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Greenwashing ovvero strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo.
Direi che accade sempre più spesso, tu cosa ne pensi?
Torniamo a Trieste dove si è svolta la ventesima edizione di International Talent Support, lanciato nel 2002 e divenuto una piattaforma per mostrare e supportare i giovani talenti.
La storica location al Salone degli Incanti nel cuore di Trieste, è stata teatro della presentazione di “The First Exhibition: 20 years of contemporary fashion evolution”, mostra che gode del patrocinio del ministero dei Beni culturali e che sarà aperta al pubblico a primavera del 2023.
In giuria Orsola De Castro definita da molti come la pioniera dell’upcycling.
La sua agenda di questi giorni mostra un programma Utopia prosecuzione costantemente aggiornata delle tematiche bandiera di Fashion Revolution di cui è co-fondatrice.
Invece di far sentire le persone in colpa, le aiutiamo a riconoscere che hanno il potere di fare qualcosa per apportare un cambiamento positivo.
Trovo che questo sia un ottimo punto di partenza, in generale.
Il Greenwashing non riguarda soltanto il settore della moda.
Possiamo citare esempi clamorosi anche nella musica, o nel marketing: pubblicità ingannevoli e ecologismo di facciata.
Per non parlare del controsenso in termini: siamo al punto in cui ci vengono dati consigli che rasentano il ridicolo per ridurre l’utilizzo della corrente elettrica nell’illusoria ipotesi di poter ridurre le bollette diventate ormai insostenibili, ma allo stesso tempo in Gazzetta Ufficiale vengono pubblicati gli incentivi per le auto elettriche.
E come dovremmo ricaricarle, poi, di grazia?
Anche io faccio fatica a capire cosa e dove devo risparmiare, ogni fonte di energia è diventata un lusso insostenibile. In questo periodo ci confrontiamo, con gli amici, in merito ai preventivi per il riscaldamento, con aumenti che alle volte sono pari al 300%. Il greenwashing è una “bella” tecnica di marketing che, spero, non funziona più
Esatto Paola, più che altro perché tra i “suggerimenti” che ci vengono proposti, si passa da cose ovvie che facciamo da anni, a cose assurde che sembrano solo campate per aria, mentre il tema è molto serio e inquietante e meriterrebbe maggior rispetto.
Spero anche io che il greenwashing sia in via di estinzione: per fortuna molte persone non prendono per oro colato ciò che viene “comunicato” …
Per risparmiare dovremmo lavarci poco, lavare i panni nel fiume e i piatti a mano, scordarsi di avere l’asciugatrice, e cuocere solo con i fornelli a legno, buttare dalla finestra ferro da stiro, phon e piastra per i capelli. Un bel tufo indietro per le donne.
A me spaventa quella sorta di dipendenza che si è creata in maniera latente, se così possiamo dire: cose apparentemente banali come tutti i dati sul cellulare, non solo contatti e promemoria, ma la banca ad esempio. Oppure la famosa domotica: ingressi, accessi, porte e cancelli elettrici, sistemi di allarme. Il lavoro non lo cito nemmeno: le professioni che non si avvalgono dell’uso di energia elettrica quante possono essere ormai?
Il risparmio, se fatto in modo corretto, è giusto ma se dietro fantomatico “risparmio” c’è dietro qualcosa di poco chiaro allora non si tratta più di risparmio ma d’inganno. Chi dice, ad esempio, “Ah, ma io per risparmiare tengo i riscaldamenti al minimo” e poi magari vai a casa loro e hanno le finestre aperte e il riscaldamento al massimo. Questo non è solo non risparmiare ma addirittura sprecare energia. E poi una domanda mi sorge spontanea: ma chi chiede a noi italiani di risparmiare perché sarà un autunno “caldo” fa, a loro volta, lo stesso?
Mah … bella domanda Eleonora, in effetti anche io ho la sensazione che manchi innanzitutto il classico buon esempio, da parte di chi per primo dovrebbe mettere in pratica ciò che chiede agli altri di fare.
Detto questo, ciò non giustifica comportamenti come quello che hai descritto tu.
Ognuno di noi può pensare di contare poco, ma tanti piccoli gesti insieme possono aiutare, o sbaglio?
Assolutamente no, non sbagli affatto. È molto giusto quello che dici: se ognuno di noi facesse quel o quei piccoli gesti che possono aiutare sarebbero già un bel passo avanti. E per farti un altro esempio ora i negozi iniziano ad accendere il riscaldamento perché il freddo si fa già abbastanza sentire, ma anche qui… le porte d’entrata sono aperte, 🤦♀️. Un vero spreco d’energia, magari con la “scusa” che nel negozio c’è troppo caldo.
Hai ragione Eleonora: purtroppo ci sono tantissime forme di spreco, talvolta davvero senza alcun senso, come nel caso che hai citato tu.
Speriamo che in generale tutti possano migliorare il proprio comportamento e la propria concezione riguardo alle risorse che sono preziose e vanno preservate.
in fondo quel calore sprecato tenendo le porte aperte, indirettamente lo paghiamo tutti.
Esatto, 👍: basterebbe usare un pochino di buon senso per far sì che le risorse presenti non vengano sprecate ed in questo modo dar loro la possibilità di queste continuare ad esistere, 🙂.
E nel contempo speriamo anche che gli illustri cervelli studino sistemi alternativi: ad esempio io sto trascorrendo pomeriggi con un calore elevatissimo in ufficio dove la temperatura rasenta i trenta gradi e mi domando perché non siamo ancora capaci di convertire in qualche modo in energia, in accumulo, ma anche in qualcosa di più semplice purchè utile.
Caspiterina, 😱! Trenta gradi sono davvero tantissimi! È come essere in estate ad Ottobre. Questo è un grande spreco d’energia che va ad influire fortemente non solo sull’ambiente ma anche sulle persone. Lo sbalzo termico tra un luogo caldo come il tuo ufficio e l’esterno, più freddo, può portare chi ci lavora a dei raffreddamenti e ad ammalarsi, 😔. Ai “piani alti” non s’accorgono che ne va anche della salute dei propri dipendenti?
Eh! Chissà se in fase di progettazione è stata presa in analisi l’esposizione in abbinamento al tipo di copertura.
Hai ragione Eleonora, infatti temo molto questo sbalzo termico perché davvero vorrei evitare malanni.
D’altro canto però devo anche essere grata se l’autunno tarda ad avviare le sue giornate fredde: specialmente quest’anno, con la situazione nella quale purtroppo ci troviamo …
È vero: è un autunno anomalo. Sembra, più che autunno, un inizio di tiepida primavera. Speriamo di vedere un po’ di pioggia che, mai come quest’anno, si è fatta e in alcuni casi si fa ancora parecchio desiderare.
Hai ragione Eleonora, io non so se dire che ormai sono rassegnata: qui in pratica siamo diventati una zona desertica … non piove quasi mai, al massimo scendono le classiche quattro gocce che non bagnano nemmeno la polvere, ma la pioggia è necessaria, per la terra, per l’aria, per noi.
Il greenwashing è sicuramente una pratica orrenda.
Però mi sento di proporvi una domanda. Siamo sicuri che non possiamo fare niente nel nostro piccolo per ridurre i consumi? A me è capitato spesso di entrare in alcuni ambienti e di morire di caldo in inverno e di freddo in estate per condizionatori o termosifone regolati a “palla”. Ho notato anche questa estate negozi con condizionatori al massimo e porte aperte. Mi sono accorta che diverse persone non sono disponibili all’uso del buon senso.
Può essere che la mia sia solo una percezione personale che voi abbiate esperienze diverse. Non so …
No hai ragione Laura: la sensazione non è solo tua.
Mio marito dice sempre: “non è che se qualcosa è gratis siamo autorizzati a esagerare” …
Lo stesso vale per i casi di riscaldamento o condizionamento a porte aperte: quasi una ostentazione, ancor più che uno spreco, per quanto mi riguarda deleteria, e credo che anche tu abbia la stessa opinione.
E sicuramente, come dici, tutti noi possiamo fare qualcosa, chi più, chi meno. Molti sono già abituati a spegnere luci o ad accendere solo ciò che è veramente necessario, però si può sempre migliorare: ci sono ad esempio anche tutti i vari elettrodomestici e accessori con le classiche lucine di standby alle quali a volte nemmeno facciamo caso, sebbene siano del tutto inutili.
Il Greenwashing è una pratica ingannevole. Non dissimile dalla pubblicità.
Giusto Luisella, possiamo davvero dire che greenwashing e pubblicità vanno a braccetto.