aTUTTOCUORE

aTUTTOCUORE

aTUTTOCUORE ringrazio mio fratello e mia cognata perchè dopo Dodici Note anche quest’anno il mio regalo di compleanno è stata una esperienza stupenda.

Un’esperienza musicale ma anche visiva e sensoriale, perché ad ogni concerto Claudio Baglioni riesce a stupire con versioni diverse pur rimanendo fedele a sé stesso.

Dopo il debutto a Pesaro, la versione di aTUTTOCUORE indoor è partita al Mediolanum Forum di MILANO il 20, 21 e 22 gennaio e proseguirà il 5 e 6 febbraio.

Uno spettacolo che ti consiglio di non perdere.

aTUTTOCUORE si apre con E tu come stai? Ed è proprio come se Claudio volesse riprendere il filo del discorso con i suoi fan: come un lungo dialogo pubblico ma allo stesso intimo per il modo in cui lui si dona.

Segue Dagli il viae ovviamente “il via” è solo l’inizio di una lunga sequenza di soprese.

Poi Acqua dalla luna … accorrete pubblico … vedrete …

vedrete la meraviglia creata dalla perfetta combinazione tra i costumi di e le coreografie di Veronica Peparini per la regia di Giuliano Peparini.

Proseguo con la scaletta:

Con tutto l’amore che posso e Quante volte caratterizzata dalle simpatiche mosse di ballo di Claudio Baglioni e dalla potente peculiarità di questo spettacolo: le immagini sui maxi schermi che fondendosi con i giochi di luce e con le evoluzioni di tutti gli artisti su e giù per le scale della scenografia generano una coinvolgente tridimensionalità

E dunque Un po di piu’
Gli anni più belli
Domani mai
Quanto ti voglio
Fammi andar via
Niente più
E adesso la pubblicità
A tutto cuore.

E Claudio il cuore lo mette proprio tutto, nel senso di energia, nel senso di voglia di fare musica al meglio, utilizzando il cuore che, come ha dichiarato in una intervista, può anche essere considerato uno strumento a percussione, oltre che il calendario che scandisce il nostro tempo.

E ancora:
Mal d’amore
W l’Inghilterra
Sono io
Cuore D’Aliante
Uomo di varie età
Le ragazze dell’est
Uomini persi
Noi no
Amori in corso
Un nuovo giorno un giorno nuovo
Con voi

e con noi Claudio ha cantato illuminando il pubblico con fasci di luce multidirezionali e totalmente inclusivi.

Immancabile Questo piccolo grande amore
Dodici note
Io sono qui
Amore bello
Solo
Sabato pomeriggio
Porta portese in una attuale versione arricchita da un tripudio di allegra giocosità.

Avrai
Io me ne andrei
Quel capolavoro di Mille giorni di te e di me
La mia preferita per “il caffè che drizza i capelli” Via

E tu
Strada facendo
La vita è adesso
e a conclusione la musica di Poster.

A quel punto invece di andare lontano, vorresti solo rimanere per non interrompere la magia ma sullo schermo scorrono i volti degli innumerevoli musicisti, coristi danzatori, artisti e performer.

Uno su tutti il ballerino Antonio Ciarciello, scelto dopo un casting epico, visto il numero di candidati, che per tutto il tempo danza come una sorta di alter ego.

Che dici? La scaletta è piuttosto lunga, eppure manca sempre qualche brano, tra le poesie in musica che Claudio ha scritto.

Tanti quanti sono i brani, altrettante sono le giacche che Claudio Baglioni ha indossato: una diversa per ogni canzone, senza mai un attimo di interruzione, in un continuo costante susseguirsi.

Incessante anche il caleidoscopio di immagini, futuristiche e attuali, così come evocative e suggestive a cura del light designer Ivan Pierri

Punto fermo e imprescindibile rimane invece Paolo Gianolio che collabora ininterrottamente con Claudio Baglioni dall’album La vita è adesso del 1985.

Sono trascorsi molti anni da allora, eppure … La vità è adesso … o no?

Qual’è la tua preferita?

C’È ANCORA DOMANI

C’È ANCORA DOMANI

C’è ancora domani che vede l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è il film vincitore di Premio del Pubblico, Premio Speciale della Giuria e Menzione come Migliore Opera Prima alla Festa del cinema di Roma

Paola Cortellesi non necessita certo di presentazione, io ricordo sempre una delle sue gag nelle quali ironicamente elencava tutte le cose che ha fatto, che sono davvero tantissime e molto diverse tra loro, ma che hanno un costante elemento in comune: sono tutte fatte bene.

Devo ringraziare Elisa e la sua proposta: siamo andate al cinema insieme temendo di dover usare fazzoletti e invece ci siamo soprattutto sorprese.

Le Amiche.
Nel film: Delia e Marisa.

La commozione comunque non è mancata.

Per quanto mi riguarda io mi sono emozionata di fronte alla rappresentazione dell’amore materno nei confronti della figlia, che nel film viene interpretata da Romana Maggiora Vergano.

Un amore al di sopra di ogni cosa, un amore per il quale nulla è impossibile, un amore puro e incrollabile.

Fragilità e forza in un vortice di sopportazione e determinazione nel quale la capacità di portare il peso schiacciante di una lunga interminabile serie di ingiustizie e angherie verbali e fisiche, si catalizza nella risoluta volontà di ricercare un destino migliore per Marcella.

Madre e figlia.
Una madre schiacciata e una figlia modello che non comprende la sottomissione di Delia.

Soccombere e resistere allo stesso tempo, in una danza che è melodia spezzata, è rock, è hip hop rap, è retrò.

Marcella non capisce, ma capirà.

Marcella guarderà la madre Delia e vedrà l’affermazione di un gesto apparentemente semplice ma estremamente importante, come un diritto, come un inizio.

Ogni cambiamento ha un inizio.

C’è ancora domani rappresenta “la musica che cambia” in senso letterale: non posso non citare i brani di repertorio della colonna sonora:

Aprite le finestre Fiorella Bini
Nessuno Musica Nuda
Perdoniamoci Achille Togliani
A bocca chiusa Daniele Silvestri
M’innamoro davvero Fabio Concato
La sera dei miracoli Lucio Dalla
Calvin The Jon Spencer Blues Explosion
B.O.B. – Bombs Over Baghdad Outkast
The little things Big Gigantic featuring Angela McCluskey
Swinging on the right side Lorenzo Maffia e Alessandro La Corte
Tu sei il mio grande amor Lorenzo Maffia, Alessandro La Corte e Enrico Rispoli.

Soprendente, non trovi?

Soprendente come ciò che non ti aspetti da C’è ancora domani: il finale.

In effetti in cuor mio speravo che il progetto di Delia non fosse quello più scontato, ma allo stesso tempo non avrei indovinato un epilogo come quello con il quale Paola Cortellesi invita tutti ad una bella riflessione.

Leggera eppure esplosiva, semplice ma dirompente, proprio come Delia, proprio come Paola.

Sì perché Delia è Paola, è Marcella, ed è la nostra nonna.

Delia è tante vite di rinuncia, Delia è tanti anni di sofferenza.

Come niente fosse.

WOMAD

WOMAD

Womad è l’acronimo di World of Music, Arts and Dance, fondazione internazionale di musica e arte nota principalmente per i suoi festival, che si tengono ogni anno in più località in tutto il mondo.

Non sai mai da dove può arrivare una notizia interessante” è il concetto che ho imparato in tutte le mie primavere.

A conferma ti dirò che la prima volta che ho trovato informazioni sul Womad stavo leggendo con mio figlio il suo libro scolastico di inglese.

Dobbiamo l’idea di questo festival di musica arte e danza a Peter Gabriel

Nel 1982 l’autore dell’immortale brano in 7/4 con quel motivo armonico che ha portato i pensieri di tutti su quel verde perfetto verso il cielo, insieme ad un gruppo di persone ha dato il via al primo festival proprio nel Somerset, a Shepton Mallet.

Successivamente il progetto si è evoluto in una missione: creare opportunità di scambio culturale e apprendimento per portare le arti di culture diverse al pubblico più vasto possibile sviluppando progetti di educazione artistica e apprendimento creativo.

Del resto lo spirito di contaminazione di Peter Gabriel ci è apparso forte e chiaro nella commistione tra percussioni tribali e suoni elettro-sintetici di Shock the monkey.

L’aspetto strepitoso del festival Womad che si sta tenendo in questi giorni, è che Carmen Consoli ha annunciato la sua partecipazione con questa foto.

La Cantantessa.

Direi che lei è perfetta per rappresentare la forza delle radici e la ricchezza delle collaborazioni.

Carmen è la prima artista italiana che si esibisce al world music festival.

27 / 30 luglio – Charlton Park sono le coordinate del Womad 2023.

In attesa possiamo guardare gli highlights dell’edizione dello scorso anno: la quarantesima.

 

A-MICI IN CITTÀ

A-MICI IN CITTÀ

A-mici in città è un focus sui gatti a cura di Legambiente, che ha offerto l’occasione per rilevare alcuni dati.

L’aspetto sul quale mi vorrei soffermare è questo: all’anagrafe felina, il comune che conta il maggior numero di A-mici per numero di abitanti è il comune di Sant’Angelo in Lomellina: più di un gatto ogni due cittadini.

Si vede che da queste parti i gatti si trovano particolarmente bene laughing

In effetti Gravellona vanta addirittura una gatta sindaco.

Io non posso fare a meno di pensare immediatamente ai gatti della famosa “junkyard somewhere in London” … hai già indovinato?!

Parlo dei mitici Jellicle Cats!

Non occorre che io aggiunga altro, vero?

Casomai dovrei aggiungere gratitudine a Andrew Lloyd Webber per averci donato Cats: un musical gioiosamente coinvolgente, ricco di vitalità, e magicamente caleidoscopico.

 

Musiche meravigliose, costumi e trucco strabilianti, coreografie incantevoli.

Fonte di ispirazione: Old Possum’s Book of Practical Cats di T.S. Elliot. 

Ricordo ancora il mio stupore la prima volta: immediatamente rapita dal pensiero dei tre nomi:

The Naming of Cats is a difficult matter,

It isn’t just one of your holiday games;

You may think at first I’m as mad as a hatter

When I tell you, a cat must have THREE DIFFERENT NAMES.

Tu quanti nomi hai?

In effetti abbiamo più nomi anche noi umani, non trovi?

Uno dei nicknames che uso da sempre è proprio il nome di uno dei personaggi di Cats.

Mio marito mi ha regalato il dvd del musical in tempi in cui non era così semplice avere questo genere di cose, e mi ha regalato anche di più: abbiamo visto Cats agli Arcimboldi! Seduti in poltrona mentre i Jellicle Cats sbucavano intorno a noi, ho ancora gli occhi a cuore laughing

Posso invitarti a rivedere un piccolo estratto insieme?

Ora mi racconti dei gatti che vivono con te o vicino a te?

DOVE UNA POESIA PUÒ ARRIVARE

DOVE UNA POESIA PUÒ ARRIVARE

Oggi il calendario dell’Avvento ci regala il racconto in punta di piedi del blog Dove una poesia può arrivare

In punta di piedi perché ci parla di danza classica, ma in punta di piedi anche per come Laura, l’autrice, si presenta e ci presenta la sua storia.

Laura è iscritta alla facoltà di Ingegneria del Politecnico e per me è automaticamente stima, ma allo stesso tempo si descrive come una sognatrice con tanta voglia di girare il mondo e con tutta una serie di caratteristiche che io amo particolarmente.

Laura ha 19 anni e ha già scritto moltissimo
Il nome del blog è Dove una poesia può arrivare, ed è arduo trovare una risposta, ma forse è più facile poter dire Dove Laura può arrivare e glielo auguro, perché merita davvero.

E nel frattempo fa arrivare noi nientemeno che alla Juilliard dove un suo compagno di danza ha vinto una borsa di studio, e dove ha ambientato il suo racconto Schiaccianoci a New York:

La neve scendeva fitta sulla città di New York. Copriva i tetti delle case, le strade, i lampioni, gli alberi spogli, tutto stava diventando candido e l’atmosfera natalizia iniziava a farsi sentire sotto il cielo della Grande Mela. Ally si stava dirigendo alla Juilliard, la scuola di danza nella quale studiava da tre anni ormai, con il borsone sulla spalla destra e l’i-pod che riproduceva le note della danza della fata confetto nella mano sinistracontinua qui

Pin It on Pinterest