RISAIE MA NON RISATE
Secondo il rapporto annuale pubblicato dall’Ente Nazionale Risi la Lomellina e il pavese si confermano l’area con la maggiore estensione di campi coltivati a riso.
“Il mare a quadretti” come diceva mio cugino quando eravamo bambini … già, qui siamo piuttosto lontani dal mare e dunque ci si accontenta di trovare il bello con visioni alternative.
Il mare a quadretti ovvero risaie.
Risaie ma non risate.
Oppure, citando il neorealismo, riso amaro dal momento che le condizioni di vivibilità, o forse dovrei dire mortalità, dovuta all’elevato tasso di tumori, non permettono certo di sorridere.
Non mi stanco di ribadire periodicamente l’alta pericolosità dei veleni con i quali conviviamo, perché i danni che provocano all’organismo sono terribili.
Ma come ci ha insegnato Charlie Chaplin un giorno senza un sorriso è un giorno perso.
Dunque se il sorriso ancora un po’ stenta, direi di partire almeno dal riso.
Le ricette più tipiche della Lomellina, per rimanere in tema di risaie … citano tra i primi il risotto con le rane …
Ma io “salterei” direttamente a qualcos’altro tipo il semplice ris e lac oppure il risotto con i fagioli dell’occhio.
O, meglio ancora: perchè non fare un salto più lungo uscendo dai confini della Lomellina?
The caustic misanthrope ha proposto una tartare con riso Nerone che dire sfiziosa è riduttivo, e poi mi ha parlato anche del riso rosso!
Io sono un impiastro per cui al primo tentativo ho sbagliato il tempo di cottura ma … sbagliando si impara!
Grazie Lu!
Proseguendo sul blog di Paola: Primo non sprecare, che ti consiglio di non perdere, si trova una lunga serie di ricette per cucinare il riso arricchite di preziosi consigli, e sono una più interessante dell’altra!
Io non so se riesco a scegliere, tu?
Che ne dici: possiamo osare una versione Keep Calm?
Si accettano proposte!
OPINIONI