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Non intendo essere spiritosa con questo titolo, dal momento che non c’è proprio NULLA per cui sorridere.
Per definizione tragedia è un’opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato, per uno svolgimento e soprattutto una conclusione segnati da fatti luttuosi e violenti, da gravi sventure e sofferenze.

Quello che è accaduto in Grecia, o meglio, in Europa, per la rinegoziazione dell’ingente debito greco, lo abbiamo appreso attraverso le notizie che si rincorrevano tra testate e notiziari nel 2015, ma uno dei protagonisti, ovvero il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis ha scritto un libro sulla sua lotta contro l’establishment europeo.

Questo libro ha ispirato il regista greco Costa Gavras.
Il film porta lo stesso titolo del libro: Adults in the room e si ispira a una dichiarazione di Christine Lagarde durante quei negoziati: “servirebbero degli adulti in questa stanza.”

È proprio ciò che accade al chiuso delle stanze che non sappiamo, e direi che questa frase è emblematica.
Così come è emblematico il modo in cui la Germania ha tentato di impedire la realizzazione del lavoro di Costa Gavras, e viene immediatamente da chiedersi PERCHÉ.

Il film, presentato alla mostra del cinema di Venezia nel 2019  nonostante abbia valso il premio Jaeger-LeCoultre al regista, è stato boicottato in Germania dove tuttora rimane Deutschland Tabu come riportato direttamente da fonte tedesca

Non è gradito il modo in cui appaiono evidenti gli effetti dell’austerità imposta dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble.
I diktat infatti non hanno tenuto minimamente conto dell’impatto sociale sulla popolazione greca.

In pratica si è curato il salvataggio della Grecia solo in termine dell’appartenenza all’Eurozona, senza nessuna considerazione per il popolo greco che Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis hanno tentato invano di rappresentare.

La priorità è tristemente nota: precedenza alle banche piuttosto che alla gente.

Era la prima volta che interpretavo una persona vera che esisteva in carne ed ossa. Curioso che la mia ricerca è stata conoscere lei.”
Questa è la dichiarazione di Valeria Golino, prima ancora che esprimesse la sua soddisfazione per avere avuto la possibilità di recitare in greco date le origini della madre, per il suo ruolo nei panni di Danae Stratou.
Ottima scelta Valeria!
Del resto lei ci ha abituati a questi colpi di stile fin dai tempi di Rain Man.

Non dovremmo un po’ tutti conoscere le persone per capire le loro vite?

 

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