅.
Una rehab da librite acuta non avrebbe alcun effetto su di me, 🤣🤣🤣🤣.
25!!
Apperò! Una discreta scorta, che suppongo però divorerai rapidamente.
Assolutamente no, non sarebbe un bene guarire dalla librite! Anzi, dovresti “contagiare” altre persone, perché chi legge come te contribuisce a rendere il mondo un posto migliore. <3
😅😅😅😅, sì, ogni volta che vado agli scambio libri l’idea sarebbe di portarne a casa “solo alcuni”… beh, questa è la mia idea di “alcuni”, 😂😂😂.
Credo che nei prossimi giorni riuscirò a finire quello che ho in lettura e poi ne scriverò la recensione, 😉.
Dovrebbero inventare il “virus della lettura” che, diffondendosi nell’aria, riesce a contagiare chi non legge e a farlo diventare un lettore, dici che potrebbe funzionare come metodo, 😜?
Eleonora deve proprio dire che tu hai una GRAN bella idea di “alcuni” 🙂 😉
Eh! Una volta tanto sarebbe un contagio positivo.
Purtroppo invece le uniche cose che si diffondono rapidamente sono tristemente negative :*
😅😅😅😅, e un’altra tentazione nel mio paese si chiama “Mercatopoli”: c’è un reparto di vendita di libri usati che diventa come la mela per Eva… tentazioni ad ogni scaffale, 😅😅😅.
Mi trovi sulla tua stessa linea di pensiero: sarebbe bello poter vedere più cose positive che si diffondono e che quelle negative possano scomparire.
Riuscirà il mondo a tornare un posto migliore? Tornerà la pace tra i popoli?
A volte, vedendo le immagini in tv, mi sembra di vivere in un incubo dal quale non ci si riesce a svegliare… purtroppo, però, è una triste tristissima realtà, 😔.
Un abbraccio grande e buona serata Claudia, 😘🤗.
Un tempo c’era un bel Mercatopoli anche non lontano da qui, e ovviamente ho trovato qualche libro anche lì 🙂 poi ha cambiato gestione e purtroppo non è più stato lo stesso.
Le tue domande sono molto importanti, un tempo riuscivo a essere meno pessimista di come sono ora, ma forse per le tante primavere sulle spalle, forse per le tante cose brutte viste e sentite, ho meno fiducia nella pace. Chi detiene il potere non la vuole.
Dici bene: un incubo dal quale non ci si riesce a svegliare.
Contraccambio l’abbraccio di cuore e auguro buona serata anche a te!
Sei una Chilhavister?
E la cosa allucinante è che queste persone che detengono il potere fanno sempre il bello e il cattivo tempo da dietro una scrivania e mandano tante povere persone in guerra mentre loro non smuovono le chiappe dalle loro poltrone, 😡.
Grazie, 🤗🤗🤗🤗🤗🤗!
Ammetto che non conoscevo il termine Chilhavister così sono andata a fare una piccola ricerca:se non ho capito male, correggimi se sbaglio, è una persona che ama indagare, un po’ come se fosse un detective.
Pensando alle mie letture dei generi che amo, sì, devo dire che sono una Chilhavister: quando leggo uno di questi romanzi mi piace giocare alla “piccola detective” e cercare di capire se scovo il colpevole prima del protagonista che sta indagando, 😉.
Esatto.
Non a caso c’è il detto “la guerra la decidono i vecchi ma la fanno fare ai giovani.”
Io davvero patisco al pensiero di quei poveri ragazzi mandati incontro a pericoli, sofferenze, orrore, torture, prigionia e quant’altro in nome di cosa?
Alla fine è sempre e solo una questione economica: chi è già potente non si accontenta ….
Chilhavister in gergo è chi segue la trasmissione Chi l’ha visto. Dunque non propriamente detective ma sicuramente appassionato di indagini e ricerche, anche se poi puntualmente si finisce sommersi nel disagio …
Anche per me scovare il colpevole è sempre mooooolto intrigante, non a caso mi sono appassionata alla lettura con i libri di Agatha Christie!
Ormai non passa giorno che in tv non ci sia qualche servizio sulla guerra e sono sempre notizie bruttissime, 😔.
Ops, mi sa che con la parola Chilhavister ho fatto una gaffe, 😅: mia mamma lo guarda questo programma mentre io lo guardo raramente.
Parlando di Agatha Christie non si può non nominare “Dieci piccoli indiani”: ho adorato questo libro, 🤩. Pensa che in fatto di dare 10 ad una lettura sono molto molto “tirchia”: questo è stato uno dei pochi libri che il 10 se l’è meritato assolutamente, 🔝!
Ops ho scritto guarda invece di guardava.
Nessun problema, quindi non lo guarda più?
Fino a quando non è venuta a mancare cinque anni fa il mercoledì non si perdeva una puntata di “Chi l’ha visto”.
Oh Eleonora ti abbraccio FORTE!
Anche io ho perso la mamma dunque so bene cosa significa e quanto spesso la mancanza accompagni tanti momenti della vita.
Lei però è in te e si vede ciò che ti ha lasciato, si vede nella persona che sei, nelle cose che fai.
Ed io abbraccio te Claudia, 🤗.
Eh sì, quando si perde un genitore la mancanza, anche a distanza di anni, si sente soprattutto in certi momenti come compleanni, feste come il Natale, ecc.
🩷
Già … da quando è morta mia mamma il Natale non è più stato lo stesso ad esempio, e in generale tutte le cose che facevamo insieme hanno perso di significato.
Davvero tua mamma guarda Chi l’ha visto!? Magri fin dai tempi della Raffai come me?
Voto 10 a Dieci piccoli indiani!! Sai che sono felice per questo?!
Purtroppo capita raramente che una storia mi sorprenda anche se continuo a sperare di trovare un libro altrettanto coinvolgente.
Anche se, per un motivo o per l’altro non leggo un giallo da un bel po’ ormai.
Penso di sì, almeno finché è vissuta abbia visto tutte le puntate fin dai tempi della Raffai.
E ti capisco: quando un libro rientra nel cuore trovarne altri che siano alla stessa altezza è difficile. Quelli che dovrebbero eguagliarlo, almeno un pochino, hanno una bella sfida davanti: a me è capitato anche con “Shining” di Stephen King. Un altro libro a cui ho dato 10: nonostante in precedenza ed in seguito ne abbia letti altri di questo autore l’unico che s’avvicina, come voto, a questo è stato “Sleeping Beauties” che ho valutato come 9.5. 🙂
So che può sembrare folle, ma esiste una sorta di connessione tra coloro che seguono Chi l’ha visto, e dunque è un po’ come se per un certo periodo avessimo condiviso qualche ora delle nostre vite. <3
Devo davvero leggere Shining, specialmente dopo aver letto Doctor Sleep, per tutta una serie di connessioni che ho trovato e che devo comprendere fino in fondo.
Purtroppo invece non conosco Sleeping Beauties … ma si può?!? Caspita se ho da recuperare!!
La trovo, invece, una cosa molto carina questa connessione, 🩷.
Shining è davvero uno dei libri horror per eccellenza e vedrai che è molto facile lasciarsi catturare dalla storia.
Pensa che io capisco subito quando un libro mi sta prendendo perché mi estraneo totalmente da quello che mi circonda e potrebbe succedere di tutto che non me ne accorgerei neanche. Questo romanzo horror è riuscito perfettamente nell’intento di estraniarmi da tutto mentre lo leggevo: “vivevo” la storia nella mia mente completa di immagini, personaggi, luoghi, ecc.
Ed in alcune scene, pur avendolo riletto durante l’estate e quindi faceva caldissimo, avevo la pelle d’oca per certe situazioni narrate come quando Danny, a causa dello “shining” riesce a vedere la donna morta nella vasca della camera 217.
Ho letto anche “Doctor Sleep” ma gli ho dato un voto inferiore, se non ricordo male un 8, perché non mi ha dato quei “brividi” che Shining è riuscito a darmi.
“Sleeping Beauties”, a grandi linee, parla dell’arrivo di una strana donna in un paesino e a causa di quella sua venuta tutte le donne cadono in un sonno profondo e dal quale non possono essere risvegliate, causa l’aggressione delle “belle addormentate” verso chi le ha svegliate.
Gli unici ad essere immuni da questa “sindrome del sonno” sono gli uomini che, rimasti soli, devono imparare a cavarsela in un mondo popolato solo da rappresentanti di sesso maschile.
Devo dirti che a me piacerebbe un sacco se questo libro diventasse un film: una delle scene che m’incuriosisce di più e che mi piacerebbe vedere come riescono a riproporla su pellicola e quando le donne, appena s’addormentano, iniziano ad essere avvolte da un filamento bianco come quello dei bruchi.
Accipicchia tu entri letteralmente nel libro!!
Fantastico!
La pelle d’oca con il caldo colpisce davvero tanto.
La storia di Sleeping Beauties è inquietante e se da un lato apre uno scenario di ipotesi su cosa potrebbero fare gli uomini in un mondo senza donne, dall’altro scuote al pensiero di questi bozzoli …..
I gatti hanno accompagnato la mia infanzia ed erano i compagni di giochi che più amavo. Ma erano liberi in giardino, mangiavano i residui dei nostri pasti e andavano a caccia di lucertole e topi.
Oggi ho due gatti in casa. E sono molto viziati. Mi viene il sospetto che abbiamo preteso di umanizzarli, allontanandoli dalla loro natura. D’altra parte, oggi dove sono gli spazi e i giardini?
Non so se sia utile la presenza degli animali a scuola, ma credo che ai bambini faccia bene imparare a rispettare e ad amare gli animali. Imparare a prendersi cura di un animale o di una pianta, insegna a prendersi cura degli altri e di se stessi
Bella BELLA la tua analisi Laura, in effetti anche per me è stato lo stesso: quando ero piccola vivevamo in una casa con un giardinetto e poi un cortile e i gatti stavano fuori casa.
La gatta in particolare era cacciatrice ed è capitato che ci portasse sullo zerbino la testa di un topo, come trofeo, noi abbiamo interpretato che fosse per mostrarci come era stata brava.
Quando ero ragazza vivevamo in una casa con un giardino, ma niente più cortile.
Il gatto è tornato un giorno con dei pallini da caccia in testa, eppure non vivevamo fuori dal centro abitato ….
Non era castrato e sarà andato a disturbare qualcuno? Nonostante tutto non abbiamo mai potuto scoprirlo.
In entrambi i casi si trattava di gatti domestici che mantenevano comunque i loro istinti.
Abbiamo avuto anche dei cani, uno salvato da un cacciatore che lo picchiava perché si rifiutava di entrare nelle tane. Affezionatissimo a noi è rimasto per sempre diffidente e timoroso nei confronti delle persone.
Ora come dici è tutto cambiato, e non ci sono nemmeno gli spazi, quindi tante volte gli animali domestici vengono considerati e trattati alla stregua di pelouches o poco ci manca.
Sono quindi assolutamente d’accordo con te sull’importanza dell’insegnare il rispetto, la considerazione che si ha a che fare con un essere vivente e non con un giocattolo, e la consapevolezza che occorre la giusta responsabilità.
GRAZIE Laura!