TIME IS A VALUABLE THING

TIME IS A VALUABLE THING

 

Times is a valuable thing …

Proseguo ringraziando per i commenti e questa volta approfitto per rispondere da qui a Duncan Weick: questo blog è un regalo di mio marito e la struttura è stata sviluppata da Zeus.
Io provo a scrivere e ad usare le immagini che spero possano avere un senso.
A questo proposito vorrei cogliere l’occasione per parlare di ispirazione: c’è qualcosa in particolare che facilita la scrittura, o in generale la creazione di qualcosa che ti appassiona?
Che cosa ti suscita uno stato d’animo grazie al quale riesci a sentirti nel giusto mood, a sentirti in pace con te stessa/o, se non con il mondo?
La mia ispirazione deriva quasi sempre dalla musica.
Rock, per l’esattezza.
Play it fuckin’ loud!” come ci ha insegnato Bob Dylan.
Energia. Per me, assolutamente energia. Ma è impossibile dare una definizione, imbrigliare in un concetto, circoscrivere in una descrizione, perché fondamentalmente è assenza di barriere.
Una idea che stride molto con questo particolare momento nel quale ad essere “racchiusi” siamo noi, in effetti.
Per questo pensavo alla frase “il tempo è una cosa preziosa”: il tempo non ci viene precluso, anzi, ora potremmo dire di averne una percezione dilatata, a tratti forse incombente.
Watch it fly by as the pendulum swingsprosegue Mike Shinoda quando canta in un crescendo che io percepisco come un fantastico invito ad urlare.
La magia di alcune canzoni è proprio l’eclettismo, e il potere di adattarsi poliedricamente a molteplici visioni e situazioni, ed anche in questo caso ovviamente le interpretazioni sono diverse.
Personalmente quella che preferisco è attinente alla consapevolezza del tempo. Concetto a sua volta non del tutto universale nel senso che la sua percezione è variabile secondo il punto di vista, ma più in generale, considero il simbolo del pendolo legato alla società più moderna.
Ora quel pendolo sta particolarmente sovrastando tutti noi che siamo stoppati, e che dovremmo fare serie e doverose riflessioni, io credo.
Ma senza arrivare a discorsi sulla atomizzazione, rimarrei nella semplicità della nostra tazzina: cambierà la tua concezione di tempo da ora in poi?
O … in the end, it doesn’t even matter?

SCARPE CHE HANNO UNA STORIA

SCARPE CHE HANNO UNA STORIA

Scarpe che hanno una storia.

Sicuramente le scarpe sono sempre un buon pretesto per fare quattro chiacchiere con il caffè, anzi, forse se sono proprio solo quattro, le chiacchiere non bastano nemmeno …
Io ad esempio sono una che alle scarpe si affeziona, come a molte altre cose del resto, per cui nel mio caso quasi tutte le paia di scarpe hanno una loro storia.
Le tue?
Mi è venuta questa curiosità leggendo della mostra inaugurata da poco a Firenze presso il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti che ripercorre l’evoluzione della scarpa dai tempi antichi e vanta circa 80 modelli, no, dire modelli è riduttivo, si tratta di vere e proprie opere che arrivano ad esempio da musei internazionali tra i quali il Louvre.
E diciamolo: “Ai piedi degli dei” è un gran bel titolo, ma anche noi comuni mortali possiamo sentirci con le ali ai piedi!
Quali sono le scarpe che ti fanno volare?
Come vivi le tue scarpe?
Le mie praticamente invecchiano con me, e per questo motivo mi sono capitati vari incidenti di percorso tipo il sandalo rotto precisamente mentre correvo a prendere mio figlio, oppure la suola dell’anfibio che ha scelto di impiantarsi sul marciapiede in un bel giorno di pioggia lasciandomi proseguire saltellando come un gerbillo.
Sarei curiosa di sapere come scegli tu le scarpe, o se sono le scarpe a scegliere te.
Oltre che con l’outfit secondo me le scarpe devono armonizzarsi anche con lo stato d’animo.
Dunque com’è il tuo mood?

 

 

 

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