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Dal 19 al 24 ottobre si svolgerà a Torino il TOHorror Fantastic Film Fest, tu sei amante del genere?
Io ovviamente sono stata catturata dal logo con il profilo del gatto accanto alla Mole Antonelliana, ma il motivo per cui mi sono interessata sono I 12 passi …
Ti avevo già parlato di Black Ink a proposito di podcast, consigliandoti di ascoltare le sue storie.
Ora Serena è tra i finalisti del concorso Il gatto nero e io posso solo dire CHAPEAU.
La pagina ufficiale apre con una citazione di Edgar Allan Poe e dunque direi che ci sta soltanto il classico “chettelodicoafare,” ma si chiude con qualcosa di meno universalmente noto: Donald Barthelme “lo scopo della letteratura è creare uno strano oggetto peloso che ti spezza il cuore.”
Donald Barthelme è stato definito anche “moderno dadaista” e in effetti eccomi qua che cerco di focalizzare quello strano oggetto peloso di cui parla, sperando però di aver salvo il cuore.
Ma torniamo al TOHorror, non so se tu segui questo evento ma direi che l’occasione è ghiotta anche in vista del periodo: Ognissanti o Halloween o Samhain o Nos Galan Gaeaf che dir si voglia, e direi che gli spunti sono sicuramente interessanti.
Il sito di TOHorror ci racconta che la prima edizione del film festival, datata 1999, ha avuto come padrino nientemeno che Dario Argento, ma non cita un evento a mio avviso epocale che invece ti consiglio di vedere assolutamente:
il regista Tiziano Sossi spiega che la versione originale è di 76 minuti, e dunque, ricercando ho trovato questa preziosissima traduzione di Fucinemute che rappresenta un documento imperdibile!
Soprattutto dopo la parte di intervista che abbiamo ascoltato, della quale citerei questo passaggio che mi ha particolarmente colpita:
“I moved when I was 5 years old to Kentucky, in a boring and very small town in south of United Stated and everything that I learnt about evil, everything that I know about I have learnt in that little town, from people there”.
Mi sono trasferito in Kentucky quando avevo 5 anni, in una cittadina molto piccola e noiosa nel sud degli Stati Uniti e tutto quello che ho imparato sul male, tutto quello che so, l’ho imparato in quella piccola città, dalle persone lì.
Questo secondo me è vero horror! Sbaglio?
Ok, sdrammatizziamo:
“my parents gave me enormous gifts, my fahter gave me a movie camera but he gave me music, he was a music professor and he gave me the joy of music, I growth around it, listen to it was the soundtrack of my life.”
I miei genitori mi hanno fatto regali enormi, mio padre mi ha regalato una cinepresa ma mi ha dato la musica, era un professore di musica e mi ha dato la gioia della musica, sono cresciuto con la musica intorno, ascoltarla è stata la colonna sonora della mia vita.
Eh! Che dire? Non ti si scatenano almeno due/tremila domande?
E tu? Ti andrebbe di raccontare com’è la colonna sonora della tua vita?
Mi ritengo fortunata, la colonna sonora della mia vita è fatta di canzoni spesso epiche, che hanno segnato il tempo. Però ora resterò a pensare a quella frase sul male. Credo sia verissimo, forse è per questo che amo i romanzi ambientati nei piccoli centri, meglio se seriali, come quelli di Miss Marple o di Flavia de Luce. Ma solo perché penso che la realtà sia proprio questa, dietro le tendine sollevate e gli sguardi in tralice.
Ma sai che non ho mai letto Flavia de Luce? Shame on me!
Anche io amo i romanzi ambientati nei piccoli centri, forse perché in realtà i piccoli centri sono anche il mio habitat … a maggior ragione quella frase mi ha colpita dritta come un pugno in pieno stomaco. Come dici tu:la cattiveria sotto alle “tendine” per bene … terribile davvero.
Dev’essere interessante!
Vero Silvia?
Lo trovo interessante anche io: meno sotto ai riflettori, non largamente pubblicizzato, ma me lo immagino accurato e dedicato minuziosamente.
GRAZIE e abbracciione.
Sai che non ne avevo sentito parlare?
Grazie
GRAZIE a te Luisa!!
Sei sempre benvenuta <3
sempre interessantissimi i tuoi post Claudia. Che bella questa occasione…
Per la colonna sonora della mia vita mi piacerebbe una canzone di Venditti..o forse di Celine Dione.. ma anche Biagio Antonacci ..me ne vengono in mente mille, 🙂 come la canzone di orietta Berti e Fedez 😀
Buon lunedì a te <3
Carissima Licia!
Anche per me la scelta è ardua, ci sono alcune canzoni imprescindibili, ma in effetti è difficile escluderne tante altre, il risultato della collaborazione Fedez Achille Lauro e Orietta Berti che citi è un bel colpo di genio, in effetti.
Di Venditti io non posso fare a meno di cantare Notte prima degli esami … che tra l’altro include anche il mio nome 🙂
Di Biagio Antonacci direi Iris, vado troppo indietro?
E Céline Dion mi ha colpita anche per la sua storia e per la sua grande famiglia!
GRAZIE e abbraccione <3 <3
Sembra interessante
Prima o poi riuscirò a partecipare a un festival, finita la uni
Invidio la tua università molto più di qualsiasi festival!
Prima che su Beethoven (concerto “Imperatore”), Orff (Carmina Burana), Lago dei cigni di Cajkovskij, e su Pierino e il lupo di Prokof’ev, la mia colonna sonora della vita si è costruita sulle canzoni dei film Disney e sulle sigle di Cristina D’Avena!
Sulle canzoni della Disney e sulle sigle di Cristina D’Avena potremmo fare un coro suppongo, e io lego Pierino e il lupo ai ricordi di gioventù sempre grazie al cinema.
Sul concerto Imperatore non sono invece ferratissima purtroppo, ma Carmina Burana … O Fortuna per me è forse la rappresentazione in musica del magnetismo … nel senso che mi cattura e mi rimane in testa per moltissimo tempo, come una sorta di meccanismo che in me rischia il moto perpetuo.