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Madrigale senza suono è il libro che Monica mi ha consigliato per affrontare un periodo storico che in effetti non è nelle mie corde.
Edito da Bollati Boringhieri, Madrigale senza suono ha vinto il Premio Campiello 2019.
L’autore: Andrea Tarabbia ha un blog WordPress del quale mi ha colpita l’immagine della testata: una fotografia dell’ingresso dell’appartamento n. 50 sulla via Sadovaja, a Mosca, scattata nell’anno 2000.
In realtà, data la costruzione particolare dovrei parlare di autori perché se il Madrigale è senza suono, il libro invece ha più voci.
Tre diverse visioni portano il lettore a guardare l’anima di Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa, famoso per essere un eccelso madrigalista, ma anche un cruento uxoricida.
Igor Stravinskij, Glenn Watkins e Gioachino Ardytti.
Igor Stravinskij non necessita certo di presentazione.
Glenn Watkins viene definito come il massimo conoscitore di Gesualdo da Venosa.
Infine definirei Gioachino Ardytti come l’incarnazione delle leggende che accompagnano la vita di Carlo Gesualdo.
Lo scambio tra Watkins e Stravinskji è epistolare è tu sai bene quanto io ami le lettere.
Ed è il preludio a ciò che accadrà a Venezia nel 1960: Monumentum pro Gesualdo da Venosa ad CD annum.
A Gioachino invece Andrea Tarabbia attribuisce un manoscritto che narra la vita di Carlo Gesualdo fin nei dettagli oscuri del male riportati in maniera tanto spietata quanto funzionale a dipingere il personaggio forse con lo stesso criterio di pentimento che ha inteso lui estrinsecandolo nella famosa Pala del Perdono.
Anche Franco Battiato ha dedicato una canzone che invita a riflettere sulla morale e sulle azioni degli uomini.
I madrigali di Gesualdo, principe di Venosa
Musicista assassino della sposa
Cosa importa?
Scocca la sua nota
Dolce come rosa
Parole fortissime in effetti.
La sposa di Carlo Gesualdo: Maria D’Avalos, fu trucidata a Palazzo San Severo, dove vivevano e da allora si tramandano varie leggende in proposito.
Sicuramente Maria rimane una presenza costante nel racconto della vita di Gesualdo da Venosa, in una sorta di altalena tra alter ego e commistione tra il bene e il male.
Mi piace piuttosto citarti questa frase dal libro:
Io penso che la musica sia la sposa delle parole, e che ogni parola sia una scatola dove tutto il dolore, e la gioia, e la vita sono contenuti. Con i suoni possiamo far esplodere questa scatola, donarle più dolore, più gioia, più vita di quanta ne abbia già.
Personalmente trovo che sia molto vero: la musica per me può amplificare stati d’animo.
Tu che ne pensi?
Buongiorno e buon weekend cara Claudia.
Questa tua è una recensione libraria davvero molto colta, quasi accademica , nella quale persino si fatica a riconoscerti tanto è ricca di riferimenti culturali musicali e letterari fortemente seriosi, con anche completa assenza di qualsiasi riferimento culturale pop o generazionale, ma ovviamente affascinante ed utile e che mi ha spinto (conoscendoti da altri tuoi scritti) a farmi alcune domande che ora ti sottopongo….
Considerando la vastità spiazzante dei libri di tutti i tipi, tra saggistica e narrativa a cui un possibile lettore si trova di fronte quando va in una libreria ben fornita, innanzi quindi alle pile e pile di titoli nuovissimi o alla riedizione di grandi classici, ad eventi letterari del momento o a piccole grandi scoperte da bibliofila, tu come operi la tua scelta di lettura?
Ho notato inoltre che tende a recensire libri italiani: questo perché di tendenza leggi più questi e perché quindi apprezzi maggiormente la narrativa italica, spesso di autori non necessariamente appartenenti al circuito letterario dei best seller ma magari emersi solo in occasione di alcuni contesti letterari?
Quali sono infine i tuoi romanzieri preferiti del passato e del presente, di italiani che stranieri? Ci sono nomi particolari oltre agli autori che tutti conoscono e che magari pur apprezzandoli non necessariamente sono quelli che ti scaldano il cuore?
Hai colto nel segno nel senso che probabilmente io non avrei comprato questo libro, ma proprio per questo ancor di più sono grata a Monica in questo caso, e più in generale a chiunque mi porti a leggere libri diversi da me.
Fondamentalmente penso di poter dire che una mia caratteristica è leggere qualsiasi cosa, compresi i libretti di istruzioni …
Amo imparare.
I libri che vedi qui sul blog sono una parte, un’altra buona parte si trova su faccialibro personale dove da anni sto facendo una specie di libreria virtuale proprio per tenere una specie di diario anche temporale.
Quando vado in una libreria ben fornita io mi sento come nel paese della meraviglie e il mio grossissimo problema è saper scegliere soltanto uno tra tutti i libri disponibili: difficilissimo. Potrei passarci delle ore, non scherzo.
Ovviamente ho una passione principale: i libri gialli, quelli che ormai possiamo forse definire “vecchio stile” ma, come ben saprai, sono sempre più rari.
Mi piacciono meno le storie troppo rosa, alla Harmony per intenderci, piuttosto sono attratta da tutti i classici che mi sono persa perché mi piace sempre capire il motivo di tanto successo.
Come opero la mia scelta? In realtà non te lo so spiegare: dipende da tante variabili.
L’ultimo libro che ho comprato un paio di settimane fa: Norvegian wood di Murakami per mio figlio ma ovviamente lo leggerò anche io così come ho letto tutti i suoi libri a partire dalla biblioteca delle elementari.
Vero: ho pubblicato quasi esclusivamente libri italiani, alcuni blasonati, se possiamo usare questo aggettivo, altri sconosciuti, frutto di nuove amicizie, ma è più che altro per caso … lo so, il caso non esiste … però credimi: riguardo ai libri sono davvero onnivora.
La domanda sui preferiti per me è difficilissima. Tributo sempre tanto onore alla mia Queen Agatha perché lei è stata una sorta di Stargate che mi ha aperto l’accesso ad altri mondi. Ma fatico sempre a consigliare o a regalare libri proprio perché la magia sta nella chiave di lettura che ognuno di noi trova, e la chiave di lettura ovviamente è personale, e io … sono anomala 🙂
Tu? Come ti orienti nelle librerie? Mi avevi già scritto il tuo parere su Kawaguchi, hai altre letture predilette legate al Giappone?
La verità è che pensavo di conoscerti, ma in realtà non ti conosco…
Buona Domenica e grazie per aver condiviso con me forse il commento più lungo e più ricco che mi hai rivolto da quando ci conosciamo, dal quale non solo è emersa una tua conoscenza in ambito letterario molto (ma molto!) più vasta ed approfondita di quanto io non immaginassi (con conseguente aumento di stima e rispetto da parte mia nei tuoi confronti), ma anche la necessità, sempre da parte mia, di colmare delle lacune, di cui la prima è più importante è approfondire le tue esternazioni, a partire dalla pagina facebook personale (che non è la pagina di KCDC che conosco), dove hai scritto di aver pubblicato altre recensioni librarie: mi mandi il link, pls? Di Claudia Pavan ce ne sono “troppe” ed io frequento davvero pochissimo Facebook oramai…
Nel frattempo ti ho messo il “segui” al tuo profilo TikTok KCDC, dove io ho vari profili ma di cui uno, il più bizzarro, è quello più importante ossia quello dove mi faccio chiamare “abctheron”, con un criceto per avatar (è uno scherzo narrativo, nato durante la stesura della narrazione collettiva del Gathering, per il quale avevo creato la falsa identità di un fantomatico fratello non riconosciuto ufficialmente di Charlize Theron, con tanto di blog reale ed articoli reali su WordPress all’indirizzo nel link) e quando tu mi risponderai al “segui”, potrò in comodità mandarti alcuni video (restando dentro l’app di TikTok è più semplice e si trasportano anche i commenti), tra cui quello lungo lungo dedicato alla mia libreria del cuore che mi piacerebbe farti conoscere!
La tua golosissima esposizione mi ha fatto inoltre venire voglia di riproporre sul blog Come Cerchi un mio vecchio post, dove parlavo della genesi della mia passone per la letteratura, con anche aneddoti inerenti la scelta della libreria ed i miei autori preferiti: in questo modo anch’io potrò da te farmi conoscere meglio e magari invitare i lettori “estivi” del blog condiviso con Silvia a parlarci delle loro letture.
Nel frattempo, ci tengo a precisare che quella di Kawaguchi è per una lettura marginale, più funzionale alla comprensione del comune denominatore che esiste in Giappone tra letteratura a fumetti, narrativa animata e letteratura tradizionale, ma i miei veri autori nipponici preferiti sono altri, ma per amor di brevità ti indico qui solo un autore che, specie per i tuoi trascorsi con il genere giallo, ti consiglio molto ma molto caldamente ed anzi nel tuo caso lo considero assolutamente imprescindibile ovvero Seichō Matsumoto: non so se lo hai mai letto e se per caso non ti fosse capitato, ti consiglio fortemente di lasciare stare altre letture, anche di cose già comprate e sul tuo comodino o magari libri che ti hanno regalato o consigliato degli amici ed amiche e di correre a comprare almeno “Tokyo Express”, edito da adelphi nel 2018 (dopo la prima edizione del 1971, dentro la collana de “I Gialli Mondadori”, tradotta troppo frettolosamente), perché si tratta di un libro del 1958 davvero magnifico ed anche incredibilmente rappresentativo di un modo completamente differente di descrivere l’azione crimonosa ed il processo investigativo, con certo tante assonanze a quello occidentale ma anche tante differenze, che ad una prima lettura sembrano persino stonature (il detective alterna colpi di genio ad altre esternazioni che sembrano partorite da uno stupido o da un distratto), ma che poi scopri essere cifre di uno stile semplicemente differente.
Qui mi fermo, ma tornerò sulla questione e questa è una minaccia!
GRAZIE
Seguirò senz’altro volentieri la tua libreria del cuore su Tik Tok: le librerie sono sempre patrimonio dell’umanità.
Attenderò anche il post su Come cerchi sull’acqua perché sarà sicuramente ricco di spunti per me e per tutti coloro che come me non vedono l’ora che arrivino giorni con maggiore tempo a disposizione per leggere come succede nei giorni di vacanza!
Indietro nel tempo avevo un po’ raccontato dei ricordi preziosi che ho riguardo alle letture estive.
Prendo nota sicuramente di Tokyo Express che non conoscevo, ti ringrazio!
ADORO I Gialli Mondadori. Da qualche parte ho ancora la foto della quantità di libri appartenenti a questa collana che c’erano a casa dei miei. Sono stati le mie letture estive per eccellenza.
E ora sono assolutamente curiosa di scoprire le differenze “investigative” nipponiche 🙂 il detective che hai descritto mi ha già conquistata! Calcola che io continuo a riguardare il tenente Colombo anche se potrei quasi ripetere a memoria gli episodi.
Penso che l’edizione del 1971 potrebbe essere anche un piccolo libro da collezione. Tra l’altro vado matta anche per i mercatini di libri usati.
Al momento però mi sono presa un paio di impegni con Dianella e Mauro e voglio prima leggere i loro libri.
Intanto minaccia pure: aspetto il ritorno sull’argomento.
GRAZIE!
P.S.: la storia del falso fratello di Charlize Theron è meravigliosamente surreale! Ma come ti è venuta?! 🙂 🙂 🙂
Mi fermo a risponderti solo alla tua domanda finale, dopo averti ovviamente ringraziata delle belle parole e dei continui attestati di stima che hai nei miei confronti, oltre che per il tempo che mi dedichi ogni volta e quest’oggi in modo assai particolare…
Approfitto tra l’altro di questa circostanza che ci ha permesso di “switchare” tra i vari social per sottolineare ciò che avevo già espresso ed ossia come ogni social necessiti di un approccio diverso anche nelle risposte ai commenti: se WordPress infatti, proprio per il suo essere una piattaforma di blogging, pretende una disamina più lenta ed approfondita non solo da parte di chi scrive il post (non si può postare su WordPress un link con un video di YouTube e dire solo “Ciao a tutti”, sul serio), ma anche da parte di chi commenta e se Facebook è il social dove in genere i commenti sotto ai post di grandissima visibilità sono spesso pieni di haters chiassosi e se ancora Instagram vive di testi brevi (non quanto Twitter, sia chiaro), bisogna davvero arrivare a TikTok per scoprire la potenza dei commenti di pochissime parole e per lo più nemmeno rivolti all’autore del post!! Prima che mi chiudessero l’account “Kasabakeblog” per ripetute violazioni del copyright (a cui ho fatto inutilmente ricorso, essendo le mie recensioni e quindi tutelate, ma ahimè senza risultato), avevo uno specifico post che era divenuto per me il simbolo stesso del modo di approcciarsi a quel social da parte dei suoi utenti: era un post con un filmato dedicato ad Euphoria, che aveva raggiunto le 390.000 visualizzazioni, decine di migliaia di like e moltissimi commenti, ma di questi, giuro, non ce n’era nemmeno uno rivolto a me, perché gli utenti parlavano fra di loro in gruppetti di amici (più del 70% ragazze)!!!
Bando alle ciance, arrivo alla tua domanda finale…
La figura del fratello di Charlize Theron è figlia di una vera esplosione di creatività collettiva, sviluppatasi durante la gestione in gruppo della lunga serie di racconti del “Kasabake The Gathering”, sorta di adunanza di blogger eroi che si ritrovavano a lottare contro un temibilissimo villain in compagnia di famosi attori di cinema: ogni blogger che faceva parte della squadra aveva il compito di scrivere a turno un racconto che si collegasse ai precedenti e che portasse avanti la storia e ti giuro che sono venute fuori delle cose pazzesche!!
Nacque durante un’estate ed è proseguito per svariate settimane con partecipazioni eccellenti, compresa quella dello scrittore Gianni Gregoroni.
Bye
Hai assolutamente ragione: per quanto io condivida lo stesso post sui vari social, i tipi di interazione sono completamente diversi.
Il mio preferito potrebbe essere twitter, o forse dovrei parlare al passato perché questa x su fondo nero ora non mi piace, ma anche in questo sono diversa, perché noto che tutti gli altri amano maggiormente Ig. ma, nonostante abbia in casa un tipetto piuttosto sgamato con i video, io sono totalmente imbranata e devo imparare TUTTO … e dunque le mie storie sono “antiche” per non parlare dei reel … inarrivabili.
Faccialibro in pratica odia le pagine perché blinda tantissimo a mio avviso, preferisco Linkedin.
Con il Reader poi tu sai quanto ho lottato 🙂 … l’importante è non arrendersi.
Le foto dei libri con le tazzine sono anche su Pinterest. Ti dirò che ho provato anche Reddit ma mi sono sentita aliena, mentre ultimamente sto scoprendo Substack e per ora mi piace.
Con TikTok devo ancora fare amicizia, però ho visto ciò di cui parli, cioè le conversazioni tra gli utenti, sotto ai video di mio figlio. Mi dispiace che ti abbiano cancellato l’account, caspita, mi associo alla protesta! Ecchecavolo …
Posso solo immaginare COSA non sia uscito dalla vostra sfida! Gianni Gregoroni Il Perdilibri? Ho letto le sue Conclusioni Iniziali insieme a Discussioni Concentriche e lo avevo pubblicato anche qui: una sfida molto interessante anche quella! Esattamente il genere di cose che mi piacciono mucho!! Gran bel modo di trascorrere l’estate. Chapeau.
Rispondo adesso che sto per andare a dormire dopo una serata di cinema in piazza… e rispondo con grande piacere perché oggi è stato davvero bello chiacchierare a più riprese con te in modo così rilassato ed anche con promesse letterarie per il futuro!
Se mai in futuro ti dovesse capitare di voler dare un’occhiata al nostro esperimento di scrittura collettiva del Gathering, potrai trovare tutto il necessario, per affrontare il lungo viaggio nei racconti dei vari blog oltre che miei, nell’apposita sezione del menu nel mio blog Kasabake, ma pensaci bene prima di farlo perché l’opera completa è davvero voluminosa…
Piuttosto chissà che in futuro non si ripeta l’esperimento assieme…
Buona notte!
Ah BELLO il cinema in piazza! Un film memorabile?
Giusto stamattina abbiamo guardato anche noi le proposte qui al cortile del castello.
Riguardo al cinema all’aperto ho ancora il ricordo della visione di L’esercito delle dodici scimmie al Broletto a Novara in uno dei gloriosi anni di un bel po’ di estati fa.
Anche io sono contenta della chiacchierata sulle letture che poi si è estesa anche ad altri argomenti.
Senz’altro mi farà piacere recuperre il Gathering! Probabilmente ci metterò un tot di tempo, ma ormai si sa che io arrivo sempre dopo … mi conosolo dicendo a me stessa che chi va piano …
Sì! In caso di nuovi esperimenti spero di poter far parte della associazione a de…scrivere!
GRAZIE!
Riguardo al cinema in Piazza Maggiore, gli eventi davvero memorabili sono quelli in cui sono presenti gli autori dei film e nello specifico nulla potrà superare l’emozione di aver visto Toro Scatenati presentato dallo stesso Martin Scorsese o Apocalypse Now Redux presentato dallo stesso Coppola, mentre ieri sera all’interno del ciclo dedicato a Nanni Moretti c’era la proiezione del suo Palombella Rossa, che io non ho mai amato particolarmente, ma era comunque una bell’occasione per vedere tante persone appassionate e per sorridere allo stesso Patrick Zaki che si sta godendo il suo ritorno alla cittadella universitaria che l’aveva ospitato e che si aggirava in mezzo alla folla con un sorriso da bambino che andava da una parte all’altra dell’e orecchie…Se riesco a fare in tempo questo sabato mando online la prima parte di un post, metà questionario e metà diario, di argomento librario, che ho scritto esclusivamente per merito tuo, rielaborando un’idea di post del 2016 ed ampliandola di nuove sensazioni.
P.S. Ovviamente se insieme a Gianni si dovesse dar vita ad un nuovo esperimento di scrittura collettiva tu verresti contattata subito, anche solo per sentirti dire di no…
P.P.S. Dei vari esperimenti di scrittura collettiva che abbiamo fatto tra blogger negli ultimi tempi, uno dei più interessanti è senz’altro quello d “Tre di Cinque”, molto più piccolo del Gathering ed anche più intimo, ma altrettanto efficace, nato per caso come estensione di un racconto scritto da Gregoroni a cui tutti assieme abbiamo finto di dare un seguito e che poi è diventato davvero tale con aggiunte pazzesche ed una conclusione a mio avviso splendida: se in un giorno particolarmente vuoto di impegni volessi dargli un’occhiata, ti lascio il link del pdf, caricato sul mio sito, con raggruppati tutti i racconti usciti alla spicciolata settimana dopo settimana. Tre di Cinque
Scorsese e Coppola?!?!?!?
Se hai sentito un rumore ero io che cadevo indietro … SUPERWOW!!!
Però superwow di cuore anche per quel sorriso tra gli altri: sono davvero felice. Una volta tanto un lieto fine vero. Inaspettato tra l’altro. Avevo tanta paura dopo quello che è successo a Giulio, io non potrò mai più pensare all’Egitto senza associare l’orrore.
E sono contenta anche per aver contribuito ad ispirare un post che sarà imperdibile, ne sono certa.
P.S: ovviamente io esprimo gratitudine a prescindere!
P.P.S.: ho appena terminato di leggere Tre di Cinque e lo ho trovato magico! Firme diverse, stili diversi eppure una sola voce a raccontare una storia fantastica più che fantascientifica, ma anche poetica e ricca di spunti.
Il vostro “ho visto cose che voi umani” passa alla storia per la geniale variazione. Ma poi la girandola di personaggi e le situazioni singolari e singolarmente funzionali al racconto!
Chapeau!
E io che ho sempre parlato con i gatti … ora non potrò più farlo senza sorridere pensando al viaggio che mi avete regalato voi.
Grandiosi.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!
L’eleganza vorrebbe che io mi soffermassi a parlare della prima parte del tuo commento, quella in cui declami la tua meraviglia per i grossi ospiti delle rassegne estive bolognesi, eventi davvero rimarchevoli che permettono, anche a dei comuni mortali e dei perfetti nessuni come me, di mescolarsi alla folla (pacifica sia chiaro) ed arrivare a stringere la mano a tali maestri (in realtà quelli di Scorsese e Coppola non sono nomi casuali perché entrambi hanno finanziato di tasca loro, insieme al Comune di Bologna e la Cineteca cittadina, il restauro di tante pellicole, creandone poi copia digitale in 4k e non solo di loro capolavori ma anche di molto cinema italiano) e poi chiacchierare del buon Zaki, ma la verità è che sono esploso di contentezza nel sapere che ti eri ritagliata del tempo (e nemmeno poco!!) per leggere le nostre divagazioni e giochi letterari!!
Grazie di cuore, sul serio e questo al di là del tuo gradimento finale, cosa che ovviamente mi inorgoglisce ma che non è clamorosa come la tua decisione di leggerci!
Perciò di nuovo grazie, grazie, grazie!!q
Non è clamorosa la decisione di leggervi! Casomai è saggia: dal momento in cui ormai conosco e APPREZZO il vostro modo di scrivere.
Poi mi piacciono tanto anche altri valori come l’Amicizia, l’estro creativo, la collaborazione, l’altruismo, la stima e non ultima l’ironia.
Dunqe onore a voi.
E onore anche a chi utilizza il proprio nome e la propria capacità economica per finanziare iniziative culturali.
Questi tuoi attestati di stima mi riempiono di gioia ed a questo punto, in modo un po’ sfacciato, mi permetto di linkarti tre “cosine”, che farebbero parte del Gahtering (che era una narrazione molto più complessa e articolata, piena di messaggi sparsi per il web e spesso non subito rintracciabili), ma che prese da sole hanno un loro significato…
Il primo è un framento video di pochi secondi, chiamato “Interludio 4“, contenuto dentro il post “The Gathering Vol. 9: Tutto ne è Parte” (il quale contiene come è ovvio molte altre indicazioni per te incomprensibili, perché successive ad altre rivelazioni e propedeutiche a ciò che viene raccontato nei capitoli seguenti): questo frammento è un video di YouTube NON CLASSIFICATO quindi non rintracciabile senza il link presente nel post, denominato La Vasca e che rappresenta un modo empatico con cui sugerrire agli altri blogger come dovevano procedere nella stesura dei loro capitoli. Per farlo mi sono avvalso delle parole di una poetessa nostra amica.
Il secondo invece è il link del blog di Daniel Theron, fratello adottivo di Charlize Theron, da me creato proprio per il Gathering, completo anche di alcuni articoli scritti appositamente.
Il terzo è invece il blog, sempre da me creato per il Gathering, di RealTruthGiver, nickname di uno pseudo-complottista ante-litteram il cui cadavere venne ritrovato da alcuni blogger che indagavano dentro la narrazione (tra l’altro, come Kasabake, nei commenti di uno dei sui post, scrivo a RealTruthGiver dopo la sua morte, ancora a me ignota, preoccupato perché non lo stavo più sentendo)
Grazie ancora della tua pazienza e disponibilità!
Ecco quando ho letto “narrazione complessa e articolata, piena di messaggi sparsi per il web” … non mi sono immediatamente resa conto della portata … cioè voi (stavolta ho letto anche Liza) avete messo in piedi qualcosa di veramente colossale che fa letteralmente impallidire, anzi no: polverizza qualsiasi altro accenno anche solo alla parola “collaborazione” tra blog.
Fantascientifico nel puro senso di avvenieristico!
Non so dire se sarò capace non dico di capire, ma anche di leggere con un minimo di consapevolezza.
Il video La Vasca è davvero suggestivo! Ho cercato Trilce Marsh Vázquez e ho visto che ha scritto il libro Vanessa Atalanta.
Il blog di Daniel Theron è vero in maniera inquietante e agli occhi dei più probabilmente inequivocabile. Dovresti scrivere sceneggiature! O magari lo fai già a questo punto.
Truth or toast è stato veramente creato soltanto in funzione del Gathering?!?!? Dire che non ho parole è poco … e io che a stento riesco a pubblicare un breve post a settimana …
COMPLIMENTERRIMI davvero!!!!
Buongiorno e buon sabato!
Anzitutto ti ringrazio moltissimo, proprio a livello personale ma anche a nome di tutti gli altri blogger coinvolti, per aver apprezzato la complessità e la profondità dell’operazione letteraria frutto della nostra collaborazione, ma come prima cosa mi premeva sottolineare che i testi del finto sito “Truth or Toast” del finto blogger “RealTruthGiver” non sono stati scritti di pugno da nessuno del nostro gruppo ma presi da frammenti di testo già composti e presenti in rete in veri siti di complottisti ed incollati nel finto blog: una delle cose che infatti i “mighty blogger” protagonisti della finzione dovevano combattere era proprio il metodo illusorio ed ingannatorio con cui il villain della vicenda Ezekiel Jackson confondeva le acque nel mondo e per rendere più efficace la lettura, i veri blogger (che in parte tu già conosci) leggevano i messaggi che io rivolgevo loro con la consapevolezza che alcuni di essi potevano essere falsi (il gioco intellettuale di usare finti post per costruire un personaggio di un finto blogger, quindi basati sul copia incolla selvaggio tipico di una certa parte di Web ancora oggi, era funzionale al fatto che quel blogger RealTruthGiver era una macchinazione di Ezekiel, creata per attirare allo scoperto l’alter ego del vero blogger Zack che aveva il potere di scoprire gli inganni; persino i commenti che sono riportati sotto i post del finto blog sono commenti reali di utenti reali da noi copiati da altri siti e da altri post e poi sistemati perché così aveva davvero fatto nella finzione Ezekiel…
Al contrario, ogni singola parola o pensiero espresso da Theron è stato da me scritto con convinzione come se fossero tutti miei post: quando infatti Kasabake sembra passare dalla parte di Ezekiel, io ho chiuso temporaneamente il mio blog personale (in realtà ne avevo creato un secondo parallelo che fingevo fosse gestito da Ezekiel, che si chiamava Dark Kasabake, che poi ovviamente ho chiuso) e nelle storia del Gathering ha preso il mio posto Daniel Theron che ha cominciato persino a rispondere anche ai commenti che non avevano nulla che fare con il Gathering ma che erano presenti sul web…
Non a caso, ancora oggi, dopo che nella realtà TikTok ha chiuso il mio profilo Kasabake per violazione di copyright, le mie video recensioni escono a nome di Theron ed il mio profilo su quel social si chiama ABCTheron come il blog creato per il Gathering ed ha come avatar il criceto.
Giusto per farti capire quanto fosse importante l’effetto realtà della nostra finzione, siccome il potere dell’Alter Ego del blogger di Gianni era morire e poi resuscitare e nel frattempo girare sotto forma di ectoplasma, ad un certo punto abbiamo finto che Gianni Gregoroni sparisse davvero dalla vita reale e per questo motivo lui successivamente ha dato vita ad una sua saga letteraria collettiva, con post questa
volta scritti da ciascuno di noi sul proprio blog, in cui tutti noi indagavamo su dove fosse finito Gregoroni e che vennero raccolti nella saga che lui stesso ha chiamato “Tre di Cinque”, quella con protagonista un gatto…
Spero di averti chiarito il tuo dubbio anche se probabilmente ho fatto esattamente l’opposto ma forse era quello che volevo…
Buon weekend!
Ezekiel Jackson dunque … mi domando se anche la scelta di questo nome abbia un significato particolare. Ezechiel Sims?
Post con depistaggi … voi siete veramente menti geniali!!
E Zack? Alter ego di … tuo? Del tuo personaggio? Quale poi? Dark Kasabake è l’ennesimo colpo di scena … un crescendo di power up da lasciare incantati, incluso il passaggio al lato oscuro di Kasabake verso Ezekiel …
Theron poi lo avevo pensato separatamente invece è dentro fino al collo nelle mutazioni camaleontiche.
Mi domando da cosa nasca: ammirazione per Charlize suppongo, fantasia spiccatamente fuori dal comune, ma poi? Sarei pronta a scommettere che qualcuno ti ha anche contattato mentre ricercava informazioni su di lei magari.
E i poteri diversi attribuiti a ognuno di voi!! Ectoplasmi, rinascite, commistione tra realtà e finzione. Ad un certo punto davvero sfugge il confine tra la saga e i vostri blog.
Non so nemmeno come chiamare tutto ciò, non è un esperimento, ma non è nemmeno un gioco di ruolo, sicuramente è una forma di divertimento fighissima, arguta e meravigliosamente folle.
L’ho già detto complimenterrimi!?
GRAZIE e buon weekend.
Potrei continuare ore ed ore ad elencare tantissimi passaggi e momenti di quella esperienza di letteratura collettiva in cui i miei colleghi hanno dato veramente mostra di una fantasia e di una creatività senza confini e dove anch’io non ti nascondo mi sono divertito follemente, ma la dignità mi impone di fermarmi qui, perché sta diventando un monologo presuntuoso da parte di una persona che cerca solo di sbandierare quanto sei stato bravo e quanto sia stato bello e non funziona così, non tra di noi.
Perciò qui mi fermo, ti ringrazio ancora tantissimo e ti assicuro che semmai ci fosse una terza stagione del Gathering dopo le prime due, tu saresti certamente coinvolta quale mente creativa!
Bye bye
No infatti non ho minimamente considerato il tuo come un monologo o uno sbandierare, al contrario ero proprio curiosa di saperne di più: pensa cosa mi stavo perdendo!
Sono io che ringrazio per avermi raccontato, e sono sempre io che tengo ad esprimere la mia ammirazione per un’architettura tanto complicata quanto spiritosamente intelligente.
G ruppo
A mici
T redicinque
H a
E scogitato
R acconti
I ronici
N arrati
G enialmente
È davvero adorabile che tu abbia creato un acronimo ad impaginazione verticale assegnando ad ogni lettera del Gathering un significato adulatorio per i nostri racconti!
Il gioco nel gioco, Borges sarebbe fiero di te ed un po’ anche Bartezzaghi l’insigne enigmista (sia il padre che il figlio).
Grazie ancora, kiss!
Borges purtroppo mi manca, ma ammiro i Bartezzaghi!
Subito dopo i Topolino, mi sono immersa nelle Settmana Enigmistica! Un’altra passione forte per me. All’inizio sapevo fare solo i cruciverba facilitati, ma poi mi sono appassionata alle parole crociate di Bartezzaghi, allora erano del padre, belle sfide davvero.
GRAZIE a te!
La musica è senz’altro parte delle nostre vite.
Anche in generi diversissimi.
Buon weekend, Claudia!
Giusto Luisella, e ti ringrazio per aver sottolineato l’aspetto “anche in generi diversissimi” perché la scoperta e la contaminazione sono sempre importantissime.
Ad esempio ho sempre trovato estremamente interessante ogni tua proposta riguardo alla musica finlandese, fino ad allora totalmente sconosciuta per me.
Buon weekend anche a te e GRAZIE!!
A volte. nei libri “capitati per caso” si scoprono gioielli preziosi. Li chiamo “i libri d’inciampo”. Ammetto che raramente seguo i consigli in fatto di libri, li compro sempre a pelle, ma questo sembra promettere bene.
Buona serata ❤️
Pat credo anche io che il metodo “a pelle” sia decisamente il migliore in assoluto.
E come te sono sempre estremamente felice di farmi sorprendere dai libri, e in generale dalle cose “di inciampo” che non mi sarei aspettata.
Un abbraccio
Non conosco l’autore, gli italiani che leggo sono classici o saggistica, ma concordo con l’affermazione che ‘la musica sia la sposa delle parole’. Ma musica potrebbe essere un termine molto più ampio di ciò che normalmente si crede 🙂
Buon lunedì.
Lu mi piace moltissimo questa tua osservazione riguardo alla musica: molto vero in effetti, a pensarci. Grazie davvero per avermi indicato la strada per nuove riflessioni.
Sai che un tempo rifuggevo i saggi? Poi ho imparato ad apprezzarli molto più di alcuni romanzi,
Mamma mia, che recensione!
Comunque concordo. La musica è il giusto companatico per gli stati d’animo. Ti tira sù, quando sei giù o amplifica la gioia, nei momenti gioiosi.
Un abbraccio, Claudia
GRAZIE Laura!
Leggendo le tue parole “amplifica la gioia” mi sono venute in mente immagini di balli e risate e penso che siano momenti importanti nella vita proprio perché con la loro leggerezza ci donano parentesi e ricordi tanto semplici quanto preziosi.