FILOSOFEGGIANDO IN ALLEGREZZA

FILOSOFEGGIANDO IN ALLEGREZZA

Filosofeggiando in allegrezza è il blog che ci regala una nuova tappa del Viaggio di tazzina in tazzina, e ora di serenità gioiosa ne ho parecchia anche io per queste immagini!

Come avrai capito, la foto sotto al titolo viene dalla Spagna: Galizia, e per la precisione viene dal Festival del libro di Vigo

As Feiras do Libro de Galicia si svolgono ogni anno in vari paesi e città della Galizia, nei mesi primaverili ed estivi, con bancarelle gestite da librai, e un ampio programma di attività parallele, come conferenze, incontri con autori, mostre, presentazioni di libri, ecc., che fanno di questi eventi un incontro di grande interesse culturale.

Lo scrittore che più ha universalizzato Vigo è stato Jules Verne,  in un passaggio di 20.000 leghe sotto i mari.

Tu lo hai letto?
Pensa che io ho avuto il coraggio di perdermelo finché non lo ha portato a casa mio figlio dalla biblioteca della scuola elementare, ma c’è sempre tempo per rimediare, giusto?

Nel romanzo di Verne, l’estuario di Vigo nasconde ricchissimi tesori provenienti dalla battaglia della baia o battaglia di Rande.

“Allora, signor Aronnax (…), siamo in quella stessa baia di Vigo. Sta a voi svelare i suoi misteri”.

La battaglia ebbe luogo il 23 ottobre 1702 tra le coalizioni anglo-olandese e ispano-francese, durante la guerra di successione spagnola. I galeoni spagnoli giunsero all’estuario di Vigo carichi del più grande tesoro che avesse mai attraversato l’Atlantico: oro e argento, gioielli…


“La sabbia era disseminata di quei tesori. Poi, carichi di quel prezioso bottino, quegli uomini tornavano al Nautilus, depositavano i loro fardelli e riprendevano quella pesca inesauribile di oro e argento”.


Da allora centinaia di immersioni sono state effettuate nelle acque dell’estuario di Vigo alla ricerca di tesori. Senza andare oltre, nel 2011 sono stati individuati e identificati sei relitti legati alla battaglia.


Non trovi dunque che la frase scelta per presentare il Festival:

LE MIGLIORI STORIE INIZIANO CON UN BUON CAFFÈ

sia semplicemente perfetta?

Se vuoi proseguire nella scoperta di aneddoti interessanti sulla Galizia non ti perdere il racconto del viaggio qui su Filosfeggiando in Allegrezza

A proposito di cose preziose poi, ecco due caffè da Monforte de Lemos!

Dunque dopo Verne possiamo citare anche El ingenioso caballero don Quijote de la Mancha di Miguel Cervantes, proprio con riferimento al Conte di Lemos.

Ma di Monforte di Lemos ci racconta dettagliatamente Filosfeggiando in allegrezza nella seconda parte del suo reportage.

E tu?
Dove hai bevuto il caffè ultimamente?

CAFFÈ DA TIFFANY

CAFFÈ DA TIFFANY

 

Caffè da Tiffany!
Inizialmente avevo in mente altro per il caffè di oggi, ma sinceramente ora avverto un fortissimo bisogno di leggerezza.
E chi più di Audrey può rappresentare la personificazione della lievità senza mai essere superficiale e senza nulla togliere alla serietà delle sfide che la vita pone?
Non mi riferisco soltanto ai suoi personaggi: anche il suo cammino personale è un grande esempio di forza, equilibrio, e tenacia in tutte le fasi che ha attraversato, in tutte le decisioni che ha preso, mantenendo e difendendo comunque la sua riservatezza.
Il suo stile è sottrazione, lei ci ha insegnato il valore dell’essenziale.
In questi giorni ogni cosa è urlata, ogni dichiarazione amplificata dalle gran casse della brama di arrivare primi. Non importa più se vero o falso, non importa cosa comporterà o quali reazioni provocherà, si pubblica, ovunque, e poi parta la conta dei consensi.
I danni invece non contano più.
Possibile che non ce la possiamo fare a mantenere una condotta civile?
Eleganza non è solo immagine, eleganza è anche modo di essere, comportamento, oltre che portamento.
E per me oggi eleganza è anche senso civico, e rispetto.
Tra i tanti aneddoti su Audrey Hepburn vorrei in particolare citare quello legato all’abito da sposa donato. Nel 1952 il matrimonio con Lord James Hanson viene annullato poco prima della data stabilita. L’abito per Audrey confezionato dalle sorelle Fontana è già pronto e naturalmente è stupendo. Un vero peccato. Audrey allora dispone che venga donato “alla più bella, povera, ragazza italiana che le sorelle Fontana riusciranno a trovare”.
Al di là del fatto che fa molto fiaba, il concetto è: se io non posso avere o non posso più fare una cosa, non significa che debba precluderla anche agli altri.
Ecco, questa è la riflessione che vorrei lasciare oggi.
E poi:
ricordati, se mai dovessi aver bisogno di una mano che ti aiuti, che ne troverai una alla fine del tuo braccio… Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani. Una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare gli altri.”
Audrey Hepburn

 

Pin It on Pinterest