PIAZZA DUCALE COPERTA

PIAZZA DUCALE COPERTA

Ti ho già parlato della Piazza Ducale di Vigevano: abbiamo scoperto insieme le tracce di presenze ebraiche, partendo dal passato per arrivare al presente della versione smart city

La abbiamo vista nella come un salotto per bere il caffè ma anche come cornice per i cosplayers dei personaggi di Star Wars

Vorrei che non ti perdessi la versione Piazza Ducale “coperta.”

Suggestiva, vero?

Di impatto.

All’alba

e al tramonto di un giorno intero dedicato alla condivisione.

Queste stupende coperte colorate sono tutte formate da quattro quadrati lavorati a maglia o all’uncinetto uniti insieme da un filo rosso come simbolo di relazione e unione.

Per mesi tante donne si sono adoperate per preparare queste coperte con lana multicolore e tanta fantasia.

Chi da sola, come Betty durante la convalescenza, chi in gruppo, come la mamma di Carola durante gli incontri settimanali a base di chiacchiere, maglia e cose buone da mangiare.

E altre coperte sono arrivate un po’ da tutta Italia, rispondendo alla chiamata di Viva Vittoria

Viva Vittoria è un’opera relazionale condivisa dalle donne per le donne.

Creare la maglia viene inteso come metafora dello sviluppo di se stesse e veicola un messaggio di consapevolezza: siamo noi artefici della nostra esistenza.

Se siamo in grado di produrre il cambiamento in noi, il cambiamento può avvenire di riflesso anche nella società.

L’idea di portare queste coperte frutto di momenti di aggregazione è nata a Brescia nel 2015 e il ricavato della vendita viene destinato a scopi benefici.

A Vigevano, in Piazza Ducale in poche ore sono state adottate tremila coperte, la somma raccolta sarà devoluta all’associazione Kore al fianco delle donne vittime di violenza.

GEORGIA GUIDESTONES

GEORGIA GUIDESTONES

Un anno fa, precisamente il 6 luglio 2022, una esplosione distruggeva le Georgia Guidestones e a oggi non è stato trovato nessun colpevole.

Le Georgia Guidestones erano un monumento in granito cretto nel 1980 in una zona che per il popolo Cherokee è Al-yeh-li A lo-Hee che si traduce in “centro del mondo,” sul territorio di Elberton, più precisamente.

Per anni le Guidestones hanno rappresentato un’attrattiva turistica tanto da conquistarsi l’appellativo di Stonehenge d’America.

Ok, questa è una indubbia esagerazione, ma ipotizzo che le Guidestones costituissero un ottimo biglietto da visita per una località che riporta sul proprio sito lo slogan “La capitale mondiale del granito.”

Un monolito di circa 119 tons è senz’altro notevole.

Il riferimento a Stonehenge si deve ad alcune caratteristiche particolari tra le quali ad esempio la collocazione dei quattro grandi blocchi verticali rivolti verso l’esterno che erano orientati ai limiti della migrazione della luna durante il corso dell’anno.

Un foro obliquo all’altezza degli occhi permetteva che la stella polare fosse sempre visibile, a simboleggiare la costanza e l’orientamento con le forze della natura.

E una fessura al centro della pietra formava una “finestra” che si allineava con le posizioni del sole nascente ai solstizi d’estate e d’inverno e all’equinozio in modo che il sole di mezzogiorno risplendesse per indicare il mezzogiorno su una linea curva.

I creatori volevano che le pietre funzionassero come bussola, calendario e orologio.

Ma ciò che connotava maggiormente le Guidestones era il messaggio proclamato sul monumento in 12 lingue, tra cui lingue arcaiche come sanscrito, cuneiforme babilonese, geroglifici egiziani e greco classico, oltre a inglese, russo, ebraico, arabo, hindi, cinese, spagnolo e swahili.

Il testo era costituito da dieci punti, dieci consigli, dieci indicazioni per la conservazione dell’umanità e delle generazioni future.

Mantenere l’umanità al di sotto di 500.000.000 persone in perenne equilibrio con la natura.

Utilizzare saggiamente la riproduzione, migliorando la forma fisica e la diversità.

Unire l’umanità con una nuova lingua “viva.”

Regolare passione, fiducia, tradizione e tutte le cose con ragione.

Proteggere le persone e le nazioni con leggi e tribunali giusti.

 Lasciare che tutte le nazioni si governino internamente, risolvendo le controversie esterne in un tribunale mondiale.

Evitare leggi meschine e funzionari inutili.

 Bilanciare i diritti personali con i doveri sociali.

Ricercare l’armonia con l’infinito valorizzando verità, bellezza e amore.

Non essere un cancro sulla terra. Lasciare spazio alla natura. Lasciare spazio alla natura.

Anche il monologo dell’agente Smith definisce l’umanità come un cancro nel film Matrix del 1999. 

In generale sono concetti che ricorrono rimanendo sempre attuali e che si prestano a interpretazione secondo il punto di vista di chi li legge.

L’unica indicazione specifica è la prima.

Quando è stata scolpita, la popolazione mondiale superava ampiamente i quattro miliardi di persone.

Chi può aver pensato di scrivere una cosa del genere dunque?

La storia descritta dalla stessa Elberton Granite Finishing Corporation spiega che il committente fu “un misterioso gruppo di sponsor” rappresentati da un uomo: Mr. Christian, presentatosi come R.C. Christian.

Messaggio e mistero per l’umanità

questo lo slogan riportato sulla brochure esplicativa.

Mr. Christian disse soltanto che questo monumento era stato progettato per anni e che le dieci “guide” per la conservazione dell’uomo e della terra erano state attentamente formulate come un appello moralistico a tutti i popoli senza distinzione di nazionalità, religione o politica.

Linee guida che sono state definite come “applicabili alla vita.”

Finchè nel maggio 2022 una senatrice ha incluso tra i punti della sua campagna elettorale la demolizione delle Guidestones, anzi, delle sataniche Guidestones. 

Anche Kandiss Taylor ha rilevato una coordinata particolare rispetto alla collocazione delle Guidestones come spiegato in questo tweet del 3 maggio 2022:

Il 6 luglio poi ha ringraziato Dio sempre tramite tweet

Il video di una telecamera di sorveglianza mostra il momento della distruzione:

 

I resti sono stati rimossi per motivi di sicurezza.

C’è chi parla di ricostruzione e chi infiamma polemiche e teorie.

Quale sarà la verità?
Attendiamo di essere illuminati …

Intanto, il museo del granito di Elberton propone una storia più antica. laughing

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

You make me feel like it’s Halloween la prima volta che ho ascoltato questo brano gotico elettronico dei Muse ho pensato a un complimento: mi fai sentire come se fosse Halloween. Forte!

In realtà però il testo della canzone racconta di come ci si sente in trappola.

Pensando a una situazione senza via d’uscita, ti ritrovi a immaginare scenari da film horror?
Sicuramente i Muse hanno giocato con questo concetto.

 

Tributo o parodia?

Il video è stato realizzato a cura di Jesse Lee Stout: Muse Creative Director per Metaform Studio, la regia è di Tom Teller.

I riferimenti sono davvero tanti, vuoi citarne qualcuno tu?

Ci sono varie interpretazioni di You make me feel like it’s Halloween, alimentate anche dalla frase finale: but you are the caretaker cioè “ma sei tu il custode.”

In una intervista Matt Bellamy ha scherzosamente dichiarato che c’erano troppe canzoni sul Natale ed era tempo che qualcuno celebrasse qualche altra festa, come Halloween ad esempio. 

Tu cosa ne pensi?

Indubbiamente i Muse nel corso di questi venti anni costellati dai loro successi ci hanno abituati a ben altre emozioni.

Personalmente sono sempre stata colpita in primo luogo dalla carica potente che Matthew Bellamy & Co. Riescono a tramettere, ma anche dall’estro che li contraddistingue unito ad un genere del tutto esclusivo che inizialmente rendeva complicato incasellarli in un genere musicale definito.

Qual è la tua preferita tra le loro canzoni?

Lo so, non è facile scegliere, io non riesco a stilare classifiche, sebbene abbia un legame speciale con alcuni dei loro brani.

Alla luce di questo possiamo forse riconsiderare You make me feel like it’s Halloween più per il messaggio che per le citazioni horror, sei d’accordo?

Il 26 ottobre i Muse saranno all’ Alcatraz di Milano  ottimo modo per sentirsi in Hallooween mood.

E tu? Quando ti senti come se fosse Halloween?

IN CAMMINO SULLA VIA FRANCIGENA

IN CAMMINO SULLA VIA FRANCIGENA

Come spesso accade, Monica mi segnala una bella storia, stavolta però non scritta su un libro: è la storia di Cindy Nanette e Mina ed è soltanto all’inizio.

Sono partite da Pontarlier il 10 Settembre e hanno in progetto di arrivare a Roma per Natale.

In questi giorni sono in Lomellina: oggi in particolare a Mortara, dopo aver fatto tappa ieri a Robbio

Io che sono stata una bambina diciamo … un pochino prima laughing ho immediatamente pensato a Remi, Joli Coeur, Capi e Zerbino, ma al di là dell’immagine poetica trovo davvero importante il messaggio che racchiude il mettersi in cammino ora.

Da quando è stata dichiarata Itinerario Culturale la Via Francigena ha assunto una ulteriore veste oltre a quella spirituale e si sono moltiplicate iniziative connessioni e contatti, grazie anche alla rete web che offre un valido supporto di sottofondo.

Quello che mi ha colpita però è il particolare “momento storico”: mentre tutti chiudono, mentre sorgono barriere più o meno visibili, Cindy Chopard si mette in cammino, affidandosi al buon cuore delle persone, e all’ospitalità.

Non di secondaria importanza l’obiettivo di raggiungere la meta per Natale. Curiosa coincidenza: avevo sottolineato il countdown a meno 100 esattamente un mese fa.

Ma siccome lo scenario cambia di giorno in giorno, forse mai come ora stiamo tutti vivendo nell’incertezza di cosa ci riserveranno questo Autunno, che ci sta presentando i suoi primi freddi, e il prossimo Inverno.

Dunque ognuno ha davanti una sorta di cammino fatto di passi diversi, da compiere più o meno metaforicamente, durante il quale potremo magari seguire qualche altra tappa di Cindy e delle sue compagne di viaggio.

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