A-MICI IN CITTÀ

A-MICI IN CITTÀ

A-mici in città è un focus sui gatti a cura di Legambiente, che ha offerto l’occasione per rilevare alcuni dati.

L’aspetto sul quale mi vorrei soffermare è questo: all’anagrafe felina, il comune che conta il maggior numero di A-mici per numero di abitanti è il comune di Sant’Angelo in Lomellina: più di un gatto ogni due cittadini.

Si vede che da queste parti i gatti si trovano particolarmente bene laughing

In effetti Gravellona vanta addirittura una gatta sindaco.

Io non posso fare a meno di pensare immediatamente ai gatti della famosa “junkyard somewhere in London” … hai già indovinato?!

Parlo dei mitici Jellicle Cats!

Non occorre che io aggiunga altro, vero?

Casomai dovrei aggiungere gratitudine a Andrew Lloyd Webber per averci donato Cats: un musical gioiosamente coinvolgente, ricco di vitalità, e magicamente caleidoscopico.

 

Musiche meravigliose, costumi e trucco strabilianti, coreografie incantevoli.

Fonte di ispirazione: Old Possum’s Book of Practical Cats di T.S. Elliot. 

Ricordo ancora il mio stupore la prima volta: immediatamente rapita dal pensiero dei tre nomi:

The Naming of Cats is a difficult matter,

It isn’t just one of your holiday games;

You may think at first I’m as mad as a hatter

When I tell you, a cat must have THREE DIFFERENT NAMES.

Tu quanti nomi hai?

In effetti abbiamo più nomi anche noi umani, non trovi?

Uno dei nicknames che uso da sempre è proprio il nome di uno dei personaggi di Cats.

Mio marito mi ha regalato il dvd del musical in tempi in cui non era così semplice avere questo genere di cose, e mi ha regalato anche di più: abbiamo visto Cats agli Arcimboldi! Seduti in poltrona mentre i Jellicle Cats sbucavano intorno a noi, ho ancora gli occhi a cuore laughing

Posso invitarti a rivedere un piccolo estratto insieme?

Ora mi racconti dei gatti che vivono con te o vicino a te?

KEEP CALM AND … PATTINAGGIO!

KEEP CALM AND … PATTINAGGIO!

 

Keep calm and … pattinaggio!
Ebbene sì: questa volta il keep calm è su rotelle!
E non sono quelle arrugginite che mancano a me, per tua fortuna.

Ma nemmeno le rotelle degli esperimenti che recentemente io e Eleonora, per una curiosa coincidenza, ci siamo raccontate in questi commenti

Le rotelle Keep Calm sono spettacolari e appartengono al quartetto di pattinaggio della società Victoria Alba Asd.

Victoria Alba è una associazione di circa 100 tesserati, che vanno da bambini di 5 anni ad adulti appassionati di pattinaggio. Si allenano ad Alba in provincia di Cuneo e partecipano a manifestazioni e gare a livello provinciale, regionale e nazionale.

Io ho avuto modo di conoscere Victoria Alba dopo la partecipazione al campionato regionale Fisr a Novara dove le ragazze Keep Calm hanno ottenuto il quinto posto nella categoria Quartetti Divisione Nazionale con una esibizione ispirata al film “The greatest showman” … tanto per rimanere in tema musical

I loro nomi sono Benedetta, Michela, Sara e Sophie e hanno tra i 14 e i 16 anni.

Ovviamente non potevo non contattarle per chiedere come è nata la scelta del nome Keep Calm.

Ecco la loro risposta:
La scelta di questo nome non è avvenuta per caso, anzi, come sappiamo la traduzione di questo breve costrutto è “stai calmo” o “mantieni la calma.” Noi come squadra abbiamo deciso di renderlo personale, ricordandoci che abbiamo tutte le capacità per affrontare a testa alta le nostre competizioni stagionali, senza farci affannare da incertezza o agitazione interiore. Perché in fondo noi stesse abbiamo deciso di intraprendere questo percorso che in un certo senso ci ha aiutato a maturare e crescere come persone che hanno il controllo di sé.

Direi che hanno le idee ben chiare e che si meritano i miei più sinceri applausi.
Forza ragazze! Il mio tifo è tutto per voi!

Nel caso tu voglia seguire il quartetto Keep Calm, così come gli altri atleti, puoi trovarli sia sulla pagina Facebook che sul profilo Instagram.

Hai mai provato a pattinare?

Sono certa che mi racconterai fantastiche performance.

I pattini a rotelle con le quali mi sono completamente “grattuggiata” un avambraccio in seconda elementare erano più o meno come quelli in questa foto.

Non ridere troppo però!

WEST SIDE STORY

WEST SIDE STORY

 

West Side Story è storia, permettimi il gioco di parole.
Storia del cinema anche per chi non è amante dei musical.

A te piacciono i musical?
Sono forse il genere più controverso in assoluto: o lo odi, o lo ami.

Io lo amo.

Nel caso in cui tu invece nutra qualche dubbio, ti consiglio di leggere questo post sul blog Come cerchi sull’acqua

West Side Story nasce come spettacolo teatrale a Broadway e Jack Gottlieb ci racconta di come fosse stato pensato traendo ispirazione da Romeo e Giulietta di Shakespeare e di come Jerome Robbins avesse inizialmente immaginato Giulietta come una ragazza ebrea e Romeo come un cattolico italiano. L’azione, ambientata durante la stagione Pasqua / Pasqua ebraica, avrebbe dovuto svolgersi nel Lower East Side di New York City. Quindi il titolo avrebbe potuto essere EAST Side Story oppure Gangway.

Trovo assolutamente comprensibile che Steven Spielberg abbia dichiarato che è stato il film più arduo della sua carriera. 

Ho iniziato a guardarlo insieme a tutti i presupposti positivi, e con tutta la curiosità di scoprire come l’ardua sfida fosse stata risolta.

L’inizio mostra l’imminente demolizione del quartiere e, personalmente l’ho interpretata come la metafora di una wrecking ball di rottura ma non sul passato.

Il tempo è da demolire.
Perché nonostante tutti gli anni trascorsi, costellati da accadimenti drammatici, è come se la storia fosse stata scritta oggi.

E Rita Moreno diventa come un fulcro di umana sofferenza, attorno al quale si manifesta il reiterato dolore ciclicamente ricorrente nonostante il tempo trascorra.

In questo video riceve l’Oscar per l’interpretazione del personaggio di Anita nel 1962

 

Questo invece è il post con il quale si complimenta con Ariana DeBose per la recente vittoria per avere interpretato Anita, diversamente eppure con altrettanta efficacia.

Per Rita Moreno nel film di Spielberg è stato creato il ruolo di Valentina: la vedova di Doc, che aiuta e sostiene Tony dopo le sue disavventure con la giustizia, ma in varie interviste è stata definita la “mamma” di West Side Story per come ha consigliato, assistito, supervisionato instancabilmente.

E ovviamente tutto questo mi è entrato nel cuore.

Senza contare la sua battuta per me iconica: Tony le chiede di tradurre “per sempre” perché vuole dichiararsi a Maria in spagnolo e lei, spaventata da quell’idea di assoluto tragicamente irreale, risponde qualcosa come “perché non dire semplicemente vorrei prendere un caffè con te?”

Eh!

Indubbiamente è una dichiarazione comunque importante, vero!?

E mentre bevi il caffè, ti consiglio ancora una volta l’analisi dettagliata e professionale di Matavitatau

C’è un brano in particolare che preferisci dalla colonna sonora di West Side Story?

Sono tutte canzoni destinate a rimanerti nella mente una volta ascoltate, ma, tanto per citarne tre clamorosamente strafamose, sei più per Tonight, Maria, oppure America?

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