Questo articolo è disponibile anche in: English
A dicembre avevo scritto a proposito del libro Il treno dei bambini, consigliandolo anche come regalo, dal momento che io stessa lo avevo ricevuto in dono il Natale precedente e lo avevo gradito molto.
Alcuni giorni fa, leggendo il parere di Matavitatau, che ringrazio e che ti consiglio di leggere, ho trovato in conclusione due Addende che sono state una grande sorpresa per me.
Esiste già un libro precedente: I treni della felicità che parla proprio dei viaggi di bambini meno fortunati, e che si basa sulla minuziosa ricerca e ricostruzione delle storie reali di questi ragazzini divisi tra “due Italie” ma anche separati su quel binario a doppia velocità che è la vita.
Nel libro di Viola Ardone, la parte che riguarda il viaggio in treno, in particolare del protagonista, riveste un ruolo chiave della narrazione e personalmente ne sono rimasta affascinata, tanto da cercare di approfondire la conoscenza dell’autrice che ho poi un po’ scoperto in veste di mamma molto operativa.
Credevo che il suo romanzo fosse semplicemente ispirato a vicende storiche e, nella mia smisurata ignoranza, avevo supposto che i personaggi fossero di fantasia.
Invece, sempre sul blog Matavitatau nei commenti, Giovanni Rinaldi, autore de I treni della felicità, ha lasciato questo link: dove vengono elencate passo passo frasi pressoché identiche tra il suo libro e il libro di Viola Ardone, nonché contraddizioni durante le interviste di presentazione e lancio del libro edito da Einaudi.
Ulteriormente, nei commenti di cui sopra, Giovanni Rinaldi scrive “è bastata una mia lettera di diffida per far apparire due intere pagine di fonti e indicazione di autori specifici dalla nona edizione (italiana) in poi”.
Dunque occorre sicuramente aggiornare, e, come promesso a Giovanni Rinaldi, riporto testualmente le sue parole:
Oltretutto, la citazione delle fonti specifiche da cui sono tratte non solo le informazioni di contesto storico, ma anche personaggi, aneddoti, caratteri e intere frasi, andava fatta con onestà, scrivendo “ho scritto questa storia ispirandomi liberamente a… invece, si è preferito, prima nascondere e negare, poi di fronte alle lettere legali e alla sotterranea polemica tra gli addetti ai lavori, pubblicare una “bibliografia” (dalla nona ed. in poi). Questo solo in Italia, perché nel resto del mondo e negli ebook, non c’è nulla di nulla e sono in tanti, soprattutto all’estero a domandarsi come mai non ci sia un minimo di informazione storica più attenta al contesto e alle fonti.
Ma vendono, tanto, e questo è quello che interessa. Noi siam qui a mettere lo smalto ai criceti!
Ecco, con i criceti non ho avuto una bella esperienza devo dire … scherzi a parte, io che non sono NESSUNO, a proposito del lavoro ripeto spesso proprio questo concetto: dal momento che il guadagno è speranza persa … almeno la “gloria” … almeno il sentirsi dire GRAZIE, sarebbe gradito.
In fondo non è chiedere molto.
Giovanni Rinaldi ha comunque tenuto a specificare ulteriormente:
Non ci sono veri autori. La storia collettiva può essere raccontata da tutti. Prima di me lo hanno fatto altri (che cito doverosamente). Ognuno aggiunge un po’ della propria curiosità, della propria passione e della fantasia (se scrive fiction). Rimane il lato etico della questione: in un libro che, paradossalmente parla della solidarietà tra le persone più indifese e povere, l’autore’, forte delle spalle coperte dall’importante casa editrice che lo propone, finge che tutto quello che scrive e inventa sia farina del proprio sacco. Ribadisco: a me bastava un Grazie (che andava esteso ai miei testimoni, alcuni dei quali viventi, Americo in primis). Forse l’opera Einaudi ci avrebbe guadagnato, non perso. Ma hanno preferito perdere da una parte per guadagnare di più dall’altra (sull’onda della storia “sconosciuta” e “scoperta”).
Dunque Americo (che io ho conosciuto come Amerigo) non solo è un personaggio reale ma è vivente!
Sarebbe davvero meraviglioso se potesse ricevere il mio e tuo (penso di trovarti d’accordo) abbraccio virtuale, con tanti tanti complimenti che magari Giovanni Rinaldi vorrà estendergli da parte nostra.
Grazie!
Wow Wow Wow!!!
L’ho già detto grazie?!
Americo Marino leggerà domani questo articolo, accompagnato dai migliori auguri di serenità e dalla nostra solidarietà
Grazie Claudia
GRAZIE!
Davvero grazie! Sono felice di leggere che i saluti e gli auguri gli arriveranno così prontamente!
E sono anche emozionata perché per me è la prima volta che tutta la magia che nasce dal personaggio di un libro si può trasformare, anche semplicemente in un gesto, come questo, ma reale e concreto.
non conoscevo tutto questo, ma quel che dici è bello e lo condivido. Ti auguro qui ed ora una buona Pasqua, con un abbraccio grande 🙂
Grazie!!
Contraccambio sia gli auguri che l’abbraccione!
Stories around children, especially their capacity to face what they are thrown into, or the tragedy of young lives so brutally lost either make or break me as I turn the pages. Thank you for sharing a surely powerful and present book, yet also a book that opens eyes to what to change.
Thanks to you Jaya!
Yes, sadly too many times children are thrown in situation strong and hard to face, this book is exactly about the capacity to find a path to come out.
Embrace.
Ciao Claudia,
scusami se rispondo personalmente con ritardo, ma non mi è stato possibile farlo prima.
Hai ragione, quel bambino sono proprio io, in versione romanzata e, ahimé, un po’ distorta della mia immagine e di quella dei miei genitori che non ci sono più.
Non sei la prima e non sarai di certo l’ultima a notarlo, c’è qualcuno però che tenta di negarlo in ogni modo contraddicendo affermazioni (pubbliche) fatte precedentemente… ma si sa che tutti i nodi prima o poi vengono al pettine. È solo questione di tempo.
Considero l’onestà una grande dote, ma non tutti ce l’hanno purtroppo.
Chiunque abbia domande o curiosità da pormi, sono sempre disponibile, anche in privato su Facebook.
Un abbraccio virtuale anche da parte mia!
Americo Marino
Americo! Non so dirle che piacere leggerla: sono davvero onorata e la ringrazio moltissimo!
Nel frattempo ho letto il libro di Giovanni e l’ho conosciuta per la persona carismatica e speciale che è, e per come si è costruito con impegno la sua barbieria. Il bene che le vogliono i suoi amici lo testimonia ed è la prova che anche lei si è adoperato per la comunità.
Ricevere e fare del bene è qualcosa di importante e vitale, e riveste un valore inestimabile.
Mi sono molto emozionata anche per il suo incontro con Derna e per le parole con le quali racconta delle sue mamme al plurale.
Come dice lei, l’onestà è una grande dote, e le persone oneste brillano sulle altre, questo è indubbio, anche se a volte il buio dell’ingordigia di alcuni può tentare di oscurare.
In quanto ai nodi che prima o poi devono venire al pettine … chi più di un barbiere può insegnarcelo?!
Io confido che la distorsione dei fatti di cui è stato vittima possa essere risanata anche un passo alla volta, con il passaparola della gente comune, proprio come la vostra storia ci ha insegnato.
Sono sinceramente grata per la sua disponibilità e la ringrazio infinitamente per l’insegnamento di come la vita possa riservare nuovi orizzonti e nuove possibilità a chi sa aprire il cuore.