QUATTRO TERZI PI GRECO ERRE TRE

QUATTRO TERZI PI GRECO ERRE TRE

 

Ringrazio infinitamente Lucia Amendola Ranesi, insieme a Manuale di Mari, per l’opportunità di scoprire il libro Quattro Terzi Pi Greco Erre Tre che ho amato moltissimo.

Della sfera il volume qual è? Quattro Terzi Pi Greco Erre Tre.

Chi si ricorda questa filastrocca?

Non è la prima volta che racconto il mio interesse per i libri sulla matematica, ma in questo caso sono stata colpita immediatamente dall’affinità di pensiero.

Partire da una formula per raccontare una storia

O partire da una storia per raccontare una formula.

In realtà entrambe le cose.

La “formula” alla quale si addiviene però non è un calcolo, ma un viaggio che porta, o meglio: riporta, all’origine.

Non amo svelare troppo, perché vorrei che anche tu provassi la stessa coinvolgente esperienza di lettura che ho avuto io, e vorrei che anche tu arrivassi alla “chiusura del cerchio” con tutto il carico di emozioni che ha accompagnato me.

Io ho considerato Quattro Terzi Pi Greco Erre Tre come l’equazione di un mondo nel quale entrare attraverso un meraviglioso scambio di lettere, proprio quelle lettere scritte a mano, le lettere a me tanto care.

Una sfera familiare, ma anche una sfera storica.

E attraverso la vita dei personaggi ho compreso innanzitutto la vocazione: la passione per lo studio e per l’insegnamento, insieme, come in una vera e propria unione che dura per tutta la vita.

Ma il libro insegna anche che il destino non sempre è dietro alle cose che ci spaventano maggiormente.

E dimostra come l’amore puro e vero non possa in alcun modo essere sporcato.

Sicuramente non dimenticherò una Nonna speciale, che vorrei poter abbracciare mentre ripete che tutti i soldati sono figli.

E una Donna speciale: Maria Moreno, che spero possa essere ricordata per la sua capacità di unire studi letterari e scientifici, delicatezza e forza d’animo, poesia e quotidianità.

Ovviamente io tendo a focalizzare più i personaggi femminili, ma indubbiamente anche Rodolfo, così come due importanti figure che hanno lasciato un segno nella nostra storia, regalano riflessioni molto interessanti.

Se ti dicessi Renato Caccioppoli?
E se ti dicessi Ettore Majorana?

In un libro così nelle mie corde, poteva mancare il caffè?!
Ovviamente no! Infatti eccolo:

IL PRIMO CAFFÈ DELLA GIORNATA

IL PRIMO CAFFÈ DELLA GIORNATA

Il primo caffè della giornata … potevo non leggerlo?
In effetti no, e per questo mio marito ha pensato di regalarmelo.

Il primo caffè della giornata è il nuovo libro di Toshikazu Kawaguchi 川口俊和 edito da Garzanti.

Tu lo conosci?
Io sono rimasta molto colpita scoprendo come Toshikazu Kawaguchi qui in Italia si sia affermato grazie al passaparola che si è scatenato a partire da marzo 2020, quando il suo libro Finché il caffè è caldo ha esordito finendo nella classifica dei bestseller nel giro di una settimana.

In effetti, andando a ritroso, Toshikazu Kawaguchi

a Marzo 2012 riceve il Gran Premio del Suginami Theatre Festival per lo stage “Before the Coffee Gets Cold”

a Dicembre 2015 pubblica il romanzo “Before the Coffee Gets Cold”

ad Aprile 2017 riceve la nomination Gran Premio Libreria

a Settembre 2018 vede la sua opera approdare al cinema con un adattamento di “Before the Coffee Gets Cold” con Kasumi Arimura

a Febbraio 2019 supera le 100.000 copie di “In front of cold weather” a Taiwan

a Febbraio 2020 la versione UK di “Before the coffee gets cold” è decima nella classifica di Bookseller

a Marzo 2020 la versione britannica vince il primo posto nei libri letterari più venduti a Singapore

fino a Maggio 2020: la sua biografia cita un 3° posto come romanzo tradotto in Italia nella classifica del Corriere della Sera che non sono riuscita a recuperare

a gennaio 2021 arriva in libreria Basta un caffè per essere felici

nell’autunno 2021 nasce il progetto di una serie TV prodotta da SK Global e sviluppata da The Jackal Group

e a gennaio 2022: viene pubblicato Il primo caffè della giornata.

Non voglio anticipare il punto focale di questi caffè e nemmeno cosa accade finché il caffè è caldo, in caso tu non conosca ancora la storia, ma sicuramente l’idea di questi incontri speciali di fronte ad una tazza di caffè è il concetto cardine anche qui sul blog.

Purtroppo senza la magia e la delicatezza giapponese, e con tempi di raffreddamento ben diversi, però con altrettanto intento di provare, modestissimamente, a regalare piccoli viaggi.

E riguardo al primo caffè della giornata ti va di raccontare il tuo?

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