HO VISTO LEI

HO VISTO LEI

Ho visto lei che vince lui …

E “lui” è il premio BB Global Force conferito dalla rivista Billboard durante la cerimonia BB Women in music. 

Global Force inteso come riconoscimento assegnato in qualità di donna dell’industria musicale che ha dato un contributo significativo al business e che, attraverso il proprio lavoro e il continuo successo, ispira generazioni di donne ad assumersi crescenti responsabilità nel campo.

L’evento Women in music celebra le donne all’avanguardia in tutti i campi della musica dalle compositrici e cantautrici, alle educatrici e a tutte le altre professioni musicali.

Ho visto lei …

Lei non necessita di presentazione: Annalisa, @nali è Global Force.

Non ho seguito il suo esordio, e la prima volta che ho sentito parlare di lei è stato nella misura del “brava ma al secondo posto.”

Finché durante una recita organizzata dalla scuola media frequentata da mio figlio, una allieva mi ha colpita cantando di un gatto blu.

Andando poi a ricercare, ho scoperto che la canzone era di Annalisa.

Annalisa che per tutti questi anni ha continuato imperterrita ad essere “brava, ma al secondo posto.”

Eppure non c’è persona che non conosca il suo “ho visto lei …”

Io stessa nonostante la mia radio sia perennemente sulla frequenza di Virgin, radio che trasmette solo musica rock, seenza sapere bene come o perché, mi sono ritrovata in testa il ritornello di Mon amour.

E il suo “ho visto lei…” è ufficialmente entrato a far parte del mio modo di parlare: quando mi trovo a descrivere qualcosa di mescolato, di intricato, di aggrovigliato.

Laureata in fisica, Annalisa Scarrone, Nali, ci insegna come si inseguono i sogni e come si dimostra al mondo la Global Force.

Tu hai visto lei che ha vinto lui?

Dedico questa foto a Tony: massimo conoscitore di Katy Perry.

A-MICI IN CITTÀ

A-MICI IN CITTÀ

A-mici in città è un focus sui gatti a cura di Legambiente, che ha offerto l’occasione per rilevare alcuni dati.

L’aspetto sul quale mi vorrei soffermare è questo: all’anagrafe felina, il comune che conta il maggior numero di A-mici per numero di abitanti è il comune di Sant’Angelo in Lomellina: più di un gatto ogni due cittadini.

Si vede che da queste parti i gatti si trovano particolarmente bene laughing

In effetti Gravellona vanta addirittura una gatta sindaco.

Io non posso fare a meno di pensare immediatamente ai gatti della famosa “junkyard somewhere in London” … hai già indovinato?!

Parlo dei mitici Jellicle Cats!

Non occorre che io aggiunga altro, vero?

Casomai dovrei aggiungere gratitudine a Andrew Lloyd Webber per averci donato Cats: un musical gioiosamente coinvolgente, ricco di vitalità, e magicamente caleidoscopico.

 

Musiche meravigliose, costumi e trucco strabilianti, coreografie incantevoli.

Fonte di ispirazione: Old Possum’s Book of Practical Cats di T.S. Elliot. 

Ricordo ancora il mio stupore la prima volta: immediatamente rapita dal pensiero dei tre nomi:

The Naming of Cats is a difficult matter,

It isn’t just one of your holiday games;

You may think at first I’m as mad as a hatter

When I tell you, a cat must have THREE DIFFERENT NAMES.

Tu quanti nomi hai?

In effetti abbiamo più nomi anche noi umani, non trovi?

Uno dei nicknames che uso da sempre è proprio il nome di uno dei personaggi di Cats.

Mio marito mi ha regalato il dvd del musical in tempi in cui non era così semplice avere questo genere di cose, e mi ha regalato anche di più: abbiamo visto Cats agli Arcimboldi! Seduti in poltrona mentre i Jellicle Cats sbucavano intorno a noi, ho ancora gli occhi a cuore laughing

Posso invitarti a rivedere un piccolo estratto insieme?

Ora mi racconti dei gatti che vivono con te o vicino a te?

TRIBUTO A CARLY SIMON

TRIBUTO A CARLY SIMON

La 37a cerimonia annuale di introduzione alla Rock & Roll Hall of Fame si è svolta il 5 novembre al Microsoft Theatre di Los Angeles, California.

La Rock & Roll Hall of Fame Foundation per la categoria Interpreti ha premiato:

Pat Benatar e Neil Giraldo

Duran Duran

Eminem

Eurythmics <3

Dolly Parton 

Lionel Richie

Carly Simon 

Tuttavia Carly Simon non ha partecipato perché provata dalla perdita delle due sorelle maggiori a un giorno di distanza una dall’altra.

Tutti noi sappiamo bene quanto il destino sappia essere beffardo, e come la vita doni e tolga, repentinamente e arbitrariamente.

Joanna Simon è mancata il 19 ottobre, Lucy Simon il 20, entrambe a causa di un tumore.

Durante la cerimonia, è stata dunque Olivia Rodrigo a cantare di You’re so vain.

Non senza strascico di polemiche da parte di Alanis Morissette che ha dato forfait.

Tu cosa ne pensi?

Sono comunque molte le interpretazioni di quella che è tra le canzoni più celebri di tutti i tempi.

A me piace anche Kate Hudson, del resto non poteva che essere così dato che ammiro entrambi i suoi genitori.

E che ne dici di Davide?

Anche qui sul blog trovi una dedica: “I had some dreams, they were clouds in my coffee…”

Va assolutamente ricordato però che Carly è anche molto molto altro.

Ad esempio è impossibile non ritrovarsi il suo Let the river run da Una donna in carriera in loop nella testa ad ogni visione del film.

Oppure è impossibile non cantare Coming around again da Heartburn – Affari di cuore con Meryl.

Vuoi ricordare qualcosa anche tu?

EVIDENCE

EVIDENCE

Evidence significa prova.

Evidence è un montaggio audiovisivo che attraversa il lavoro di Arthur Rimbaud, Antonin Artaud e René Daumal nei loro viaggi verso nuovi orizzonti.

Stimolata da questi viaggi metafisici, la composizione musicale e sonora di Perfect Vision è il punto di partenza per questa nuova mostra multidisciplinare, progettata collettivamente da Soundwalk Collective e Patti Smith per il Centre Pompidou.

Tu hai mai visitato il Centro Pompidou?

Secondo questo video i turisti non lo conoscono …

Indubbiamente un modo simpatico per promuoversi, ma tu sei d’accordo?

Io ci sono stata ogni volta che ho avuto la fortuna di visitare Parigi e mi risulta difficile credere che i turisti lo ignorino.

Certo che la trovata del QR code incorporato è piuttosto geniale, o no?

Soprattutto se penso che noi abbiamo visitato Parigi seguendo le cartine omaggio degli hotel con tutte le linee della Metro … sì, sono passati giusto quel paio di anni e di ere tecnologiche … 🙂

Tra l’altro “chiacchierando” attraverso i commenti con Olivia, ricordavo giusto i nostri tentativi di chiedere un caffè ripetendo serré più e più volte nella vana speranza di berlo meno lungo possibile …

Nella foto anche Patti Smith, ritratta da Annie Leibovitz, prende un caffè al Café de Flore, a Parigi

Patti in un’intervista ha dichiarato che Evidence parla di viaggi.

Sorridendo penso ai gadget del Centro Pompidou: ispirati ai classici souvenir considerati comunemente come una “prova” del viaggio da portare come ricordo da esporre in casa, o come pensiero per amici e conoscenti.

Qual è dunque la prova, ovvero l’oggetto che hai acquistato durante un tuo viaggio al quale tieni particolarmente?

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

YOU MAKE ME FEEL LIKE IT’S HALLOWEEN

You make me feel like it’s Halloween la prima volta che ho ascoltato questo brano gotico elettronico dei Muse ho pensato a un complimento: mi fai sentire come se fosse Halloween. Forte!

In realtà però il testo della canzone racconta di come ci si sente in trappola.

Pensando a una situazione senza via d’uscita, ti ritrovi a immaginare scenari da film horror?
Sicuramente i Muse hanno giocato con questo concetto.

 

Tributo o parodia?

Il video è stato realizzato a cura di Jesse Lee Stout: Muse Creative Director per Metaform Studio, la regia è di Tom Teller.

I riferimenti sono davvero tanti, vuoi citarne qualcuno tu?

Ci sono varie interpretazioni di You make me feel like it’s Halloween, alimentate anche dalla frase finale: but you are the caretaker cioè “ma sei tu il custode.”

In una intervista Matt Bellamy ha scherzosamente dichiarato che c’erano troppe canzoni sul Natale ed era tempo che qualcuno celebrasse qualche altra festa, come Halloween ad esempio. 

Tu cosa ne pensi?

Indubbiamente i Muse nel corso di questi venti anni costellati dai loro successi ci hanno abituati a ben altre emozioni.

Personalmente sono sempre stata colpita in primo luogo dalla carica potente che Matthew Bellamy & Co. Riescono a tramettere, ma anche dall’estro che li contraddistingue unito ad un genere del tutto esclusivo che inizialmente rendeva complicato incasellarli in un genere musicale definito.

Qual è la tua preferita tra le loro canzoni?

Lo so, non è facile scegliere, io non riesco a stilare classifiche, sebbene abbia un legame speciale con alcuni dei loro brani.

Alla luce di questo possiamo forse riconsiderare You make me feel like it’s Halloween più per il messaggio che per le citazioni horror, sei d’accordo?

Il 26 ottobre i Muse saranno all’ Alcatraz di Milano  ottimo modo per sentirsi in Hallooween mood.

E tu? Quando ti senti come se fosse Halloween?

THE WITCHES SEED

THE WITCHES SEED

 

The witches seed: il seme delle streghe è un titolo che mi ha catturata immediatamente.

Sono rimasta colpita, come spesso accade, dalla parola streghe, prima ancora di scoprire che The witches seed è un’opera rock ispirata a una storia vera.

Sono rimasta colpita, come sempre, dalla parola rock, prima ancora di scoprire che la musica è di Stewart Copeland.

Non occorre specificare chi è Stewart Copeland vero?
In fondo non sono moltissimi i batteristi mitici.

E non perderti questo suo I need coffee … Bali coffee rocks

 

sugar a parte, io felice!!

The witches seed dove poteva essere rappresentata se non nella natura?

Tones teatro Natura è grande progetto di Tones on the Stones, che attraverso un percorso di riqualifica ambientale ha iniziato a trasformare l’ex sito industriale di Cava Roncino in un Teatro permanente immerso nella natura.

Magico no?

Eppure non è ancora tutto: alcune canzoni sono state scritte da Chrissie Hynde, altro nome che non necessita certo di presentazione, eppure possiamo definire Chrissie una di noi riguardo al caffè.

In questo tweet infatti scrive: come se mi rendessi conto che nel corso degli anni sarei diventato un po’ snob del caffè. Facile da fare con questa nuova cultura del caffè che abbiamo abbracciato. Ma quando ho letto il tributo di Patti Smith a Sam Shepherd, ho notato che si riferiva a una tazza di Nescafé quando Sam chiamava nel cuore della notte.
Mi è passato per la testa per alcuni mesi e ho capito che sarei diventata uno snob del caffè. Sicuramente se è abbastanza buono per Patti Smith, è abbastanza buono per me.
Ora mi preparo una tazza di caffè in polvere e vado avanti con la mia giornata.

Che dire?

Se il caffè solubile è buono per i grandi …

A proposito di grandi, l’interprete principale di The witches seed sarà Irene

Oltre a anno e mese di nascita, io e lei condividiamo
Prima di non essere d’accordo
Prova ad ascoltare un po’ di più …

Inascoltate sicuramente lo sono state tutte le donne giudicate e condannate per stregoneria e The witches seed si ispira a una storia vera basata sulla scrittura di Jonathan Moore.

Ricapitoliamo dunque gli ingredienti:

  • mix tra Val d’Ossola e proiezioni di scenografie immersive a cura di Edvige Faini

  • mix tra personaggi realmente esistiti e arricchimenti fantasy

  • mix tra rock e opera a cura dell’Orchestra Filarmonica sotto la direzione di Eimear Noone

  • mix tra l’impronta pop rock di Irene Grandi e la caratura di due soprano: Maddalena Calderoni e Veronica Granatiero

  • mix tra la regia di Manfred Schweigklofer e le arti digitali dell’Accademia Nemo

che dici, può essere abbastanza?

Invece no: ci sono altri intrecci veramente speciali, e sono gli Intreccincantiere promossi dalla Manifattura di Domodossola in collaborazione con Lineapelle per valorizzare il design e l’arte creativa Made in Italy, che daranno un tocco del tutto unico ai costumi.

Per cui: 22 e 23 luglio, The witches seed, save the date

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